Polemiche ferragostane

Dopo un riposo estivo, più o meno meritato, rientrando nel mondo della tecnologia dopo una breve assenza sperduto sulle montagne vedo che anche questo ferragosto ci ha garantito la tradizionale piccola polemica estiva che ha visto protagonisti l’Amministratore della San Siro di Milano, Andrea Cerato ed il nostro Segretario Aggiunto Riccardo Salvalaggio.

La polemica trae origine da una sollecitazione di Federcofit alle Organizzazioni operanti in Lombardia, dopo ben 4/5 mesi di discussioni e valutazioni, dopo varie limature dei testi proposti sia da Federcofit, sia da Feniof nello sforzo di recepire le istanze presentate da Cerato, anche in rappresentanza di EFI, a dare una risposta per poter presentare, senza porre tempo in mezzo, una proposta condivisa di adeguamento delle disposizioni regionali alla Regione Lombardia.

Evidentemente i 4/5 mesi di discussione non sono stati sufficienti, nonostante le promesse ed assicurazioni…, e, quindi, il rappresentante della S. Siro e di EFI motiva l’assenza di risposta per la necessità di discutere negli organi dirigenti la materia, come dire… “campa cavallo che l’erba cresce …”.

Nell’esporre questa motivazione il rappresentante di EFI Andrea Cerato sottolinea due affermazioni che meritano una riflessione ed una risposta.

Scrive Cerato…“Tengo inoltre a precisare che, quanto regolato dall’art. 74 della bozza di Legge Regionale, (dove si definiscono i requisiti necessari sia per le imprese funebri, sia per i Centri servizio/Consorzi) così come è stato scritto, è incompatibile con i principi di EFI.

Peraltro, con sommo stupore, rilevo che Federcofit Abruzzo propone un disegno di Legge in netto contrasto con quanto parrebbe fare Federcofit in Lombardia: evidentemente è proprio vero che esistono due Italie, ma pare esistano anche due Federcofit!

Senza soffermarsi su una scherzosa querelle sull’epiteto “ragazzi” usato da Salvalaggio nella risposta conviene, intanto, chiarire che Federcofit Abruzzo non ha presentato alcuna proposta di legge negli ultimi anni, e dopo il varo della Legge regionale nel 2012.  Dopo il varo della Legge si sono avute, è vero, modifiche relative ai requisiti previsti dalla norma, proposte da Consiglieri con, ovviamente, valutazioni anche diverse da parte delle Organizzazioni.

Nelle settimane passate la Commissione Sanità della Regione ha ripreso l’esame dell’articolato della legge su richiesta di tre consiglieri (Mariano, Pettinari e Bracco) che avevano presentato proposte di modifica sulla materia dei requisiti. Federcofit, come altre organizzazioni, ha partecipato, dopo formale richiesta, ad una audizione consiliare esprimendo le proprie valutazioni sulle proposte giacenti in Commissione Regionale il cui testo è a disposizione di tutti sulla rivista della Federazione Hermes Funeraria. Al confronto in Commissione Regionale non ha partecipato EFI per proprio disinteresse o disattenzione, …, niente di strano; sarebbe, però, corretto ed utile informarsi correttamente senza fidarsi del sentito dire, per non rischiare di fare la figura dei quaquaraquà. Fino ad oggi, per il futuro si vedrà, non esistono varie Federcofit; ne esiste una articolata e presente in tutto il territorio nazionale attenta ad adattare la propria proposta nazionale, frutto del confronto interno e continuo, anche alle peculiarità delle varie regioni ma ancorata a principi ben chiari, costanti e coerenti con la propria visione nazionale; pronti, sempre ed in qualsiasi luogo, a discutere e misurarsi con chiunque.

Più significativa, invece, è la motivazione del diniego ad un possibile assenso da parte degli organi dirigenti a causa dell’incompatibilità con i principi di EFI della formulazione proposta e lungamente discussa contenuta nell’art 74.

Nella storia mondiale tante e dolorosissime sono le tragedie provocate dalla incompatibilità con i propri principi, dalle leggi razziali, alle guerre, ad ogni regime dittatoriale di qualsiasi colore dipinto.

Una cosa è adeguarsi ai principi riconosciuti dal consesso mondiale e dalle sue rappresentanze, ONU e giù scendendo, cosa ben diversa è adeguarsi ai principi di una organizzazione, la Eccellenza Funeraria Italiana (EFI) di ben 13 associati…, anche Andrea Cerato ne converrà.

Allora, se, come anche Cerato afferma, sarebbe molto positivo ed utile definire una proposta “unitaria”, è necessario rinunciare, come abbiamo fatto, sia come Federcofit che come Feniof, a qualcosa anche dei propri principi.

La proposta formulata, compromesso delle varie posizioni, rappresenta un enorme passo avanti, rispetto alla situazione attuale, verso il controllo ed il governo dell’intero sistema funerario nel rispetto della libertà degli utenti, della corretta concorrenza imprenditoriale e dell’incentivazione ad aggregazioni e rafforzamento dell’imprenditoria funebre; se la cose rimarranno come sono, con le negative conseguenze da tutti denunciate, a causa della divisione del settore, ognuno potrà valutare e giudicare di chi sono le responsabilità, a meno che i gloriosi “GRANDI”, gli Eccellenti, a parole vogliano i cambiamenti ma nella sostanza sguazzino bene in questa realtà.

Caronte