Comune di Milano: resoconto dell’incontro con l’Assessore Roberta Cocco
Abbiamo incontrato con molto piacere l’Assessore Cocco presso il Comune di Milano per confermare la nostra presenza e disponibilità e per continuare un precorso di collaborazione aperto nel corso del 2017.
Continuando le analisi già avanzate durante il nostro precedente incontro in merito ai servizi convenzionati più comunemente denominati “calmierati” abbiamo sottoposto un elenco di proposte e aggiustamenti in vista della vicina scadenza triennale del capitolato della convenzione e dei suio requisiti di partecipazione.
In BLU troverete le risposte o le considerazioni a seguito delle proposte avanzate da parte sia dell’Assessore che dei dirigente di settore Ing. Vigani.
Partiamo dal tema particolarmente sentito dei servizi convenzionati denominati di seguito “calmierati”. Pur condividendo l’intento sociale del Comune di Milano nell’istituzione dei servizi funebri convenzionati (con la delibera Giunta Comunale n.2227 del 14 Novembre 2014 con durata triennale) allo stato attuale delle cose ci troviamo ad avanzare a gran voce la richiesta di una attenta riconsiderazione nel merito.
- Prima di tutto chiediamo che l’Amministrazione Comunale non intervenga direttamente nel mercato funerario (indipendentemente dal numero di servizi richiesti dalla cittadinanza).
Il Comune deve esercitare una funzione di regolamentazione e di controllo di questo mercato senza intervenire direttamente. La conseguenza di questo è che i cosiddetti “Servizi Calmierati” si pongano, sia per la loro composizione sia per gli utenti destinatari, al di fuori del normale mercato.
Proponiamo, quindi che siano destinati ad una fascia reddituale specifica (le famiglie al di sopra della soglia di povertà con redditi tra gli € 7000 e gli € 15.000 o similari parametri ISEE) ed assumano la definizione di “funerali sociali”.
Una simile scelta renderebbe questi servizi accettabili da parte della categoria ed eviterebbero vere e proprie offese al senso comune, quale il ricorso al servizio “calmierato” con destinazione al Cimitero Monumentale. Non si deve sottovalutare il fatto che la comunicazione del Comune di Milano rappresenta per i cittadini un elemento incontestabile ed universalmente valido: la tariffa comunicata dal Comune non è una normale comunicazione pubblicitaria al pari di quella di un qualsivoglia operatore; essa rappresenta “la verità”: i servizi funebri debbono costare quello che dice e scrive il Comune.
I motivi presentati sono stati compresi e saranno futuro oggetto di serie considerazioni da parte del gruppo di lavoro. E’ stata finalmente compresa la natura di tale richiesta e siamo riusciti a trasmettere il concetto di non voler destituire il servizio, ma bensì di porlo in considerazione come un ulteriore servizio rivolto esclusivamente a categorie economicamente deboli.
- Assodato che per l’esecuzione di questi servizi funebri a tariffa concordata e definita all’Amministrazione (€ 1401) le imprese funebri aderenti e completamente “REGOLARI” a livello fiscale e contributivo, devono rinunciare totalmente ai loro utili, chiediamo in vista della prossima scadenza un adeguamento tariffario per poter eseguire in trasparenza un servizio regolare e rispettoso delle famiglie che ne facciano richiesta (si tenga presente che le valutazione dell’Agenzia delle Entrate relative all’introito per un servizio funebre vanno da € 2500 ad € 2900). Deve essere assolutamente evitato che gli operatori funebri milanesi, che per evidenti motivi non vogliono rinunciare ai cosiddetti servizi “calmierati” per non perdere preziosi rapporti con famiglie milanesi e per costruire il proprio futuro mercato, debbano ricorrere all’arte di arrangiarsi per rientrare nei costi sostenuti per tali servizi.
E’ stato fatto presente che il prezzo oltre che non essere corretto in considerazioni dei costi PURI di esecuzione, non è assolutamente congruo secondo gli studi di settore. Abbiamo inoltre richiesto la sua attualizzazione non solo con i parametri annuali ISTAT.
- Richiediamo un maggior controllo amministrativo in merito alla soddisfazione documentale per la presentazione della certificazione ISO 9001/2008 con ultima data di consegna già abbondantemente trascorsa.
Ci vengono comunicati i dati delle imprese attualmente partecipanti all’appalto (58) che si sono ridotti di 30 unità rispetto all’inizio in quanto risultate inadempienti per trasmissione documentale al Comune o trovate, in fase di esecuzione del servizio, con mezzi assolutamente non congrui. Ci viene riferito che dall’inizio dell’anno sono stati verificati circa il 40% dei servizi (600 circa) in merito alla loro regolare esecuzione.
- Rivalutazione del requisito assurdo del possesso e utilizzo di un mezzo funebre (non furgonato) del valore di acquisto non inferiore a € 120.000, Euro 5 e con non più di 4 anni di immatricolazione antecedente all’atto dell’adesione alla convenzione.
Abbiamo sottolineato di legare la scelta di utilizzo del mezzo NON ad una cifra economica ma alla sua classe di emissioni di inquinamento e di conseguenza senza porre ulteriori vincoli si riuscirà ugualmente ad ottenere una serie di mezzi che potranno eseguire dignitosamente i servizi senza interferire con valutazioni di rispetto ambientale
Problematiche cimiteriali:
- Si richiede la revisione delle procedure per la consegna delle ceneri presso il crematorio di Lambrate.
Tutte le mattine, prima dell’apertura del cimitero, si crea una ridicola e paradossale rincorsa per accaparrarsi il posto in coda tra operatori funebri e cittadini.
Situazione inevitabile data l’esigenza di correre al cimitero di assegnazione per riuscire ad effettuare la tumulazione nella stessa mattinata visto che le ceneri possono essere tumulate in tutti i cimiteri esclusivamente dal martedì al venerdì sino alle ore 12.00.
Queste situazioni non sono affatto coerenti con in dovuto rispetto che tale pratica dovrebbe adottare soprattutto per l’utenza non “addetta ai lavori”.
Verranno creati sportelli differenziati per l’utenza e per gli operatori funebri.
Ci siamo resi disponibili al suggerimento di come poter aggirare le pratiche burocratiche da eseguire tramite software gestionali in back office.
- Segnaliamo persistenti carenze a livello mezzi, quantità e tipologia di personale operante nelle strutture cimiteriali, per le tumulazioni sia di salme che ceneri con derivanti “code” dei famigliari che nei mesi invernali stazionano sotto le intemperie. Situazioni ovviamente derivanti anche da carenze strutturali, oltre che da scelte molto discutibili fatte nel passato (vedi le strutture a tumulo realizzate nel Cimitero Maggiore).
- Potenziamento delle strutture amministrative in forza a quel cimitero al momento delle estumulazioni/esumazioni ordinarie in quanto sia gli operatori che il pubblico arrivano ad essere stipati ed ammassati in stanze con code di attesa che arrivano anche alle 3 ore per il cittadino.
- Problematiche sulle inumazioni nel cimitero di Chiaravalle per i servizi funebri effettuati al terzo orario che vengono differiti al giorno seguente.
Abbiamo inoltre segnalato le problematiche di tumulazioni ceneri dal Martedì al Sabato e non in tutti i cimiteri cittadine.
Problematiche accesso area C bastioni:
- L’ordinanza 91/2017 del 31/1/2017 contiene una restrizione di accesso all’area C dei seguenti mezzi:
Euro 0 – Euro 1 – Euro 2 – Euro 3 – Euro 4 (senza FAP) ed entrerà in vigore dal 14 Ottobre prossimo
costringendo chi non è dotato di mezzi funebri di categoria superiore a non poter accedere in alcun modo all’interno della suddetta area.
Questa ordinanza elenca una serie di categorie esenti dalla sua entrata in vigore e nello specifico a pag. 6 punto 3 vengono derogate anche le auto funebri con la specifica di possibile accesso nella fascia oraria dalle 8.00 alle 10.00 nei giorni feriali.
Ricordando che i servizi funebri sono svolti in tre fasce orarie per la città di Milano, non capiamo perché tali mezzi non siano stati considerati come altre categorie “speciali” a tutti gli effetti. Inoltre non vanno dimenticati i mezzi di accompagnamento per il personale necroforo o gli allestimenti delle camere ardenti.
Ci pare un’altra disattenta considerazione della categoria la quale per esecuzione del servizio funebre svolge in tutto e per tutto un servizio di interesse generale, di natura sanitaria ed indubbiamente sociale
La richiesta è stata respinta facendoci capire che con l’inizio del prossimo anno verrà emessa una nuova ordinanza che limiterà l’accesso all’Area C anche ai veicoli Euro 4 con Fap. Ci viene detto che l’intenzione è quella di inibire, per motivi ambientali, l’accesso all’area in modo sempre più vincolante. Non è stata presa in considerazione la segnalazione che i mezzi funebri appartengono alla categoria dei mezzi “speciali” e quindi dovrebbero, data la loro occasionalità di utilizzo, essere esentati come è stato fatto con altre categorie.
Concludendo, i rapporti tra il settore funerario e l’Amministrazione di Milano sono sempre stati, nelle ultime legislature, problematici, indipendentemente dalla maggioranza di governo, attraversando alti e bassi. Quasi sempre, con l’inizio del mandato amministrativo, si aprono speranze, poi, spesso, queste speranze si scontrano con scelte poco o per niente rispettose della “dignità” delle categorie del settore con scelte prevaricatrici dell’autonomia degli operatori.
Ci pare che, dalle ultime intese, ci sia una reciproca volontà di affrontare e snaturare croniche problematiche che non fanno altro che inasprire i rapporti tra gli imprenditori e l’amministrazione del territorio.
Inoltre nel prossimo articolo di Hermes troverete un’importante proposta che Federcofit ha avanzato sia alla parte politica che a quella tecnica per cercare di ridare attenzione e considerazione ai cimiteri milanesi e di creare una nuova forma di espressione del ricordo dei propri cari.