Abruzzo: costante l’azione delle federazioni per la definizione di regole uguali per tutti

Dopo gli interventi, che abbiamo riportato, della Federazione per garantire parità di condizioni per la veglia funebre nelle Camere Mortuarie dell’ospedale di Pescara, Federcofit, in accordo anche con le altre Organizzazioni, ha rivolto l’attenzione anche ai comportamenti difformi tollerati nell’ospedale di Chieti. Anche in questa struttura si sta diffondendo una “libertà-abuso” nell’utilizzo degli spazi delle Camere mortuarie per la veglia funebre da parte degli operatori senza che la struttura sanitaria intervenga per fare rispettare regole certe ed uguali per tutti.

Si comprende che la voglia di essere “migliore” spinga gli operatori ad “esagerare” in addobbi ed ostentazione di modalità di presentazione, si debbono, però, richiamare due elementi: in primis l’ospedale è una struttura pubblica che non deve creare disparità tra le famiglie servite dalle varie imprese, in secondo luogo solo la definizione di regole certe ed uguali per tutti può ripristinare ordine e rispetto tra gli stessi impresari.

Le sollecitazioni esercitate non sono, come qualcuno può pensare, il frutto di “guerre tra i singoli operatori a causa di invidie”; le sollecitazioni al rispetto di regole definite e uguali per tutti sono la risultanza dell’impegno degli operatori e delle Associazioni per garantire, all’interno di una struttura pubblica, finanziata dai cittadini, parità di condizioni per tutte le famiglie colpite da un decesso e quell’ordine tanto più apprezzato quanto meno è il potere contrattuale delle famiglie, come si verifica in concomitanza di un decesso. Solo con il rigoroso rispetto delle “regole” si potrà garantire il massimo rispetto per tutti gli operatori e, soprattutto, per tutti i defunti.