Nuova Legge regionale lombarda: comunicato congiunto Federcofit-EFI-Feniof
Il 19 febbraio il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge n. 36 che riforma la normativa regionale in materia funeraria in vigore dal 2003.
In attesa che venga reso pubblico il testo definitivo, avendo seguito direttamente i lavori del Consiglio Regionale e avendo recepito quali emendamenti siano stati approvati e quali no, possiamo dirci globalmente soddisfatti delle soluzioni adottate.
Il fronte politico e le tre Federazioni nazionali di settore hanno raggiunto un giusto compromesso (fortemente sollecitato dalla compagine politica lombarda) per non bloccare l’approvazione di un testo che, a 15 anni dalla prima stesura della legge regionale, necessitava di precisazioni e di integrazioni per arginare fenomeni discutibili, per dare trasparenza alle attività funebri svolte dai diversi attori coinvolti e per garantire piena tutela all’imprenditoria virtuosa e ai cittadini fruitori dei servizi funebri.
Questi gli interventi che riteniamo più importanti e più significativi.
Tutela delle imprese funebri di qualsiasi dimensione.
Si è salvaguardata la possibilità, in particolare per le piccole e medie imprese del settore, di continuare a gestire, in modo sostenibile e professionale, le proprie attività attraverso soluzioni che, per le imprese autorizzate sulla base di requisiti propri, si tradurranno in minori costi senza penalizzare operatività e qualità e, per le imprese autorizzate con il ricorso ad operatori esterni, in una più trasparente operatività con servizi più professionali e rispettosi delle normative in materia di fiscalità e di mercato del lavoro.
Contratti di lavoro.
Sono stati consolidati e stabilizzati i rapporti di lavoro tra l’impresa e i propri collaboratori ostacolando la precarizzazione ed il lavoro sommerso. Si è così inteso proseguire nel processo di crescita sulla formazione e sulla professionalizzazione del comparto già avviato da tempo in Regione Lombardia. Ciò genera un conseguente miglioramento degli standard sul servizio funebre e maggiori attenzione e tutela nei confronti delle famiglie colpite da un lutto che ottengono così la garanzia di ricevere, in qualsiasi momento, i servizi richiesti nel rispetto delle norme vigenti.
Centri servizi.
Il nuovo articolato pone una distinzione tra le imprese funebri che prestano direttamente i propri servizi e quelle che si avvalgono dei centri servizi, regolamentando finalmente questi ultimi con la definizione di regole precise nei relativi rapporti. Le strutture che opereranno come centri servizi dovranno far fronte ai necessari investimenti in termini di mezzi funebri e di personale formato che, fatti salvi alcuni requisiti di base, dovranno essere proporzionati al numero di contratti sottoscritti (depositati e comunicati) e coerenti con il totale dei servizi annui svolti. Dettagli in merito verranno inseriti nel Regolamento Regionale che dovrà essere approvato nei prossimi mesi.
Case Funerarie.
Dopo anni in cui si è assistito al proliferare di strutture inadeguate sotto il profilo logistico ed impiantistico, la nuova legge porta finalmente ordine e regole più chiare definendo il concetto “puro” di Casa Funeraria equiparandola sotto l’aspetto delle dotazioni strutturali e dei requisiti alle camere mortuarie e distinguendola dalla così detta “sala del commiato” presso la quale sarà possibile l’estremo saluto solo in presenza del feretro sigillato. Ciò comporta la possibilità, da parte delle famiglie, di poter gestire la veglia funebre in strutture adeguate sotto l’aspetto di confort, privacy e tutela igienico sanitaria, senza più pericolose commistioni in strutture aventi differenti funzioni e dotazioni.
Incompatibilità.
La nuova legge (recependo il parere AS392 espresso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) sancisce, prima in Italia, l’incompatibilità tra l’esercizio dell’attività funebre e tutte quelle attività che possono creare indegni comportamenti quali “racket di vendita del morto” ed appalti di affidamenti cimiteriali o di camere mortuarie. La Regione Lombardia pone così tutti i presupposti per scrivere la parola fine agli scandali, anche recenti, che ciclicamente affliggono e screditano la prevalente parte “sana” del comparto, fornendo inoltre una importante arma ai Comuni ed alle ASL (incaricate dei controlli) per arginare tali problematiche.
Animali d’affezione.
Assolutamente prima in Italia, la nuova legge lombarda introduce il diritto di poter inserire le ceneri dell’animale domestico all’interno della propria concessione cimiteriale, consentendo alle famiglie di esaudire questo speciale desiderio e di riconoscere uno status all’animale che ha fedelmente accompagnato il cammino in vita del proprio padrone.
Conclusioni.
Nel ribadire una globale soddisfazione per il testo “di compromesso” adottato dal Consiglio Regionale della Lombardia, lasciamo sul tavolo la considerazione aperta degli “strumenti di controllo” che dovranno essere messi in atto da Comuni e ATS per di vigilare sulla corretta applicazione di una norma così articolata, dettagliata e complessa. Auspichiamo che nel Regolamento Regionale vengano adottate soluzioni tali da rafforzare le funzioni di vigilanza e controllo che, purtroppo, negli ultimi 15 anni hanno evidenziato ampi margini di miglioramento e di efficacia. In sede di stesura del Regolamento Regionale sarà quindi opportuno un ulteriore confronto con le Federazioni nazionali per definire queste ed altre tematiche fondamentali (i requisiti proporzionali dei centri servizi, l’accesso ai dati comunicati dalle imprese funebri, …). La nostra disponibilità è totale per il bene comune di compagine politica, operatori del settore e cittadini fruitori dei servizi funebri.
EFI – Eccellenza Funeraria Italiana
il Vice Presidente Nazionale
Andrea Cerato
Federcofit
il Presidente Nazionale
Cristian Vergani
Feniof
il Presidente Nazionale
Renato Miazzolo