Ispezioni N.A.S. in oltre 350 strutture sanitarie ed obitoriali: controlli sulle misure di contenimento del coronavirus.

Ricaviamo da “funerali.org” e ne riportiamo gli elementi più rilevanti.

Vasta campagna di verifiche dei carabinieri, a livello nazionale, in 375 obitori e camere mortuarie di ospedali pubblici e cliniche private.
Ad agire il comando dei militari per la tutela della salute, sulla base di indicazioni del Ministero della salute.
Numerose le irregolarità riscontrate.
I carabinieri del Nas hanno riscontrato che non venivano osservate le misure di contenimento del Covid e la sicurezza negli ambienti di lavoro: mancanza di pulizia e sanificazione nei locali, assenza di percorsi separati per il trasporto salme e assenza di formazione per gli operatori sul rischio dovuto per esposizione agli agenti biologici.
La situazione più eclatante a Torino, dove i NAS hanno trovato in un deposito di attrezzi di una società che gestiva i servizi cimiteriali di un Comune della Provincia, i resti umani di una persona morta nel 1992, che era stata esumata (NdR: estumulata) e mai più nuovamente tumulata, contrariamente a quanto era stato falsamente attestato dagli operatori della ditta.
La maggior parte delle irregolarità (68) sono state accertate negli ambienti adibiti alla permanenza delle salme e al commiato in presenza dei familiari, mantenuti in condizioni igienico-sanitarie e strutturali carenti (distacco di intonaco, macchie di umidità e muffe, piastrellatura fessurata, mobili vecchi e arrugginiti).
Due attività sono state chiuse: una sala settoria all’interno della camera mortuaria del cimitero di Cisterna di Latina, a causa di gravi carenze igieniche, e una ditta funebre della provincia di Lecce.

Federcofit ha, intanto, avviato una diffusa azione di informazione degli operatori per garantire la massima osservanza delle disposizioni definite con la Circolare n. 818 del 11/01/2021 del Ministro della Salute attraverso Conferenze via web svolte per il diversi territori con, possibilmente, la partecipazione dei responsabili dei relativi servizi delle strutture sanitarie.