I funerali di Ravanusa, un’occasione per stabilire regole certe
Federcofit, la Federazione del Comparto Funerario Italiano, interviene in merito al caso dei funerali delle vittime della tragedia di Ravanusa celebrati in forma solenne.
Non si ha intenzione di prendere le parti di uno dei soggetti in causa né di esprimere un giudizio a fronte di notizie apprese a mezzo stampa e tuttora in divenire.
Si tratta piuttosto di trarre una considerazione complessiva, vale a dire che di fronte a tragedie improvvise che comportano decessi di cittadini si avverte la mancanza di un protocollo di intervento che coinvolga Protezione Civile, Istituzioni territoriali e Associazioni/Federazioni di categoria.
Si deve partire da un fatto: un funerale svolto in forma solenne ha valore di cerimonia civile e implica aspetti che le famiglie da sole non possono gestire. È una questione di costi, di organizzazione e di presenza mentale.
Bisogna in tutti i modi evitare che, anche solo latamente, si paventi il rischio di fenomeni speculativi o, peggio, di sciacallaggio. In definitiva non si possono, in frangenti come questi, lasciare le famiglie in mano alla sola logica della concorrenza.
E l’unico modo per assicurare i cittadini è che vi siano regole certe, le quali regole dovrebbero portare a una concertazione che comporti lo stanziamento di fondi per le esequie (pur prevedendo, nel rispetto delle volontà famigliari, la possibilità di svolgere il funerale in forma privata), il coordinamento operativo e logistico, il rapporto con le imprese funebri (con la supervisione delle Associazioni/Federazioni a garanzia di imparzialità, tutela e correttezza).
Si tratta poi di stabilire forme e caratteristiche della cerimonia, del disbrigo pratiche, dei pagamenti dei servizi e che vi sia certezza di efficienza e trasparenza.
Per questo Federcofit avanza la proposta di disciplinare su tutto il territorio della Nazione un protocollo di coordinamento che attivi immediatamente gli addetti ai lavori, chiarendo ambiti e responsabilità, per attuare soluzioni controllabili e verificabili sotto ogni aspetto.
Si tratta, da parte di Federcofit, di porre in evidenza un aspetto del lavoro delle imprese funebri che non può essere in alcun modo affidato all’estemporaneità dell’esperienza, ma va specificato nei dettagli. A beneficio delle famiglie, ma anche a beneficio delle imprese stesse, che dall’esecuzione corretta del protocollo operativo traggono stima e credibilità.
Come è noto una proposta di legge nazionale sulla funeraria procede a singhiozzo alla Camera dei Deputati, scavalcata da altre priorità, ma è arrivato il momento di accelerare i lavori affinché l’iter legislativo trovi compimento e si giunga finalmente a normare uno stato di fatto della funeraria italiana (un settore in grande trasformazione, attraversato da processi innovativi e migliorativi di grande respiro) che purtroppo oggi deve ancora sottostare a regole scritte più di trenta anni fa.
Non è più possibile attendere oltre. La politica deve agire con urgenza affinché questioni come quella di Ravanusa non si abbiano più né a verificare né ad immaginare.
Le famiglie italiane si meritano una legge adeguata capace di promuovere professionalità, correttezza, trasparenza e quindi profondo rispetto la condizione che le attraversa.
Il Presidente
Cristian Vergani