Roma, orrore al cimitero di Prima Porta
È “Il Messaggero” a raccontare per primo in maniera ampia l’ennesimo scandalo dei cimiteri romani: alcuni degli imputati avrebbero messo in scena lo stesso copione il 22 e il 30 gennaio 2020, prima chiedendo 300 euro a un familiare di un defunto e poi 50 a un altro. Tutto il sistema è stato smascherato dalle immagini delle telecamere piazzate dai carabinieri del nucleo radiomobile nel cimitero Flaminio che, nascoste tra i vasi di fiori dei loculi, hanno ripreso lo scempio: i dipendenti dell’Ama, con tanto di divisa arancione, si disponevano intorno alla salma e iniziavano ad accanirsi su quest’ultima per fare a pezzi le ossa.
Il cadavere veniva sezionato e tagliato con un coltello, i resti buttati nell’ossario comune. Il tutto per un solo obiettivo: arrotondare lo stipendio.
Il procedimento penale davanti al Tribunale monocratico di Roma riguarda 13 dipendenti Ama e tre impiegati di tre diverse agenzie funebri, per i reati di vilipendio di cadavere e truffa in concorso. La prossima udienza, in cui si inizieranno a sentire i primi testimoni, è fissata a ottobre.
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