Intervista al nuovo Presidente di Federcofit [2] il Comparto funerario, il panorama del 2024

In questa seconda parte della nostra intervista, Davide Veronese, nuovo Presidente Federcofit, conduce una breve analisi sul Comparto Funerario italiano nel 2024.

 

La funeraria italiana è un comparto sicuramente molto complesso. C’è una polverizzazione di fondo perché storicamente ciascun comune, ciascuna area specifica, aveva un proprio referente, un proprio imprenditore funerario e data la vicinanza, comunque, alla cittadinanza era colui che veniva fatto assurgere a interlocutore principe nei momenti drammatici della scomparsa di una persona, della scomparsa di un proprio caro.

Questo ha portato, nel corso del tempo, effettivamente ad un assetto pulviscolare a una conduzione molto familiare, per la qualcosa le attività, le partite IVA – per così intendersi – sono molteplici; sono tantissime le imprese che operano nel settore in Italia, sono anche delle ricchezze da preservare perché, comunque, il fatto stesso di avere un così vasto numero di imprenditori funerari come amo definirli – piuttosto che impresari funebri – fa sì che ci siano delle peculiarità locali, delle eccellenze locali che operano con una grande accortezza e con una grande vicinanza.  Ciò detto, gli impiegati sono molteplici, cioè se si immaginano un seimila ragioni sociali a livello italiano, sicuramente le agenzie secondarie saranno anche superiori a questo numero. quindi potremmo immaginare un 10.000 agenzie funebri sparse per l’Italia; con una media di circa 3-4 addetti per ogni ragione sociale si arriva a una cifra di 18.000-20.000 impiegati diretti nell’imprenditoria funeraria; a tutto ciò però bisogna aggiungere il corollario che gravita attorno al mondo della funeraria; quindi, i numeri diventano sicuramente molto più importanti.

Per quanto attiene ai decessi, questi sono circa 600.000 all’anno mal contati – tra i 600.000 e i 680.000 – dipende dal periodo dipende dal tasso di mortalità, e anche qua si può desumere facilmente, facendo una media ponderata, che il giro d’affari complessivo del settore, del comparto, sia attorno ai 3 miliardi.  Quindi sicuramente è settore avanzato, e settore però meritevole anche di un’attenzione da parte del Legislatore che, purtroppo, da 34 anni a questa parte manca e latita, per cui bisognerà far sì che una Federazione che voglia fregiarsi di questo titolo riesca a far sentire la sua voce e imponga a livello romano, a livello parlamentare, la fattibilità di una legislazione seria che possa tutelarci tutti quanti nell’operare al meglio soprattutto a salvaguardia delle famiglie dei dolenti.