Cremazioni e cofani: le Associazioni fanno fuoco e fiamme, e la Regione Toscana corregge la delibera
Buone nuove di fine anno dalla Regione Toscana.
Con delibera di giunta regionale n. 1617 del 23 dicembre 2024 la giunta ha accolto rimostranze, obiezioni e considerazioni promosse da Federcofit e dalle associazioni a tutela dei produttori di cofani funebri affinché si provvedesse a modificare una delibera consigliare secondo la quale a far data dal 01 gennaio 2025 in Toscana sarebbero potuti andare in cremazione negli impianti regionali solo cofani con particolari caratteristiche quanto ad essenza legnosa, resinosità, aromaticità e verniciatura e privi di parti metalliche (allegato 2 al piano regionale per la qualità dell’ambiente approvato con delibera del consiglio regionale n. 72/2018).
Tale delibera, promossa a sacrosanta tutela dell’ambiente, ma contenente incongruità sotto il profilo scientifico, di fatto avrebbe impedito l’utilizzo di qualsiasi essenza legnosa per i cofani da mandare in cremazione, con evidenti aggravi di spese e disagi per i cittadini.
Federcofit si è dunque ripetutamente spesa durante l’anno per sollecitare un emendamento decisivo presso gli organi regionali, in particolare rivolgendosi all’Assessore all’Ambiente Monia Monni, la quale ha finalmente accondisceso alle nostre segnalazioni. Sicuramente positivo e probabilmente determinante è stato il concorso di intenti che in questi ultimi mesi si è verificato tra Federcofit e le associazioni dei produttori, a tutela del buon nome, serietà e coscienza dell’imprenditoria italiana.
Nel dettaglio la nuova delibera riporta il seguente testo:
- la prescrizione: “i feretri dovranno essere introdotti nei forni privi di elementi in metallo;” è sostituita con la prescrizione: “i feretri dovranno essere introdotti nei forni previa rimozione di tutti gli elementi in metallo e plastica presenti all’esterno, fatta salva la minuteria di assemblaggio”;
- la prescrizione: “dovranno essere impiegati feretri di legno dolce, non resinoso, non aromatico e non verniciato;” è sostituita con la prescrizione: “dovranno essere impiegati feretri di legno grezzo o verniciati ad acqua o con trattamenti, rivestimenti e finiture esterne ecocompatibili”.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma preme sottolineare con forza che le riforme si ottengono quando si dialoga, si lavora uniti con obiettivi congrui, si opera per il bene comune. Federazioni e Associazioni, organi rappresentativi della filiera, servono a questo: armonizzare con stile e credibilità le esigenze di interesse pubblico con quelle del privato. Starne fuor perché “tanto il lavoro lo fanno lo stesso anche se non ci iscriviamo” è un’opzione sempre meno lungimirante in un’economia sempre più frenetica, interconnessa, globale e innovativa.
Buon anno e buona riflessione per il 2025.
Il Segretario
Piero Chiappano