Partenariato pubblico-privato per il rilancio del crematorio di Cagliari

L’installazione di un nuovo forno, tecnologicamente all’avanguardia, l’adeguamento strutturale dei locali tecnici, la realizzazione di una nuova sala del commiato più comoda e funzionale ed un nuovo modello gestionale. Sono questi i contenuti tecnici dell’iniziativa di partenariato pubblico-privato sottoposta all’attenzione del Consiglio Comunale di Cagliari che ne ha recentemente deliberato il pubblico interesse.

Il tempio Crematorio sito nel Cimitero di San Michele vedrà quindi un rilancio promosso dal Comune attraverso l’affidamento in concessione del servizio di cremazione a soggetto privato: gli investimenti saranno a carico di quest’ultimo ed il nuovo concessionario sarà individuato attraverso una procedura ad evidenza pubblica.

La proposta di project financing è stata avanzata dal Gruppo Altair, leader in Italia nel settore delle cremazioni e già operante in Sardegna; il gruppo Altair è già affidatario del servizio di conduzione del crematorio di Cagliari e, attraverso aziende ad esso collegate, gestisce i servizi cimiteriali del capoluogo, di Sassari e di Olbia dove ha recentemente progettato e costruito un nuovo tempio crematorio.  

Il Gruppo gestisce inoltre numerosi impianti in Italia (Domodossola, Trecate, Acqui Terme, Brescia, Parma, Piacenza, Modena, Cervignano del Friuli e Rimini), ha recentemente inaugurato la nuova struttura di Serravalle Scrivia e sta costruendo il nuovo tempio crematorio di Civitavecchia.

“E’ una svolta culturale. C’è un vero e proprio boom delle cremazioni”, spiega l’Assessore del Comune di Cagliari Chessa, “e il forno del cimitero è spesso guasto e crea disagi ed angosciose attese ai cari dei defunti. La proposta che abbiamo avanzato al consiglio comunale è quella di affidare ad un privato la sistemazione e futura manutenzione del vecchio forno, la realizzazione del secondo nuovo forno (che sarà di ultima generazione) e la rimodulazione della sala del commiato”.

Operazione realizzata attraverso il project financing e garantendo al privato il rientro dell’investimento (pari a circa 1,5 milioni di euro)  tramite l’affidamento della gestione del servizio per 25 anni. Al Comune un contributo annuo importante e “nessuna spesa aggiuntiva”;  “riusciremo  contare su un servizio più efficiente – conclude Chessa – e non dovremo più farci carico delle spese di gestione”.

L’obiettivo primario è ovviamente quello di dare finalmente all’utenza un servizio continuo e di qualità con tempi di attesa molto bassi e soluzioni gestionali innovative.  

“Il forno attuale non è in grado di sostenere la domanda”, ammettono dal Comune, “e questa ci sembra una buona iniziativa sia sotto il profilo economico che dal punto di vista gestionale”.