Esequie, riti funebri, attenzione alle famiglie: cambio di passo della Chiesa
Mercoledì 28 giugno si è tenuto, presso l’Arcivescovado di Milano un incontro tra la Curia, rappresentata dal Vescovo ausiliario Mons. Tremolada (nella foto) e una delegazione di operatori funebri con le Federazioni Federcofit e Feniof.
È stato presentato il Decreto Arcivescovile del 23 giugno 2017 DIRETTORIO DIOCESANO PER LA CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE.
Il testo è consultabile facendo clic su questo collegamento.
Alla presenza anche di autorevoli esponenti del settore, dal titolare della S. Siro, Alcide Cerato, al Presidente di Feniof Renato Miazzolo, al Presidente di Federcofit Cristian Vergani ed altri ancora sono state illustrate le linee definite dall’Arcivescovado di Milano per la Celebrazione delle Esequie.
La celebrazione delle Esequie è, per la Chiesa Ambrosiana un momento di grande rilevanza sotto il profilo umano e dal punto di vista pastorale.
Il recupero della rilevanza delle Esequie da parte della Chiesa Cattolica con una rinnovata attenzione a questo momento della vita religiosa deve essere salutato con apprezzamento da parte della categoria.
Si tratta di un intervento che potrà permettere la ripresa di un percorso di valorizzazione nuova delle attenzioni dovute al cosiddetto trapasso.
Al di là dei valori squisitamente religiosi e di fede, che consideriamo molto importanti ma che non sta a noi analizzare ed approfondire; al di là anche degli aspetti strettamente connessi ad una recuperata pastorale verso le famiglie colpite da un lutto da parte della Chiesa Ambrosiana, vogliamo sottolineare che questa attenzione potrà ripristinare la centralità del rito funebre in tutti i suoi aspetti e contribuire anche ad una più corretta elaborazione del lutto.
Crediamo molto importante, e per quanto ci riguarda non risparmieremo energie, riproporre alla conoscenza degli operatori funebri i contenuti, i significati e le cadenze dei riti funebri cattolici recuperandoli nella cultura del settore: molto si è parlato e scritto nelle riviste del settore dei culti e dei riti di culture a noi più distanti per tenere il passo allo sviluppo di una società multietnica, è arrivato il momento di dedicare l’attenzione al recupero di tradizioni e di contenuti che interessano la grande maggioranza dei cittadini italiani, cioè i riti funebri del cattolicesimo italiano.
Certo la Chiesa Ambrosiana, come la Chiesa sul piano nazionale, riflette sui nuovi problemi sollevati dallo sviluppo sociale e dalle nuove tendenza come la crescita esponenziale del ricorso alla cremazione, la nascita delle case funebri o sale del commiato, con la preoccupazione che si offuschi il ruolo dei luoghi di culto propri della chiesa. Il testo recita: “… presso le sale del commiato non è consentita la celebrazione della Esequie, con o senza Eucarestia; è invece consentita la preghiera comunitaria che precede le Esequie ….”
Il Decreto Arcivescovile non trascura, ovviamente, anche gli aspetti e le pratiche introdotte dalle disposizioni su cui la Chiesa ha espresso esplicite riserve e contrarietà o disposizioni particolari.
Prima di tutto si ricorda che la celebrazione delle esequie con la presenza delle ceneri e non del cadavere deve prevedere un esplicito permesso dell’Ordinario diocesano.
Si esprime, inoltre, la netta contrarietà alla conservazione domiciliare delle ceneri e il divieto, ovviamente per la Chiesa, di procedere alla dispersione delle ceneri in natura. Di deve sottolineare, però, che si prosegue affermando, tuttavia che “L’intenzione espressa di disperdere le ceneri non comporta la negazione della celebrazione delle Esequie. Queste ultime si devono negare solo nel caso in cui il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione delle ceneri per ragioni contrarie alla fede.”
Il Decreto Arcivescovile non trascura, inoltre, la sollecitazione alla collaborazione con le Imprese di Pompe Funebri: “Risulta estremamente utile mantenere una collaborazione fattiva con le Imprese di Pompe Funebri, in modo da accordarsi sulla procedura ma anche, più in generale, sui vari aspetti legati alla celebrazione delle Esequie”.
È una collaborazione condivisa che riteniamo particolarmente utile anche nell’interesse delle famiglie che si rivolgono alle nostre prestazioni. Federcofit non farà mancare il suo apporto.