Nella partita milanese tra Federcofit ed Efi in vigore un temporaneo fair play
Durante la nostra convocazione in via Larga è stata consolidata la chiara intenzione dell’assessore di creare un continuo e costante rapporto con la categoria imprenditoriale attraverso lo strumento della nostra Federazione allargando anche la possibilità di convocare anche tutti gli altri rappresentanti degli operatori (Feniof e Efi indipendentemente dalla loro reale rappresentatività sulla piazza milanese) per creare insieme tavoli tecnici con appuntamenti costanti.
Contestualmente Efi nella persona del suo rappresentante milanese Andrea Cerato alla riunione istituita nella sede Federcofit per comunicare agli operatori interessati cosa ci si era detto in Comune ci ha fatto sapere che da lì a qualche giorno sarebbe stata ricevuta dall’Assessore ai servizi cimiteriali Roberta Cocco.
Nell’appassionato tentativo di non voler sempre fare la figura degli eterni litigarelli agli occhi delle istituzioni, abbiamo da subito reciprocamente cercato una linea comune che potesse non farci apparire discordi e lontani almeno per quanto riguarda i concreti tentativi di risoluzione di problemi operativi di tutti i giorni e indipendentemente dalle linee di orientamento politico che vedono diametralmente opposte le due Federazioni.
A quanto pare e con nostro temporaneo stupore, il rappresentante pro tempore Efi ha dato un parere positivo alla “quasi” totalità dei concetti espressi indicando la fattibilità di una convergenza parallela.
Ci riteniamo completamente soddisfatti dei risultati attualmente ottenuti sia sul fronte istituzionale che su quello collaborativo.
Il fatto di essere riusciti a mettere in una stanza un certo numero di “bravi ragazzi” senza che ci si scannasse dal primo momento già di per sé rappresenta una buona predisposizione a voler cercare una soluzione prima ancora di voler creare di proposito innumerevoli problemi.
Sarà forse l’avvicinarsi del Santo Natale?
Rimane il fatto che un regalo lo vorremmo VERAMENTE ed sarebbe quello di riuscire a “regolamentare” l’utilizzo sino ad ora improprio dei servizi funebri convenzionati denominati volgarmente calmierati che sino ad ora ha fatto più danni che la grandine stravolgendo il delicato mercato milanese ed instaurando nel pensiero del comune cittadino il concetto che il prezzo “equo” per un funerale sia di Euro 1401,00 e che ogni euro in più vada ad ingrassare le pance degli operatori funebri meneghini.
Inoltre cavalcando l’effetto Werther si sono generati una serie di serpi in seno che con politiche imprenditoriali aggressivamente suicide e spregiudicate hanno condotto il mercato vicino ad una linea di isterismo totale.