Ma a noi delle “Pompe Funebri”, chi dà disposizioni?

Illustrissimo Ministro Speranza,

ma a noi Impresari Funebri italiani chi dice come comportarci in questo frangente di grave emergenza? Le abbiamo scritto e la preghiamo di risponderci il prima possibile.

 

Ricevo quotidianamente telefonate preoccupate (e ne hanno tutte le ragioni) chiedendomi quali siano le attenzioni e le tutele da approntare in questo impressionante frangente. 

Cerchiamo insieme di capire in base alle informazioni che ci vengono riferite da colleghi sul territorio:

 

Per i decessi da COVID-19 avvenuti in strutture sanitarie ci viene riferito che la prassi voglia che sia direttamente il personale sanitario della struttura a provvedere all’incassamento all’interno del feretro e che il personale dell’impresa provveda alla sigillatura del feretro in conformità con la sua destinazione finale. Non sarà possibile nessuna esposizione del corpo ai familiari se non a cassa chiusa. In questo caso (e come dovrebbe essere fatto sempre) si raccomanda una attenta sanificazione del mezzo al termine.

 

La partecipazione al servizio funebre e riservata “ai parenti stretti”. Il parroco e/o l’impresa funebre dovrebbero attenzionare la famiglia a questa prescrizione. Non spetterebbe a noi e non è corretto ma sino ad ora sta funzionando così.

 

Per i decessi che avvengono in abitazioni o comunque fuori dalle strutture sanitarie, vi preghiamo di leggere e rispettare attentamente le avvertenze emanate dal Ministero della Salute.

I comuni dovrebbero provvedere, tramite la loro struttura sanitaria organizzativa, ad effettuare il trasferimento del corpo, tuttavia è capitato che qualche piccolo Comune chiedesse agli impresari funebri del proprio territorio di effettuare il trasferimento del corpo. Gli impresari funebri si possono rifiutare di eseguire tale disposizione (giusto o sbagliato non è questo il contesto in cui parlarne).

I Sindaci, quali prime autorità di tutela sanitaria del proprio territorio, dovrebbero promuovere l’informazione nei confronti dei propri cittadini o aziende.

 

Deduciamo (da quanto ci è stato riferito) che in un decesso avvenuto in un Hotel, il tampone post-mortem per appurare la presenza del Coronavirus sia stato effettuato dal medico necroscopo al suo passaggio (dalla 15° alla 30° ora). Ne desumiamo (senza avere nessuna conoscenza scientifica in merito) che tale virus rimanga attivo anche dopo alcune ore del decesso, a differenza di quello che accade per altre malattie infusivo/diffusive.

 

Raccomandiamo pertanto a TUTTI gli impresari funebri italiani di trattare qualsiasi salma o cadavere, con le massime cautele e attenzioni adottando un rigido codice comportamentale attraverso l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, indipendentemente da quale sia la causa di morte.

 

Utilizzare SEMPRE e COMUNQUE tutte le protezioni in commercio. In questa prima fase di studio del fenomeno sarebbe sciocco fare il contrario.

Non si tratta di eccesso di prudenza né allarmismo, bensì solo di tutela; capita TUTTI I GIORNI, di essere chiamati di notte per provvedere alla sistemazione di un defunto ore ed ore prima che passi il medico a dichiarare la causa di decesso. Tale operazione purtroppo viene fatta con una leggerezza disarmante e talvolta da personale allo sbando privo di ogni conoscenza in materia.

Questa allarmante situazione sta riportando l’attenzione a quella che dovrebbe essere la giusta formazione e conoscenza rispetto alla gestione dei fenomeni cadaverici trasformativi che dovrebbe essere SEMPRE applicata a qualsiasi decesso.

Ora ci stiamo confrontando con un Virus altamente trasmissibile, rimane il fatto che i rischi biologici da affrontare, ANCHE IN CASO DI MORTE NATURALE IN ABITAZIONE, sono decine e decine ed altrettanto pericolosi per chi ha contatti con un corpo privo di vita.

Se voi avete scelto di fare questo lavoro o vi ci siete ritrovati, le persone che stanno a casa con voi non ne devono pagare lo scotto con la loro salute, quindi se non vi interessa di farlo per voi, fatelo almeno per loro.

Riccardo Salvalaggio