Dispositivi di protezione individuale: la protezione civile se ne lava le mani
Negli scorsi giorni, Federcofit ed EFI e di Federcofit, hanno rivolto un pressante appello al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute, alla Protezione Civile Nazionale e a tutte le Istituzioni delle aree maggiormente interessate dall’epidemia Covid-19 perché tutti gli Operatori Funerari italiani abbiano accesso ad un canale distributivo dedicato per l’approvvigionamento dei necessari Dispositivi di Protezione Individuale.
Oggi, 20 marzo 2020, la Protezione Civile ci ha risposto e…
Sono state sufficienti Otto righe in cui la Protezione civile ci ha scaricato e sbattuto la porta in faccia.
Non stavamo chiedendo soldi non stavamo chiedendo attenzione non stavamo chiedendo che ce le pagassero loro.
Stavamo solo chiedendo di darci la possibilità di garantirci un corridoio per poterci garantire la possibilità di pagarcele direttamente e di poterci approvvigionare senza che i nostri ordini rimanessero bloccati in dogana.
Ancora una volta le imprese funebri nonostante il loro impegno in prima linea sono state considerate meno di zero.
Lo abbiamo visto sul territorio di Bergamo cosa succede quando le imprese si fermano e non possono o non riescono a far fronte all’emergenza.
Siamo stanchi, stravolti ma pieni di senso di responsabilità, ma in questo momento siamo particolarmente delusi e arrabbiati. Molto arrabbiati.
Continueremo a fare il nostro lavoro fino in fondo ma quando avremo finito i nostri dispositivi di protezione individuale fermeremo anche noi le nostre aziende. Dobbiamo tutelare i nostri dipendenti i nostri collaboratori e le nostre famiglie.
Quando lo Stato si renderà conto di quanto sia importante il nostro lavoro probabilmente sarà troppo tardi e se la dovrà “grattare” da solo.
Nel frattempo stiamo mandando avanti il nostro canale di approvvigionamento diretto nella speranza che lascino passare i nostri ordini e ci diano la possibilità di continuare a fare il nostro dovere.
Lo stato ha aggiunto un’altra pagina nera alla sua tristerrima collezione.