Roma: riunione della Commissione Ambiente sui cimiteri, qualcosa si muove?

Come riferiscono i giornali di oggi, giovedì 21 gennaio, ieri si è tenuta una importante riunione della Commissione Ambiente del Consiglio Comunale di Roma con la presenza di rappresentanti di AMA Spa, a partire dall’Amministratore Delegato dott. Zachis, e di organizzazioni sociali, CGIL, CISL, UIL E FEDERCOFIT. Per la nostra Federazione erano presenti, collegati via web, il Segretario Nazionale Caciolli ed il VicePresidente Nazionale Aquilini.

Il tema è stato quello dei cimiteri e della cremazione da tempo all’ordine del giorno nella Capitale per i problemi che rappresenta e per le incertezze e carenze marcate da parte del Comune e del Gestore.

La discussione ha affrontato i vari problemi sottostanti queste tematiche, dalla programmazione degli interventi sui cimiteri ed in particolare sul potenziamento degli impianti di cremazione (annunciata nel lontano 2017) alla contingenza attuale emersa con forza e grande chiarezza dalle indagini giornalistiche pubblicate in questi giorni.

Non ha destato particolare meraviglia la difesa espressa dall’Amministratore di AMA Spa sull’operato del gestore azzardando anche poco calzanti esempi con altre realtà cittadine, come quella di Milano, si deve, in ogni caso rilevare che nessun partecipante ha potuto né smentire, né sminuire la denuncia formulata dai rappresentanti di Federcofit sulla necessità assoluta, prima di ogni considerazione sugli interventi strutturali futuri, di adottare soluzioni atte ad accelerare il rilascio delle Autorizzazioni alla cremazione almeno alle 48 ore successive al decesso. all’emergenza di questi giorni non si può rispondere con le promesse che arriveranno a compimento, se tutto va bene, non prima di alcuni anni.

Tutti hanno fatto riferimento a questa necessità che deve vedere un coinvolgimento diretto degli uffici del comune: se non si modifica radicalmente il percorso burocratico delle domande e delle relative autorizzazioni, riportandole alla competenza diretta dell’Amministrazione Comunale, senza dover passare dagli uffici di AMA Spa, come dispone la Legge 130/2001 (la Legge sulla dispersione delle ceneri) e come si fa in tutti i comuni italiani, questo problema non sarà superato e si dovrà attendere la fine dell’epidemia per vedere un certo ritorno alla normalità, se tutto va bene. Non basta cioè, è stato sottolineato e speriamo sia compreso anche dalla Giunta Capitolina, eliminare il balzello degli € 253,00 per le cremazioni fuori Roma se si obbligano i feretri a sostare 30/40 giorni in quei lugubri depositi presso i cimiteri capitolini: non si possono lasciare le famiglie in ansietà per la conclusione di un servizio che conclude il commiato del proprio caro e, d’altro lato non si troverà né impresa funebre, né impianto di cremazione che opererà su un feretro pestilenziale.

Va da sé che la Federazione ha contestato anche la permanenza di un “diritto fisso” (quello sul trasporto di oltre € 177,00) dichiarato illegittimo da una nota sentenza della Corte Suprema che afferma “siano ancora ispirati ai principi precostituzionali e precomunitari della generalizzata privativa di ogni sorta di pubblici servizi”.

Ci auguriamo che questo rappresenti, finalmente un primo passo verso la soluzione di un problema non rinviabile al fine di dare a tutti i cittadini romani, e non soltanto ai famigliari che hanno la chance di arrivare entro i primi 200 della settimana a chiedere la cremazione del proprio caro.

Ovviamente, come abbiamo fatto in tutti questi mesi, Federcofit seguirà l’evolvere della situazione e non mancherà di fare sentire la propria voce per la soluzione di questi problemi, in rappresentanza degli interessi sia degli operatori romani sia delle famiglie vessate da queste disfunzioni pubbliche anche con la proposizione di ipotesi concrete di soluzione.