Ispezioni N.A.S. in oltre 350 strutture sanitarie ed obitoriali: controlli sulle misure di contenimento del coronavirus.
Ricaviamo da “funerali.org” e ne riportiamo gli elementi più rilevanti.
Vasta campagna di verifiche dei carabinieri, a livello nazionale, in 375 obitori e camere mortuarie di ospedali pubblici e cliniche private.
Ad agire il comando dei militari per la tutela della salute, sulla base di indicazioni del Ministero della salute.
Numerose le irregolarità riscontrate.
I carabinieri del Nas hanno riscontrato che non venivano osservate le misure di contenimento del Covid e la sicurezza negli ambienti di lavoro: mancanza di pulizia e sanificazione nei locali, assenza di percorsi separati per il trasporto salme e assenza di formazione per gli operatori sul rischio dovuto per esposizione agli agenti biologici.
La situazione più eclatante a Torino, dove i NAS hanno trovato in un deposito di attrezzi di una società che gestiva i servizi cimiteriali di un Comune della Provincia, i resti umani di una persona morta nel 1992, che era stata esumata (NdR: estumulata) e mai più nuovamente tumulata, contrariamente a quanto era stato falsamente attestato dagli operatori della ditta.
La maggior parte delle irregolarità (68) sono state accertate negli ambienti adibiti alla permanenza delle salme e al commiato in presenza dei familiari, mantenuti in condizioni igienico-sanitarie e strutturali carenti (distacco di intonaco, macchie di umidità e muffe, piastrellatura fessurata, mobili vecchi e arrugginiti).
Due attività sono state chiuse: una sala settoria all’interno della camera mortuaria del cimitero di Cisterna di Latina, a causa di gravi carenze igieniche, e una ditta funebre della provincia di Lecce.
Federcofit ha, intanto, avviato una diffusa azione di informazione degli operatori per garantire la massima osservanza delle disposizioni definite con la Circolare n. 818 del 11/01/2021 del Ministro della Salute attraverso Conferenze via web svolte per il diversi territori con, possibilmente, la partecipazione dei responsabili dei relativi servizi delle strutture sanitarie.
Federcofit prosegue la battaglia per il vaccino al comparto funebre
Federcofit informa i suoi associati e le imprese funebri italiane che sta lavorando alacremente con gli Assessorati al Welfare e allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia per condurre in porto l’inserimento degli operatori funebri quale categoria da considerare tra le prioritarie ai fini della somministrazione del vaccino anti-Covid 19 e si candida a siglare il Protocollo d’intesa per le vaccinazioni in azienda come da delibera XI/4401 (Partecipazione delle aziende produttive con sede nella Regione Lombardia alla campagna vaccinale anti-Covid 19).
Parallelamente Federcofit ha preso contatti con la Direzione Generale delle ATS lombarde per ribadire l’urgenza e l’opportunità che gli operatori funebri vengano vaccinati sulla scorta dell’interpretazione che Federcofit da subito ha dato a un passo contenuto nel documento del 10 marzo del Ministero della Salute (Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19) dove, a pagina 4, si legge:
"Tenendo conto delle priorità definite, delle indicazioni relative all' utilizzo dei vaccini disponibili e delle esigenze logistico-organizzative, potrà quindi procedere in parallelo:
- la vaccinazione dei soggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità e ove previsto dalle specifiche indicazioni in tabella 1 e 2, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari.
- il completamento della vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna e avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie, utilizzando anche vaccini a vettore virale per chi non ha ancora iniziato il ciclo di vaccinazione".
Orbene, è nostra sincera opinione che all'interno di tale indicazione testé sottolineata debbano essere ricompresi gli operatori funebri. Ed è probabilmente sulla scorta della medesima interpretazione che la regione Umbria ha per prima dato l’assenso alle vaccinazioni.
Abbiamo pertanto dato mandato ai nostri Presidenti regionali di farsi portavoce presso i rispettivi e analoghi organi regionali secondo le modalità su esposte in modo che si pervenga su tutto il territorio nazionale a una felice conclusione di questa istanza, che come Federazione abbiamo da tempo promosso con larga enfasi e con ripetute lettere e sollecitazioni al Ministro Speranza e al Viceministro Sileri.
Il Presidente Federcofit
Cristian Vergani
Piano vaccinale e attività funebri: l’interpretazione e l’impegno di Federcofit
Con il 10 marzo u.s. si viene a conoscenza del PIANO VACCINAZIONE predisposto a livello centrale, chi desideri prenderne visione con facilità può consultare il sito di Federcofit, www.federcofit.it, sulla pagina “legislazione nazionale”.
Il piano descrive nel dettaglio la scala delle priorità definita dagli organi centrali con la sottolineatura della scelta, nota per il dibattito che si è sviluppato in queste settimane, di privilegiare le classi di età per proteggere prioritariamente i cittadini più deboli.
Il piano entra nel merito anche di specifiche categorie o raggruppamenti sociali vasti indicando come prioritaria la loro vaccinazione.
Scrive, infatti, il documento: “Sono inoltre considerate prioritarie le seguenti categorie, a prescindere dall’ età e dalle condizioni patologiche, quali: -Personale docente e non docente, scolastico e universitario, Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali.”
Ancora una volta non si fa riferimento esplicito alle attività funebri.
La cosa non è piacevole considerando le condizioni oggettive del nostro operare e le sollecitazioni ed i molteplici interventi diretti ed indiretti per ricordare alle Autorità competenti la assoluta necessità di dare sicurezza a chi è quotidianamente esposto al contagio a causa del lavoro svolto.
Abbiamo registrato la protesta di FENIOF a fronte di questa sottovalutazione, ma, come siamo abituati a fare, abbiamo continuato e ripetuto un’attenta lettura del documento senza fermarsi ad una impulsiva valutazione.
Poche righe dopo la parte citata il documento prosegue:
Tenendo conto delle priorità definite, delle indicazioni relative all' utilizzo dei vaccini disponibili e delle esigenze logistico-organizzative, potrà quindi procedere in parallelo:
tra le altre cose, il completamento della vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna e avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie, utilizzando anche vaccini a vettore virale per chi non ha ancora iniziato il ciclo di vaccinazione;
La formulazione ci sembra sufficientemente chiara: tutti i soggetti, non addetti sanitari e parasanitari, che “operano in presenza” intervenendo di persona, come gli addetti funebri, debbono essere inclusi nel personale sanitario ed essere oggetto delle vaccinazioni “in parallelo” non in modo subordinato.
Certo avremmo preferito espressioni più chiare di riconoscimento del servizio funebre e delle attività funebri in quanto tali, ma indubbiamente si tratta di un risultato importante che premia gli sforzi profusi in questi ultimi mesi.
Ovviamente non ci accontentiamo della nostra interpretazione, pur del tutto legittima, e chiederemo alle fonti idonee, a partire dal Ministro, conferma della nostra interpretazione, decisi a procedere a forme di pressione ben più incisive qualora, ancora una volta dietro le parole si nasconda la totale assenza di ogni riconoscimento del ruolo e delle attività garantite dalla categoria per le famiglie e per la tutela della salute pubblica.
Vaccini sì, vaccini no
In un clima da stallo alla messicana gli operatori funebri assistono increduli alle piroette governative che decollano per planare su se stesse e risolversi con un nulla di fatto.
Dalla Segreteria di Federcofit sono partite lettere alle alte dirigenze regionali, sono stati tessuti rapporti con funzionari di estrema cortesia, politici attenti, ma alla fine nessuno che decida a nostro favore.
Eppure, questa volta le premesse c’erano tutte. Il documento ministeriale del 10 marzo 2021 “Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 - Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” introduceva un nuovo principio. Da un lato stabiliva una scala di priorità per la somministrazione del vaccino secondo criteri di criticità anagrafica, dall’altro invitava a proseguire nel vaccinare il “personale docente e non docente, scolastico e universitario, Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali”.
Ma soprattutto, a pagina 4, si leggeva: “avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie”. E proprio sulla scorta di questa frase, Federcofit ha rimarcato l’evidenza di interpretare a favore della categoria che tutela. È fuori dubbio, infatti, che gli operatori funebri lavorino in presenza laddove il Covid 19 è ospite tanto presente quanto indesiderato, sia nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, sia nelle abitazioni private di chi in casa è deceduto, magari con parenti positivi.
Passi allora l’ennesima mancata esplicita descrizione delle professioni funebri, non passi però la nostra interpretazione ben difficilmente contestabile. E difatti la Regione Umbria, che così ha interpretato, ha iniziato a vaccinare gli operatori funebri. Ma pochi giorni dopo ecco che arriva lo stop da Roma.
Le altre Regioni prendono tempo, assentono implicitamente al problema, ma non agiscono. Inutile elucubrare: qui nessuno vuole prendersi responsabilità. E un po’ lo capiamo: da un anno assistiamo al rimpallo Stato-Regioni, spesso ridotto a strumentale can can affinché nessuno davvero paghi anche solo a livello mediatico. Per cui tutto affoga nella pseudo dialettica partitica, nel gioco delle parti che in ultima analisi salva la politica e condanna cittadini e lavoratori.
E, va detto con dispiacere, lascia perplessi anche la linea di questo nuovo Esecutivo, partito in tromba con l’uomo della laica provvidenza e subito impastoiato tra sostegni placebo, vaccini che non arrivano, reti organizzative colabrodo.
Che fare?
Da parte sua Federcofit non recede di un millimetro, certa di combattere dalla parte giusta e di porre in evidenza un diritto sacrosanto: che è la tutela della salute di una categoria professionale che ha sempre agito in modo indefesso e in coerenza col delicato mandato deontologico che le compete. Sembra tuttavia assurdo che un comparto che il lavoro l’ha conservato, soffrendo poco o niente rispetto alla falcidia del turismo, del commercio, della ristorazione ecc., possa continuare a svolgere le proprie mansioni solo mettendo a rischio addirittura la vita dei suoi uomini.
Qui si tratta di mettersi una mano sul cuore: come lo fanno i nostri imprenditori, devono farlo i politici. E Federcofit non si accontenterà di essere voce che grida nel deserto, nella certezza che proprio un’emergenza di questo tipo, commisurata all’indifferenza del potere, semini con tutta chiarezza la necessità di una Federazione forte, a cui accorrano sempre più imprese nel nome di un principio che è la chiave del successo aggregativo: il tutto è più della somma delle singole parti.
Piero Chiappano
Circolare 818, evitiamo le sanzioni! Un incontro esclusivo per gli Operatori della provincia di Chieti
Il 17 marzo 2021 alle ore 17:00 si terrà sulla piattaforma Zoom un incontro con il Dott. Pietro FALCO, direttore di medicina legale della provincia di Chieti, che illustrerà come osservare in modo corretto le disposizioni contenute all'interno della circolare 818 del 11 gennaio 2021 del Ministero della Salute, al fine di evitare di incorrere in contestazioni o sanzioni.
Per partecipare richiedi il link all'indirizzo info@federcofit.eu
La campagna per vaccinare gli Operatori funebri trova adesioni anche al Senato
Dante Alighieri, 700 anni dopo, e la funeraria
700 anni fa, la notte tra il 13 e il 14 settembre 1321, moriva Dante Alighieri. Padre della lingua italiana, poeta, enciclopedista ante litteram, critico d’arte, profeta e visionario: una figura immensa, che insieme a San Francesco e a Leonardo Da Vinci costituisce la triade a cui gli italiani devono la loro ancestralità letteraria, spirituale, tecnico-scientifica. Il settecentenario dantesco, un evento che la filologia patriottica – a partire dall’Accademia della Crusca – prepara da decenni, si appresta a tenere banco nel dibattito culturale italiano e, perché no, a stimolare qualche riflessione all’ambiente della funeraria, con particolare riferimento alla somma opera del poeta: la Divina Commedia.
L’opera di Dante, che fu determinante nella prima metà del ‘900 per alfabetizzare l’Italia, risuona da sempre intramontabile grazie alla sarabanda di immagini ed episodi narrati con vivida partecipazione che proiettano il lettore nei luoghi e nei discorsi della poesia, aprendo la sua mente allo spettacolo dell’allegoria.
Questo è la Divina Commedia: l’incontro di un’anima con se stessa per il tramite di un viaggio fatto di cadute, dubbi, timori, speranze, senza mai perdere di vista la missione di uno spirito autenticamente cristiano.
Dante, giova ricordarlo, fu anche un appassionato di politica: priore di Firenze per un certo tempo, finì nei guai per una trama ordita da una magistratura compiacente che per eliminarlo politicamente lo condannò all’esilio onde evitare di essere messo al rogo. In una città, tra l’altro, ignara del fatto che qualche lustro dopo avrebbe sommato alla sciagura della brutta politica nientedimeno che una pandemia (la peste). Quanta attualità!
Potrebbe accadere allora che nel viaggio ultraterreno (che solo Enea e San Paolo, oltre al mitico Orfeo, hanno intrapreso) gli incontri e le riflessioni del poeta diventino i nostri e ci illuminino. Nel clima da giudizio universale che precorre il sentiero del regno dei morti non si può infatti rinunciare al proprio personale confronto con la dimensione della morte, realtà fisica che l’evo moderno tende a dimenticare, rimuovere, disincarnare, ma che per le strade dell’arte ci si affaccia col furore ossimorico di uno schiaffo che scocca come una carezza.
“Per me si va nella città dolente” scrive Dante, usando questa parola divenuta tecnica nel linguaggio della funeraria, sublimando concetti tanto antropologici quanto identitari che fanno della morte una materia viva e feconda, da trattare con rispetto e confidenza e da assumere come monito personale per trasformare il libero arbitrio in una scelta morale che non rifugge le responsabilità della vita.
E proprio qui sta il registro utile alla funeraria: chi opera nel settore non può mantenere alta la performance senza un buon equilibrio psicologico che resiste alle sollecitazioni da stress. E questo equilibrio non può essere solo il portato dell’esperienza, ma viene alimentato dalla consapevolezza e dall’accettazione a livello profondo della dimensione ineluttabile del fine vita.
Riscoprire la Divina Commedia, opera popolare per eccellenza (non appannaggio esclusivo di raffinati intellettuali come certa critica o pessimi insegnanti vorrebbero far credere), che svela in poesia e avventura il significato della morte, della colpa e della redenzione può contribuire all’edificazione di operatori strutturati e solidi, non induriti dalla professione e perfettamente in grado di essere genuinamente empatici coi dolenti.
Piero Chiappano
Vaccinare gli Operatori contro COVID-19: interrogazione parlamentare
La campagna lanciata da Federcofit perché agli Operatori del Comparto Funerario Italiano sia riconosciuto l'elevato rischio professionale di contagio da COVID-19 e perché quindi sia prevista la nostra categoria professionale tra quelle con priorità nella vaccinazione è arrivata in Parlamento.
Lo scorso 3 marzo, l'Onorevole Antonio Zennaro (circoscrizione Abruzzo, gruppo parlamentare Lega) ha presentato l'interrogazione a risposta scritta n° 4-08397 al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute.
ZENNARO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
esistono alcune categorie professionali che lavorano a contatto con soggetti e/o con materiali potenzialmente infetti e che quindi sono maggiormente a rischio di esposizione a malattie infettive, come la Sars-CoV-2; per tali categorie professionali, rientrare in un programma di vaccinazione può ridurre in modo sostanziale i rischi, sia di acquisire pericolose infezioni, sia di trasmettere patogeni ad altri lavoratori e soggetti con cui i lavoratori possono entrare in contatto;
gli addetti del settore funebre, che consta di circa 6.000 imprese sul territorio nazionale, rappresentano una categoria altamente esposta al contagio da Covid-19 per le specifiche attività svolte;
in questo ultimo anno, dall'inizio della pandemia, la Federcofit, Federazione comparto funerario italiano, ha rilevato un consistente numero di vittime e terapie intensive tra gli addetti funebri a causa dei contagi avvenuti negli ambienti di lavoro; la stessa Federcofit ha ritenuto opportuno sollecitare in più occasioni i vari livelli istituzionali affinché venissero avviate iniziative concrete atte a consentire alla categoria di svolgere con relativa tranquillità il trattamento dei defunti morti per Coronavirus, senza però ricevere alcun riscontro –:
-
- quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire al settore funerario di svolgere con la giusta protezione il proprio compito;
- se il Governo intenda adottare iniziative per inserire gli addetti alla categoria funebre, potenzialmente a contatto con il virus, nel programma di vaccinazione nazionale.
Governo Draghi: insediati anche i sottosegretari
È stata resa nota la lista dei 39 sottosegretari del governo Draghi: 19 donne e 20 uomini. Ecco la lista completa:
Presidenza del Consiglio
Deborah Bergamini (Forza Italia) e Simona Malpezzi (Pd) ai rapporti con il Parlamento
Dalila Nesci, M5S (Sud e coesione territoriale)
Assuntela Messina, Pd (Innovazione tecnologica e transizione digitale)
Vincenzo Amendola, Pd (Affari europei)
Giuseppe Moles, Fi (Informazione ed editoria)
Bruno Tabacci, Centro democratico (Coordinamento della politica economica)
Franco Gabrielli (Sicurezza della Repubblica)
Esteri e cooperazione internazionale
Marina Sereni, Pd - viceministro
Manlio Di Stefano, M5S
Benedetto Della Vedova, +Europa
Interno
Nicola Molteni, Lega
Ivan Scalfarotto, Italia Viva
Carlo Sibilia, M5S
Giustizia
Anna Macina, M5S
Francesco Paolo Sisto, Forza Italia
Difesa
Giorgio Mulè, Forza Italia
Stefania Pucciarelli, Lega
Economia
Laura Castelli, M5S - viceministro
Claudio Durigon, Lega
Maria Cecilia Guerra, Leu
Alessandra Sartore, Pd
Sviluppo economico
Gilberto Pichetto Fratin, Forza Italia - viceministro
Alessandra Todde, M5S - viceministro
Anna Ascani, Pd
Politiche agricole alimentari e forestali
Francesco Battistoni, Forza Italia e Gian Marco Centinaio, Lega
Transizione ecologica
Ilaria Fontana, M5S
Vannia Gava, Lega
Infrastrutture e trasporti
Teresa Bellanova, Italia Viva - viceministro
Alessandro Morelli, Lega - viceministro
Giancarlo Cancelleri, M5S
Lavoro e politiche sociali
Rossella Accoto, M5S
Tiziana Nisini, Lega
Istruzione
Barbara Floridia, M5S
Rossano Sasso, Lega
Beni e attività culturali
Lucia Borgonzoni, Lega
Salute
Pierpaolo Sileri, M5S
Andrea Costa, Cambiamo-Noi con l'Italia
Il coronavirus sposta Tanexpo a luglio 2021
Come previsto, l'incertezza determinata dal persistere del rischio contagio ha inciso anche sulla data di Tanexpo, che era già stato spostata dal 2020 al febbraio 2021, e ha costretto gli organizzatori a fissare una nuova data. A seguire la lettera di Tanexpo.
Gentili Espositori,
Ancora una volta, purtroppo, il perdurare dell'emergenza sanitaria Covid-19, che vede tuttora in essere restrizioni alla libertà di spostamento tra regioni e tra Paesi, non ci consente di confermare lo svolgimento di TANEXPO a maggio, così come annunciato nei mesi scorsi.
Il senso di responsabilità nei confronti di Espositori e Visitatori e la caratura della manifestazione, appuntamento fondamentale per i professionisti della funeraria italiana e internazionale, hanno imposto una accurata riflessione per poter svolgere una manifestazione in totale sicurezza.
Al termine di una lunga serie di incontri con BolognaFiere e mantenendo sempre aperto il confronto con le Aziende Espositrici, sono state quindi fissate le nuove date per il posticipo di TANEXPO che si terrà dall'1 al 3 Luglio 2021.
Alla decisione ha concorso una attenta valutazione della situazione attuale e la prospettiva di una maggiore mobilità nella stagione estiva, coadiuvata anche da una auspicata crescente copertura vaccinale.
L'obiettivo è ripartire già da luglio prossimo con una manifestazione che ci consenta di tornare ad incontrarci con fiducia, insieme. TANEXPO vuole essere così, una volta di più, l'occasione di confronto e di crescita per il nostro comparto che in questi lunghi mesi non ha mai smesso di adoperarsi con estrema professionalità.
Nel segno della rinascita, TANEXPO si svolgerà nei padiglioni 29 e 30 di BolognaFiere con un’esposizione rinnovata, per accogliere la clientela in nuovi e più ampi spazi, offrendo al contempo un migliore distanziamento interpersonale.
Teniamo a precisare che il layout seguirà le caratteristiche dello spazio espositivo già concordato, che rimane confermato. La nuova messa in pianta, non appena elaborata, sarà condivisa e verificata con ogni Azienda Espositrice.
Alle Aziende che esporranno a Luglio sarà riservata la possibilità di scelta e prelazione sulla posizione occupata quest'anno nei nuovi padiglioni per la partecipazione 2022.
TANEXPO mette poi in campo una promozione del tutto straordinaria riservata solo agli Espositori presenti nel 2021 prevedendo uno sconto fino al 50% sulla tariffa ufficiale dell’area espositiva per l’edizione successiva, che si terrà dal 23 al 25 Giugno 2022!
Rinnoviamo a tutti Voi il nostro ringraziamento per la continua disponibilità nel condividere con noi riflessioni importanti a supporto di decisioni, davvero complesse, che la nostra organizzazione si trova ad operare in questo momento così particolare.
Vi invitiamo a scaricare la comunicazione completa cliccando qui.
Siamo sempre a Vostra disposizione: contattateci per qualsiasi dubbio e verificheremo la soluzione migliore, attivando tutte le energie per ripartire nuovamente insieme!
I nostri migliori saluti.
L'organizzazione di TANEXPO
tel. 051.282611
info@tanexpo.com
Vaccini per la Funeraria: Giovanni Caciolli intervistato da Lady Radio
In questi giorni Federcofit si sta impegnando per dare il massimo risalto al proprio appello perché gli Operatori della Funeraria siano considerati tra le categorie maggiormente a rischio e quindi destinatari dei vaccini anti COVID in via prioritaria.
Le nostre lettere, se ancora non hanno smosso il ministro della salute Roberto Speranza, stanno avendo risalto sui media.
Proponiamo qui la registrazione di una intervista di Dario Baldi al nostro Segretario Giovanni Caciolli, andata in onda su Lady Radio.
Federcofit offre il suo aiuto a Camogli
Ancora la Liguria protagonista di un drammatico evento in cui la natura fa lo sgambetto alle cose umane: nel paradiso incantato di Camogli, un’ala intera del cimitero, costruito a picco sul mare, è franata per il cedimento della falesia sottostante.
Impressionante il video girato fortunosamente da alcuni operai che si trovavano in loco per una manutenzione, in cui si vedono due uccelli abbandonare istintivamente il tetto del colombario presagendo il peggio. E difatti oltre duecento tra bare e cassette da ossario sono finite in mare: quando si dice che non c’è pace per i defunti.
La Protezione Civile si è subito attivata per mettere in sicurezza la struttura rimasta in piedi e per recuperare i feretri. Ma le operazioni, come si può immaginare, non sono semplici: c’è il concreto rischio che nel tonfo cofani e targhette di riconoscimento si siano scomposte e pesantemente danneggiate, rendendo impossibile il riconoscimento dei defunti se non a valle di delicate e penose attività di recupero.
Federcofit, per il tramite del Presidente Regionale della Liguria Liliana Allaria, si è subito attivata telefonando al Sindaco Francesco Olivari, manifestando solidarietà e concreta disponibilità.
Liliana, forte delle sue capacità di fare squadra e contando sull’ottima rete di associati che Federcofit vanta in Liguria, ha prontamente arruolato le sue imprese per offrire manodopera, strutture, materiali e tutto ciò che possa facilitare la soluzione di questo drammatico evento.
La professionalità che contraddistingue gli associati della Federazione, la schietta conoscenza del regolamento di polizia mortuaria, il network di imprese e maestranze della filiera di settore: si tratta di elementi che, in ottica di responsabilità sociale e di transizione ecologica, concorrono all’integrazione delle competenze e dei rispettivi raggi d’azione tra privato e pubblico.
E Federcofit vuole essere protagonista, offrendo il suo know-how, unitamente alla giusta capacità di gestione emotiva di questa inconsueta emergenza, per contribuire al coordinamento dei lavori insieme agli organi che via via saranno coinvolti. Prontamente, infatti, Federcofit ha scritto al Sindaco di Camogli per formalizzare la disponibilità, la solidarietà e l’impegno della sua squadra ligure, ottimamente rappresentata dalla sensibilità e dall’acume solidale di Liliana Allaria.
Orfeo