Coronavirus: nuova circolare del Ministero della Salute sui decessi
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Circolare Ministero della Salute 15280-2/5/2020 DGPRE
DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA - Ufficio 4
La presente Circolare sostituisce integralmente quella, avente medesimo oggetto, dello scorso 8 aprile 2020 (prot. n. 12302); essa prende in considerazione anche le disposizioni del DPCM 26 aprile 2020 che dal 4 maggio p.v., data di entrata in vigore di tale decreto, producono effetti sul settore funerario.
Le indicazioni qui fornite hanno come obiettivo la individuazione di procedure adeguate per il settore funebre, cimiteriale, della cremazione in fase emergenziale determinata dall’epidemia di COVID-19, valide per l’intero territorio nazionale
Talune regioni sono già intervenute con proprie norme di dettaglio e/o con circolari.
Si ritiene peraltro opportuno uniformare il comportamento sull’intero territorio nazionale, anche al fine di ridurre le possibilità di trasmissione del contagio tra aree diverse.
Linee direttrici del presente documento sono:
- − identificare i percorsi di maggior tutela dei defunti dal luogo di decesso al luogo di sepoltura o cremazione, nonché le cautele da adottare per il personale interessato al trasporto funebre ed attività funebre
- − limitare al massimo, regolamentandole, le occasioni di “assembramento” per la ritualità dell’addio
- − potenziare le strutture necroscopiche ricettive di defunti, in relazione ai prevedibili aumenti di mortalità connessi all’evento epidemico, nonché i servizi di sepoltura e di cremazione
Allo stato attuale le norme applicabili a livello statale sono contenute principalmente nel regolamento di polizia mortuaria approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285. Si applicano altresì le previsioni delle “Linee guida per la prevenzione del rischio biologico nel settore dei servizi necroscopici, autoptici e delle pompe funebri” approvate dalla Conferenza Sato Regioni e PP. AA. in data 09/11/2017 (di seguito “linee guida”) e le disposizioni contenute nel Titolo X “Esposizione ad agenti biologici” e Titolo X-bis: “Protezione dalle ferite da taglio e da punta nel settore ospedaliero e sanitario” del d.lgs. n. 81/2008.
- Natura e durata delle indicazioni emergenziali
Il presente documento è connesso con la situazione emergenziale determinata dall’epidemia di COVID-19. Esso individua le procedure da adottare nel settore funebre, cimiteriale, della cremazione, valide per l’intero territorio nazionale, e da applicare con gradualità, in funzione del livello di mortalità delle singole province interessate e delle dotazioni di strutture cimiteriali e di cremazione presenti, tenendo conto altresì dell’evoluzione epidemiologica in corso.
- Le indicazioni e le cautele stabilite dal presente documento vanno applicate fino a un mese dopo il termine della fase emergenziale, come stabilita dai provvedimenti del Presidente del Consiglio dei Ministri.
- Il sindaco, in raccordo col Prefetto territorialmente competente, in relazione alla evoluzione di mortalità, e nei limiti dei poteri a lui assegnati dalla normativa vigente, emanerà eventuali provvedimenti contingibili e urgenti necessari per l’attuazione delle indicazioni qui fornite.
- In tutti i casi di morte nei quali si possa individuare che la persona defunta sia stata affetta da COVID-19 si applicano le cautele specifiche per defunti già adottate in presenza di sospetta o accertata patologia da microrganismi di gruppo 3 o prioni (v. lettera B).
- Nei casi di morte nei quali non si possa escludere con certezza che la persona fosse affetto da COVID-19, per il principio di precauzione, si adottano le stesse cautele previste in presenza di sospetta o accertata patologia da microrganismi di gruppo 3 o prioni (v. lettera B).
Quindi tutte le seguenti indicazioni valgono sia per i decessi sospetti che per i conclamati covid-19
- Precauzioni da adottare in via generalizzata per tutti i defunti per i quali non si possa escludere la contrazione in vita di Covid-19
Premesso che con il decesso cessano le funzioni vitali e si riduce nettamente il pericolo di contagio (infatti la trasmissione del virus è prevalentemente per droplets e per contatto) e che il paziente deceduto, a respirazione e motilità cessate, non è fonte di dispersione del virus nell'ambiente, è tuttavia utile osservare le seguenti precauzioni:
- la manipolazione del defunto antecedente la chiusura nel feretro dovrà avvenire adottando tutte le misure di sicurezza atte ad evitare il contagio tramite droplets, aerosol o contatto con superfici nonché fluidi e materiali biologici infetti.
- Il personale adibito alla manipolazione del cadavere adotterà, nel rispetto delle disposizioni normative, delle ordinanze e dei protocolli operativi emanati dalle Autorità sanitarie, dispositivi di protezione individuale appropriati, secondo le indicazioni formulate da parte dei competenti servizi di sicurezza e protezione dei lavoratori, nonché dal medico competente di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche ed integrazioni, tenendo conto delle indicazioni fornite per gli operatori sanitari - per procedure con analogo livello di rischio - con circolari del Ministero della salute, da ultimo in data 22/2/2020, 17/3/2020 e 29/3/2020 Per questa attività, pertanto, si raccomanda agli operatori addetti, oltre al rispetto di tutte le misure igieniche previste per la popolazione generale, l’utilizzo di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale: mascherina chirurgica, occhiali protettivi (oppure mascherina con visiera), camice monouso idrorepellente, guanti spessi e scarpe da lavoro chiuse. Oltre ad essere garantita un’adeguata aerazione dei locali, al termine delle attività, dovrà essere eseguita un’accurata pulizia con disinfezione delle superfici e degli ambienti adibiti alle attività (cfr. punto 4 delle Linee guida).
- Prima dell’arrivo del personale incaricato del trasporto funebre, il personale sanitario deve provvedere all’isolamento del defunto all’interno di un sacco impermeabile sigillato e disinfettato esternamente per ridurre al minimo le occasioni di contagio durante le operazioni di incassamento. In caso di decesso al di fuori delle strutture sanitarie, il personale incaricato del trasporto funebre, laddove il defunto non sia già isolato all’interno di sacco impermeabile sigillato, disinfettato, provvede all’incassamento riducendo al minimo le occasioni di contatto, avvolgendo il defunto in un lenzuolo imbevuto di disinfettante.
- Sono vietati la vestizione del defunto, la sua tanatocosmesi, come qualsiasi trattamento di imbalsamazione o conservativo comunque denominato, o altri quali lavaggio, taglio di unghie, capelli, barba e di tamponamento.
- Dopo l’incassamento il feretro, confezionato diversamente in funzione della destinazione, è chiuso e sottoposto a disinfezione esterna sia superiormente, sia lateralmente che inferiormente.
- Il feretro e il suo confezionamento dovranno avere le caratteristiche stabilite dall’Allegato 1.
Fino a qui non è cambiato nulla rispetto alle precedenti disposizioni.
- Le cerimonie funebri sono consentite, purché́ svolte nei termini previsti dal DPCM del 26 aprile 2020 e richiamati al successivo punto G1.
Consentiti un massimo di quindici persone indicate dagli aventi titolo, con funzione da svolgersi preferibilmente (e non obbligatoriamemente) all'aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
- Esami autoptici e riscontri diagnostici
- Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio.
- L’Autorità Giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria. Analogamente le Direzioni sanitarie di ciascuna regione daranno indicazioni finalizzate a limitare l’esecuzione dei riscontri diagnostici ai soli casi volti alla diagnosi di causa del decesso, limitando allo stretto necessario quelli da eseguire per motivi di studio e approfondimento.
- In caso di esecuzione di esame autoptico o riscontro diagnostico, oltre ad una attenta valutazione preventiva dei rischi e dei vantaggi connessi a tale procedura, devono essere adottate tutte le precauzioni seguite durante l’assistenza del malato. Le autopsie e i riscontri possono essere effettuate solo in quelle sale settorie che garantiscano condizioni di massima sicurezza e protezione infettivologica per operatori ed ambienti di lavoro: sale BSL3, ovvero con adeguato sistema di aerazione, cioè un sistema con minimo di 6 e un massimo di 12 ricambi aria per ora, pressione negativa rispetto alle aree adiacenti, e fuoriuscita di aria direttamente all’esterno della struttura stessa o attraverso filtri HEPA, se l’aria ricircola. Oltre agli indumenti protettivi e all’impiego dei DPI, l’anatomo patologo e tutto il personale presente in sala autoptica indosseranno un doppio paio di guanti in lattice, con interposto un paio di guanti antitaglio.
- È obbligatorio l’impiego di dispositivi di protezione delle vie respiratorie (FFP2 o superiori) associati a dispositivi di protezione di occhi e mucose (visiera o schermo facciale).
- Si deve evitare l’effettuazione di procedure e l’utilizzo di strumentario che possono determinare la formazione di aerosol.
- Deve essere evitata l’irrigazione delle cavità corporee; il lavaggio di tessuti ed organi deve essere eseguito utilizzando acqua fredda a bassa pressione, fatta defluire a distanza ravvicinata in modo da evitare la formazione di aerosol; i fluidi corporei devono essere raccolti per mezzo di materiale assorbente, immesso nelle cavità corporee.
- Campioni di tessuti ed organi, prelevati per esami istologici, debbono essere immediatamente fissati con soluzione di Zenker, formalina al 10% o glutaraldeide per la microscopia elettronica.
- Al termine dell’autopsia o del riscontro diagnostico, la sala settoria deve essere accuratamente lavata con soluzione di ipoclorito di sodio o di fenolo.
- Sono da evitare le manipolazioni non necessarie, così come qualsiasi contatto con la salma da parte di parenti, conviventi o altre persone diverse da quelle incaricate delle operazioni necessarie e indicate dal presente documento.
- Per maggiori dettagli, riferirsi alla lettera E.
- Riduzione dei tempi di osservazione e per eseguire il trasporto funebre in cimitero o crematorio
- Il primo medico intervenuto, se il decesso avviene all’esterno di strutture sanitarie accreditate o di ricovero e cura, in attuazione del principio di precauzione, sospende ogni intervento sul defunto, allontana i presenti e li informa delle procedure da seguire per ridurre il rischio di contagio. Allerta tempestivamente la struttura territoriale competente per l’intervento del medico necroscopo che detta le cautele da osservare. L’allerta è immediata per via vocale e seguita da comunicazione scritta o per via telematica a mezzo PEC;
- in caso di decesso sulla pubblica via, in luogo pubblico, o comunque in luoghi diversi da abitazione, strutture di ricovero e cura, RSA e similari, gli operatori intervenuti sono tenuti ad osservare in ogni caso le precauzioni di massima cautela, per il principio di precauzione, comportandosi come se la persona defunta possa essere portatore asintomatico di COVID-19;
- se il decesso avviene all’interno di strutture sanitarie accreditate o di ricovero e cura, il personale sanitario, attenendosi alle istruzioni puntuali della Direzione sanitaria, allontana i presenti e li informa delle procedure da seguire per ridurre il rischio di contagio;
- in caso di decesso presso struttura sanitaria le direzioni di presidio riducono il periodo di osservazione della salma ricorrendo all’accertamento strumentale della morte, ai sensi del D.M. Salute 11 aprile 2008;
- in caso di decesso al di fuori di strutture sanitarie, i medici necroscopi, constatata la morte mediante visita necroscopica, riducono il periodo di osservazione al tempo dell’esecuzione della loro visita e consentono il più rapido incassamento del cadavere e il successivo trasporto funebre;
- luoghi consentiti di destinazione intermedia dei feretri, in caso di difficoltà ricettive di cimiteri e crematori della zona, sono case funerarie o strutture per il commiato, chiese o strutture speciali di sosta a ciò destinate;
- luoghi di destinazione finale dei feretri sono il cimitero in cui ha diritto di essere sepolto il defunto, un crematorio disponibile per la cremazione;
- in assenza di volere degli aventi titolo per il trasporto funebre e la successiva sepoltura o cremazione, decorse al massimo 48 ore dal decesso, la Prefettura può disporre d’ufficio il trasporto funebre, fatta salva una tempistica inferiore disposta dal sindaco (v. OCDPC n.655 del 25 marzo 2020);
- tutti i defunti di cui al precedente punto 2) sono obbligatoriamente trasportati al Servizio mortuario della struttura sanitaria territoriale di riferimento o all’obitorio, secondo le indicazioni ricevute dall’Autorità intervenuta, sia essa giudiziaria, di polizia giudiziaria, o sanitaria.
Qui nulla è cambiato rispetto alle precedenti disposizioni se non per il fatto che le siano state messe in un unico provvedimento altre indicazioni contenute in altre circolari.
- Conferimento al cimitero
- Onde evitare sovraffollamento anche dei soli addetti, stante il divieto di svolgimento di riti funebri, bisognerebbe prevedere che l’arrivo di trasporti funebri sia in cimitero che al crematorio debba essere sfalsato come orari da parte dei rispettivi gestori, con l’obiettivo di minimizzare l’assembramento di persone, derivante da diverse sepolture o cremazioni.
- Potenziamento e ottimizzazione in fase emergenziale della rete di crematori sul territorio nazionale
- In ogni crematorio prioritariamente vanno cremati i feretri conseguenti a funerali svolti nel bacino di riferimento stabilito dalla pianificazione regionale. In mancanza di pianificazione regionale il bacino di riferimento di ciascun crematorio è il territorio provinciale.
- L’esecuzione di altre cremazioni di cadaveri provenienti dall’esterno della provincia, nonché di resti mortali, parti anatomiche, ossa, sono eseguite una volta garantita la prioritaria cremazione dei feretri di cui al paragrafo che precede.
- Gli organismi competenti possono valutare il rilascio di deroghe ad autorizzazioni precedentemente fornite ove si ritenga necessario che gli impianti di cremazione, operino per l’intero arco della giornata, senza interruzione (H24), e anche in giorni prefestivi e festivi.
- In caso di fermo impianto di crematorio con due o più forni per motivi di manutenzione, è necessario, qualora tecnicamente possibile, che almeno uno dei forni sia sempre in funzione per garantire la operatività del crematorio.
- In caso di fermo impianto per motivi di manutenzione è necessario che i gestori dei crematori viciniori siano informati preventivamente di tale sosta, in maniera da sfalsare i fermi impianto tra crematori di area e continuare a garantire una quantità minimale di servizi offerti.
- Per favorire l’aumento di potenzialità di ciascun impianto e fermo restando il rispetto di tutte le norme di igiene, sicurezza e ambientali, sono consentite soluzioni tecniche per ciascuna cremazione che abbrevino i tempi di esecuzione accelerando l’ignizione del feretro. È altresì da favorire nella cremazione l’uso di bare di essenze lignee facilmente infiammabili.
- Nella autorizzazione al trasporto funebre per procedere a cremazione si indica il crematorio scelto dagli aventi titolo è opportuno indicare “o qualunque altro crematorio disponibile”.
- L’uso per il trasporto massivo di feretri a crematori può essere svolto con camion chiuso, anche militare, da disinfettare adeguatamente dopo l’utilizzo, preferibilmente internamente rivestito di materiale impermeabile facilmente lavabile e disinfettabile.
- Laddove sia necessario ampliare la ricettività dei locali per feretri in attesa di cremazione, si possono utilizzare:
- le sale del commiato, dove collocare feretri chiusi e disinfettati, aventi le caratteristiche di cui all’Allegato 1;
- loculi vuoti, purché la cremazione sia eseguita entro al massimo 30 giorni dalla tumulazione temporanea e il feretro sia confezionato come previsto dall’Allegato 1, lettera B).
Qui nulla è cambiato rispetto alle precedenti disposizioni se non per il fatto che le siano state messe in un unico provvedimento altre indicazioni contenute in altre circolari.
- Cimiteri
- Nei cimiteri sono consentite le cerimonie funebri con l'esclusiva partecipazione di congiunti del defunto e, comunque, fino a un massimo di quindici persone indicate dagli aventi titolo, con funzione da svolgersi preferibilmente all'aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Nuove indicazioni circa sia la realizzazione delle cerimonie funebri sia nelle chiese che nei cimiteri.
- Le operazioni di inumazione, tumulazione di feretri, di sepolture comunque denominate di urne cinerarie e di cassette di ossa vanno eseguite in condizioni di sicurezza.
- L’esecuzione di esumazioni ed estumulazioni ordinarie e straordinarie non strettamente necessarie dovrebbero essere rinviate, per provvedere alla sepoltura in occasione di funerale o per rendere disponibili adeguate quantità di sepolture al cimitero; esumazioni ed estumulazioni devono comunque essere effettuate a cancelli cimiteriali chiusi.
- In caso di necessità la camera mortuaria in cimitero, oltre che per le ordinarie funzioni, può essere adibita, su proposta della ASL territorialmente competente e con provvedimento del sindaco, al ricevimento e temporanea custodia temporanea di feretri provenienti da strutture sanitarie site nel Comune o nella provincia, che lamentino carenza di posti nel Servizio mortuario.
- Andrebbe favorita la disponibilità di loculi vuoti e sepolture vuote necessari a garantire la sepoltura definitiva o temporanea in attesa di cremazione.
- L’attività connessa ai servizi cimiteriali di iniziativa privata nei cimiteri, come manutenzione, ristrutturazione di tombe, posa di lapidi, costruzioni ex novo di tombe, viene consentita in relazione al calendario di ripresa delle singole attività, connesso al codice ATECO corrispondente, con la gradualità definita con ordinanza del sindaco e con modalità che evitino l’assembramento di persone, se necessario stabilendo che detti lavori siano effettuati in orari di chiusura del cimitero.
Nuove indicazioni circa sia la realizzazione delle cerimonie funebri sia nelle chiese che nei cimiteri.
Viene data priorità di accesso alle ditte che provvedono a garantire la corretta identificazione delle sepolture e alla posa di lapidi e arredi tombali. Restano sempre consentiti i lavori e le operazioni necessari alla sepoltura dei defunti da parte dei gestori cimiteriali e quelli di realizzazione di ristrutturazione o costruzione ex novo di sepolture di emergenza.
- Nel registro cimiteriale di cui all’art. 52 del regolamento di polizia mortuaria approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, ricorrendone le condizioni, viene obbligatoriamente indicato che il feretro è stato confezionato per la sepoltura di defunto con malattia infettiva diffusiva, apponendo il codice “Y” (ypsilon).
- La estumulazione o la esumazione di feretri aventi la codifica “Y” di cui al comma precedente se eseguite prima di 24mesi da quando si sia proceduto rispettivamente a tumulazione o a inumazione, sono da effettuarsi con procedure di salvaguardia del personale operante, dotato dei DPI adeguati, e in orario di chiusura al pubblico del cimitero.
- Al termine della fase emergenziale le susseguenti estumulazioni temporanee vengono eseguite adottando le cautele del caso ed i loculi risultanti di nuovo liberi devono essere sanificati.
- Rifiuti
- I rifiuti sono trattati nel rispetto delle norme applicabili in base alla natura e, laddove se ne ravvisi la necessità, secondo quanto previsto dalla normativa sui rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo di cui al D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254.
Qui nulla rispetto alle precedenti disposizioni.
Segretario Nazionale Feder.Co.F.It.
Riccardo Salvalaggio
Federcofit denuncia : "Salme Covid insieme alle altre all'ospedale di Chieti"
"Salme Covid insieme alle altre all'ospedale di Chieti": la denuncia arriva dalla Federcofit Abruzzo che chiede sicurezza per una categoria che lavora in prima linea.
Questa la situazione denunciata in una lettera del presidente regionale della Federazione comparto funerario Pierpaolo Di Rocco indirizzata all'assessorato regionale alla Sanità, al direttore sanitario della Asl 2 e alla dirigenza epidemiologica.
Nella lettera, pubblicata dall’agenzia Dire, si fa riferimento a un episodio in particolare quando, nel locale deposito dell'ospedale SS. Annunziata, gli operatori si sono trovati a lavorare alla presenza di sei salme, quattro delle quali infette.
“Sono stati due mesi d’inferno – racconta Di Rocco – nei quali l'associazione rappresentante funebri non ha voluto sollevare polemiche ma adesso basta. Vogliamo risposte certe per la tutela della salute di chi opera nel settore e iniziamo un cammino di perentorietà per ottenerle, con l'intenzione di interfacciarci soltanto con il direttore sanitario e l'assessorato e non più - sottolinea - con questi signori preposti al servizio che dovrebbero rappresentarli e che invece ci trattano con indifferenza, solo con il condizionale quando facciamo domande e che, se puntiamo i piedi, urlano e minacciano”.
La federazione vuole sapere dal direttore sanitario della Asl perché è stato permesso di tenere defunti Covid e no-Covid nella stessa stanza, specialmente alla luce del fatto che “i defunti per Covid dovrebbero essere tempestivamente chiusi nel feretro, senza la tradizionale vestizione e con adeguata protezione disinfettante, al fine di evitare il possibile contagio”, ma vuole anche chiarimenti sul “perché un tecnico abbia adibito a suo ufficio una camera ardente” si legge ancora.
Cimiteri romani: molto di più del vaso di Pandora. La realtà supera la mitologia
Il Messaggero, ancora una volta, ci rendiconta di un’altra incredibile procedura verificatasi sempre a Prima Porta, al Flaminio quindi, cioè nel più grande cimitero romano. Si tratta di una indagine condotta dal P.M. Pollidori che, quindi, affianca con la sua indagine quella del P.M. Marinaro sulle mancate cremazioni già nota ai nostri lettori.
Secondo le indagini, ci racconta Il Messaggero, i cadaveri estumulati non ancora completamente mineralizzati (ridotti ad ossa), quindi indecomposti, invece di essere avviati alla loro completa mineralizzazione sarebbero stati “fatti a pezzi” per evitare i costi della cremazione dei resti o del rinnovo della concessione di tumulazione ai fini della completa mineralizzazione del cadavere.
Sembrerebbe, dunque, che i parenti pagassero, ovviamente a nero ed in contanti, gli autori del misfatto (operatori funebri ed addetti cimiteriali in combutta) per risparmiare esborsi maggiori per la cremazione o tumulazione dei resti.
Al peggio non c’è mai fine, nei cimiteri romani...
Ovviamente funerali.org, sempre attenta alla “voce del padrone”, ci informa che AMA spa si è fatta subito parte attiva nell’aiutare le indagini, dichiarandosi, ovviamente, parte lesa e soggetto a fianco dei cittadini ed attenta a tutelare l’onorabilità aziendale. Senza fare alcuna ironia … un po’ tardi! Se avesse prestato attenzione ai suoi compiti di gestore del cimitero, come era ed è suo preciso dovere, compito, tra l’altro, ben pagato dal Comune di Roma, queste scandalose vicende si sarebbero evitate.
I normali cittadini ed utenti del cimitero no, ma chi ha minimamente competenze sulla materia strabuzza gli occhi nel leggere queste incredibili cronache: i fatti riferiti sono così impossibili che la loro realizzazione non può che essere frutto di “associazione a delinquere” complessa ed elaborata.
Prima di tutto la ASL competente che ha assistito, obbligatoriamente stante l’assenza di disposizioni legislative sulla materia nella Regione Lazio che superino gli obblighi previsti dal DPR 285/90, all’estumulazione di tali cadaveri che cosa ha disposto?
Poi il Gestore del cimitero, AMA Spa, che ha disposto l’estumulazione non ha fatto alcun controllo sullo stato del cadavere estumulato? E se l’ha fatto, come suo dovere, non ha informato che la mineralizzazione era compito del gestore e non di altri soggetti, eccezion fatta per la cremazione? E’ noto in tutto il mondo che i cadaveri indecomposti debbono essere collocati, per norma, nel campo degli indecomposti per 5 anni; solo se gli aventi titolo esprimono altre scelte l’amministrazione potrà concedere di tumulare o cremare i resti. E la inumazione nel campo degli indecomposti è gratuita e non può essere gravata da alcun onere.
Ma chi gestisce i cimiteri romani ha iniziato a gestire queste strutture da 5 giorni per non conoscere questi elementari obblighi? Oppure, come tante volte è stato sottolineato, il pressappochismo domina in quei luoghi, appunto nei cimiteri romani, con la possibilità per tutti di arrangiarsi come meglio si crede?
E queste considerazioni non sono fatte per difendere “qualche mariuolo”: non vantiamo paternità politiche in quel senso e su questi termini.
I “mariuoli”, come la nostra Santippe usa chiamarli, sono esseri spregevoli, addetti pubblici o addetti privati che siano, che, ci auguriamo, debbano essere radiati a vita dall’esercizio di queste funzioni; sono indegni di occuparsi in qualche modo di attività funebri e cimiteriali; questo, però, non basta.
Cara Sindaca di Roma quanto si deve ancora sopportare, quanti scandali debbono ancora venire a galla prima che l’Amministrazione Capitolina metta le mani sulla gestione dei Cimiteri Capitolini e richiami AMA Spa ai suoi doveri?
Infine caro Presidente della Giunta regionale cosa si aspetta a mettere mano a norme legislative regionali aggiornate alle esigenze dell’oggi, come tutte le regioni italiane hanno fatto, idonee a riempire finalmente un vuoto fonte continua di disordine, di improvvisazione professionale, di crescente debolezza dell’intero comparto?
L’augurio è che siano tempi brevi, la speranza, “ultima dea che fugge (anche) i sepolcri”, è molto tenue.
Caronte
Il lutto ai tempi del Covid19: da Cardano a Inveruno il funerale è in streaming
CARDANO AL CAMPO – Funerali in streaming per permettere a tutti di dare l’ultimo saluto a un caro o un amico scomparso. E’ il servizio che Il Giardino degli Angeli, casa funeraria con sedi a Inveruno e Cardano al Campo, metterà a disposizione da lunedì 4 maggio. «Non si tratta di una spettacolarizzazione della cerimonia funebre – spiegano dalla agenzia di pompe funebri – Ma di cercare di incontrare il desiderio comprensibile e atavico di poter accompagnare un caro defunto con la preghiera nel momento più delicato».
Nessuna spettacolarizzazione della cerimonia
Il decreto del presidente del consiglio dei ministri firmato domenica 26 aprile dal premier Giuseppe Conte sul punto è abbastanza preciso. I funerali dal 4 maggio potranno tornare ad essere celebrati (l’emergenza sanitaria ha portato alla sospensione delle funzioni per settimane), ma con restrizioni precise. Se le parrocchie sono in attesa delle indicazioni delle Curie, è certo che le cerimonie dovranno essere celebrate all’aperto (quando possibile), con non più di 15 partecipanti, tutti con indosso i dispositivi di protezione individuali e a distanza di sicurezza. «Di certo un sollievo rispetto alle ultime settimane – spiegano da Il Giardino degli Angeli – Ci sarà un funerale, non più soltanto una benedizione solitaria durante la tumulazione. Ma non tutti potranno essere fisicamente presenti». Nelle piccole comunità, come quelle che costituiscono la maggior parte della provincia di Varese e dell’Alto Milanese un lutto non è mai isolato. Ci si conosce tutti, la collettività cresce insieme. Una morte colpisce tutti, non soltanto una cerchia ristretta di persone.
Tutta la comunità potrà partecipare
Ecco dunque la possibilità di essere presenti in streaming «Al momento più importante del funerale – spiegano dalla casa funeraria – La messa in suffragio. La diretta streaming riguarderà esclusivamente la cerimonia. In questo modo tutti coloro che amavano il defunto potranno pregare per lui, stringersi attorno ai famigliari e agli amici più cari». Al Giardino degli Angeli ci si è resi conti di questa necessità di contatto nel lutto dopo aver aperto la pagina Facebook per le necrologie. I contatti e le interazioni si sono moltiplicati di giorno in giorno. «E’ diventato un mezzo di comunicazione per esprimere vicinanza e affetto a chi aveva perso una persona amata – spiegano – Evitando, ad esempio, il problema di inviare un telegramma. Dal riscontro che abbiamo avuto in quel frangente abbiamo deciso per lo streaming che, ribadiamo, non spettacolarizza il funerale ma consente a tutti di essere presenti». Il servizio è stato proposto ai parroci della zona che lo hanno accolto con entusiasmo. Quattro professionisti provvederanno a garantire la diretta in modo discreto. Per partecipare alla cerimonia basterà connettersi al sito www.giardinodegliangeli.net all’orario d’inizio della funzione.
https://www.malpensa24.it/cardano-inveruno-funerale-streaming-lutto-covid19/
Svolgimento delle esequie: indicazioni del Ministero Interni e una nota della CEI
Su richiesta della CEI, il Ministero degli Interni ha rilasciato delle indicazioni sullo svolgimento delle esequie, indicazioni che potete leggere facendo clic su questo collegamento.
In data odierna (30 aprile) la CEI ha inviato una propria nota integrativa, che potete leggere facendo clic su questo collegamento.
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Di seguito si elencano tutti i servizi e le relative tariffe RISERVATE AI SOCI DELLA FEDERAZIONE.
TARIFFE PROFESSIONALI 2020
SERVIZI CONTABILI- FISCALI- SOCIETARI
Gestione completa SRL –SRLS:
– fino ad euro 100.000,00 di fatturato euro 2.000,00 annui
– da euro 100.001,00 ad euro 300.000,00 di fatturato, euro 3.000,00 annui
– da euro 300.001,00 ad euro 500.000,00 di fatturato, euro 3.500,00 annui
– da euro 500.001,00 ad euro 1.000.000,00 di fatturato, euro 4.500,00 annui
– da euro 1.000.001,00 preventivo personalizzato
Le tariffe comprendono tutti gli adempimenti obbligatori per Legge, ovvero:
tenuta contabilità- liquidazione iva periodica- elaborazione deleghe di pagamento f24 per imposte dirette ed indirette – elaborazione ed invio di tutte le Dichiarazioni Fiscali obbligatorie – redazione Bilancio Finale- consulenza fiscale e societaria- servizio di fatturazione elettronica.
Gestione completa SAS e SNC:
– fino ad euro 100.000,00 di fatturato, euro 1.200,00 annui
– da euro 100.001,00 ad euro 300.000,00 di fatturato, euro 2.000,00 annui
– da euro 300.001,00 ad euro 500.000,00 di fatturato, euro 2.500,00 annui
– da euro 500.001,00 ad euro 1.000.000,00 di fatturato, euro 3.500,00 annui
– da euro 1.000.001,00 preventivo personalizzato
Le tariffe comprendono tutti gli adempimenti obbligatori per Legge, ovvero:
tenuta contabilità- liquidazione iva periodica- elaborazione deleghe di pagamento f24 per imposte dirette ed indirette – elaborazione ed invio di tutte le Dichiarazioni Fiscali obbligatorie – consulenza fiscale e societaria – Dichiarazioni dei Redditi dei Soci – gestione versamenti Inps dei soci- servizio di fatturazione elettronica.
Gestione completa Impresa Individuale in regime ordinario:
– fino ad euro 100.000,00 di fatturato euro 800,00 annui
– da euro 100.001,00 ad euro 300.000,00 di fatturato, euro 1.200,00 annui
– da euro 300.001,00 ad euro 500.000,00 di fatturato, euro 2.000,00 annui
– da euro 500.001,00 ad euro 1.000.000,00 di fatturato, euro 3.000,00 annui
– da euro 1.000.001,00 preventivo personalizzato
Le tariffe comprendono tutti gli adempimenti obbligatori per Legge, ovvero:
tenuta contabilità- liquidazione iva periodica- elaborazione deleghe di pagamento f24 per imposte dirette ed indirette – elaborazione ed invio di tutte le Dichiarazioni Fiscali obbligatorie – consulenza fiscale e societaria – Dichiarazioni dei Redditi – gestione versamenti Inps – servizio di fatturazione elettronica.
Gestione completa Impresa Individuale in regime forfettario:
– fino ad euro 65.000 di fatturato, euro 400,00 annui
Le tariffe comprendono tutti gli adempimenti obbligatori per Legge, ovvero:
tenuta contabilità – elaborazione deleghe di pagamento f24- elaborazione ed invio di tutte le Dichiarazioni Fiscali obbligatorie – consulenza fiscale e societaria.
Per maggiori informazioni telefonare al 339-15.33.578 / 339-53.18.703
oppure inviare una mail all’indirizzo st.farenga@gmail.com
Studio Commercialista DOTT. FARENGA
CONVENZIONE TARIFFE SUCCESSIONE E ALTRE PRATICHE SUCCESSORIE - ANNO 2020
La Feder.co.f.it nell’intento di fornire ai propri Associati una più ampia gamma di servizi ha stipulato per l’anno 2020 una convenzione con lo Studio Commercialista Dott. Farenga, specializzati nelle problematiche del settore funerario, per la gestione delle
pratiche di successorie.
Riteniamo sempre più indispensabile che un’impresa funebre debba fornire nei confronti delle famiglie una serie di servizi post-funerale che consolidano il rapporto di fiducia e trasmettono la sensazione che l’impresa funebre non sia utile esclusivamente per il servizio funebre.
Il servizio può essere offerto anche a distanza tramite mail oppure con i consueti canali di consegna fisica dei documenti e viene offerto a condizioni economiche PARTICOLARMENTE concorrenziali.
Per ogni dichiarazione di successione elaborata verrà corrisposto all’impresa funebre un gettone di segnalazione (in ottemperanza della normativa vigente) di euro 50,00 i.i.
CONVENZIONE TARIFFE SUCCESSIONI E ALTRE PRATICHE SUCCESSORIE – ANNO 2020
– SUCCESSIONE Prima Casa/Pertinenza ed C/C Euro 300,00 iva esclusa
– SUCCESSIONE Prima Casa/Pertinenza, altri immobili fino a 2 unità ed C/C Euro 400,00 iva esclusa
– SUCCESSIONE Prima Casa/Pertinenza, altri immobili oltre 2 unità ed C/C Richiesta Preventivo
I costi si riferiscono alla gestione completa della Dichiarazione di successione
e comprendono i seguenti servizi:
– Predisposizione dichiarazione di Successione
– Predisposizione deleghe versamento imposte
– Invio telematico dichiarazione di successione
– Volture Catastali
Non esitate a richiedere informazioni ai numeri: 339-15.33.578 – 339-53.18.703
mail a: st.farenga@gmail.com – uffici di Milano in viale Certosa, 147 – via Pagliano, 11
Consulenza e assistenza LEGALE
GIUDIZIARIA E STRAGIUDIALE
Lo studio Legale Pizzonia, che da anni collabora costantemente e intensamente con Federcofit, oltre a
prestare attività di consulenza e assistenza legale, sia nel contenzioso giudiziario che nell’attività
stragiudiziale, in materia civile, penale ed amministrativa, si è specializzato in legislazione funeraria.
Grazie alla partnership appena siglata, siamo in grado di offrirvi il migliore supporto possibile in merito al
vostro ambito di riferimento professionale.
Lo studio Legale Pizzonia, ha sede a Milano, in Viale Campania, 7,
telefono 02730479 – 0270107217
fax 0270107217
cellulare 3389940594
email avvocatipizzonia@libero.it
Consulenza e BUSINESS PLAN
PER NEO-COSTITUZIONI SOCIETARIE, FUSIONI E/O ESPANSIONI
Siamo in grado di programmare e realizzare uno studio di fattibilità con un previsionale da tre a cinque anni rispetto al conto economico e alle strategie da adottare per il tuo futuro progetto.
Realizzeremo un report che includerà i possibili scenari di evoluzione della tua azienda. Presenteremo un primo conto economico dinamico realizzato in base ai dati che ti chiederemo e con la possibilità di modificarli e riadattarli step by step ad ogni idea o eventualità.
Lo studio ha lo scopo di capire e ipotizzare quali potranno essere gli incrementi, le difficoltà o le direzioni economiche da intraprendere al fine di dare maggior concretezza alle tue aspettative. Come si dice: meglio diventare rossi subito che bianchi dopo!
Cercheremo di capire insieme come e in che misura sarà possibile realizzare in modalità più efficace una nuova costituzioni societaria, fusione, espansione o acquisizione.
Capiremo come ottimizzare il personale esistente e delle future scelte di marketing, immagine e posizionamento di mercato.
Sarà possibile realizzare anche uno studio di secondo livello per la presentazione presso istituti bancari allo scopo di ottenere fidi o finanziamenti attraverso una progettazione analitica ed economica dei costi e ricavi della futura azienda.
SETTORE PET FUNERAL
CONSULENZA PER INVESTIMENTI
Il progetto “pet funeral” ha la necessità di essere analizzato sotto molteplici aspetti in fase di presentazione in quanto non ha la semplice motivazione di generare un differente canale di revenue (guadagno), ma bensì la più importante aspettativa di creare differenti aree di intervento ed interazione su fasce di clientela che ad oggi sulla attuale “piazza di posizionamento” non trovano possibilità di soddisfazione alle molteplici richieste se non quella dello smaltimento del proprio animale domestico attraverso il canale veterinario.
Ogni presentazione dovrà essere necessariamente customizzata sulle possibilità e su cosa si intende consolidare.
Sarà possibile anche la realizzazione di uno studio di secondo livello che comporti costi, oneri e adempimenti necessari alla realizzazione dell’impianto di cremazione PET.
Ancora scandali a Roma… cosa fare?
Alcuni giorni addietro un importante giornale romano, Il Messaggero, ha riportato le angosciate parole di un cittadino truffato in modo orrendo nel trattamento dei resti mortali della propria madre. Il giornale racconta che dopo il decesso della signora, il 15 maggio 2019, si sarebbe atteso fino al 26 dicembre, a detta di un operatore funebre mascalzone, per procedere alla cremazione: altro che code e ingolfamento…
L’urna è stata consegnata alla famiglia il 27 dicembre ed è stata deposta presso la tomba del marito al Verano, forse il più importante cimitero italiano. Sono commoventi le parole di ossequio e di affetto, virgolettate dal giornale, espresse da quest’uomo nei confronti delle ceneri della madre.
Poi l’amara sorpresa svelata da una comunicazione del gestore del cimitero “Prima Porta”, sede del crematorio, cioè di AMA: la madre non è stata cremata, ma sepolta perché chi di dovere non ha adempiuto agli obblighi (il pagamento) connessi alla cremazione; ne consegue che dentro l’urna non vi erano le ceneri, ma terra. E questa amara sorpresa si conferma prelevando l’urna dalla tomba dove era stata deposta. Fin qui la cruda cronaca del giornale.
Scandali sulle cremazioni se ne sono visti diversi, nel nostro Paese, l’ultimo a Biella, ma così ingegnosi ed articolati, mai.
Ci auguriamo che le indagini chiariscano in fretta ogni aspetto di questa tormentata vicenda e assicurino alla giustizia i responsabili, in primis l’operatore funebre, di questa odiosissima truffa.
Vogliamo anche rassicurare la pubblica opinione che le regole che disciplinano il trattamento dei defunti, dal momento della morte alla collocazione finale nel cimitero, emanate dallo Stato Italiano sono tali da evitare questi “scandali”, non si spiegherebbe altrimenti le tasse di cremazione, inumazione ecc. ecc. in capo ai cittadini romani pagate regolarmente dalla stragrande maggioranza delle imprese funebri romane e laziali che svolgono quotidianamente un lavoro serio, professionale e soprattutto tempestivo! Consegnando alle famiglie dolenti tutti gli adempimenti assolti.
Rimane da capire chi abbia armato la mano di questi mascalzoni?
Come si può verificare che una salma rimanga in sosta per ben sette mesi in camera mortuaria attendendo la propria cremazione, senza tutele igienico sanitarie applicate al feretro, avvallando così la realizzazione pratiche illecite di questi mascalzoni?
Per poi inumarla avvisando i familiari solo ad inumazione effettuata con la richiesta della tassa di inumazione.
Se oltretutto la tumulazione dell’urna fosse avvenuta con modalità “autonoma”, deduciamo che da questi ed altri fatti di cronaca recente, chiunque possa accedere nei cimiteri capitolini gestiti da AMA, facendo ciò che vuole in barba ad ogni possibile regolamento ed eludendo qualsivoglia controllo.
Fa piacere che AMA spa offra la propria collaborazione alle indagini; vogliamo sperare che lo faccia con il primario obiettivo di fare finalmente pulizia, in primis, al proprio interno!
Altro capitolo spinoso riguarda le Federazioni di settore delle imprese funebri virtuose, le quali sono quindici anni che richiedono a gran voce a Regione Lazio, una legge regionale che regolamenti il settore funerario e tuteli le famiglie introducendo requisiti necessari e doverosi per esercitare questa delicata professione.
Abbiamo fatto lunghe anticamere, promesse vane e perdite di tempo lasciando il Lazio come ultima regione d’Italia priva di normativa funeraria. Condizione abbastanza imbarazzante.
Ai cittadini romani, vittime impotenti ed inconsapevoli di questi soprusi, diciamo non tanto di stare attenti prima di affidare i propri cari al primo operatore funebre che si presenta, ma, piuttosto, di richiedere le documentazioni del caso (ho pagato la cremazione… voglio la documentazione del comune… e via andando) perché gli operatori corretti, e sono per fortuna la grande maggioranza, sono i primi a praticare una corretta trasparenza. Quelli scorretti, purtroppo, cercheranno di nascondere tutto!
Forni crematori in Italia: la guida 2020
Dopo aver parlato della cremazione e del suo sviluppo nel nostro Paese, e dopo avere pubblicato l’elenco dei crematori oggi in attività regione per regione, iniziamo a presentare su Hermes funeraria i singoli impianti con le informazioni essenziali ed utili per gli operatori funebri che debbano fare affidamento a queste strutture nel proprio territorio di intervento.
Inizia un percorso di informazione, doveroso per l’organo di informazione di Federcofit, che fa affidamento e raccoglie, rendendole di facile consultazione, le informazioni che sono presenti sui canali di informazione e che sono fornite via via dagli stessi gestori dei singoli impianti.
clic sulla località per aprire la scheda
- Acqui Terme (AL)
- Arezzo
- Aosta
- Ascoli Piceno: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Bari
- Bergamo: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Biella
- Bra (CN)
- Brescia
- Busto Arsizio (VA)
- Cagliari
- Carpanzano (CS)
- Carrara - Avenza (MS)
- Cervignano del Friuli (UD)
- Cinisello Balsamo (MI)
- Civitavecchia (RM)
- Como
- Cremona
- Domicella (AV)
- Domodossola (VCO)
- Fano: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Firenze
- Foggia
- Gemona del Friuli (UD)
- Genova: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Livorno: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Lodi
- Magliano Alpi (CN)
- Mantova: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Mappano (TO)
- Massa Carrara
- Messina
- Milano Lambrate
- Modena
- Montecorvino Pugliano (SA)
- Novara
- Olbia
- Padova
- Parma (fraz. Valera)
- Pavia
- Piacenza
- Piscina (TO)
- Rimini
- San Benedetto del Tronto: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Sassari
- Serravalle Scrivia (AL)
- Siena
- Spinea (VE)
- Trecate (NO)
- Treviso
- Trieste
- Udine
- Varese
- Venezia: informazioni non reperite, clic qui per indirizzo e recapiti telefonici
- Verbania
- Viterbo
Sono in caricamento diversi altri crematori.
Periodicamente HERMES FUNERARIA riprenderà la trattazione di queste informazioni e documentazioni utili ai lettori ed agli operatori funebri, per aggiornare le informazioni e per dare conto delle nuove strutture che si realizzeranno: già da oggi si dà conto della prossima apertura del Crematorio di Grosseto da parte di ALTAIR.
Clic qui per scaricare il PDF del database con i forni crematori in Italia (aggiornamento marzo 2020).
L'immagine è stata modificata da una foto tratta dal sito di DFW Europe
Le sepolture solitarie nei giorni del virus
Morti soli, senza funerale “Ho molti decessi, non posso rispondere”, è stata la risposta alla prima telefonata a un impresario di pompe funebri di Milano. La seconda si è rivelata del tutto diversa. A rispondere è stato Valeriano Cacciola, titolare di Fontanili e Merli che spiega che l’incremento delle chiamate dovute all’emergenza sanitaria è stato notevole, si è passati da “una o due chiamate al giorno” ante Coronavirus “alle quattro o cinque. In particolare giovedì 26 marzo, le chiamate sono state otto”. Cacciola, incontrandoci, precisa che i dati più attendibili sono quelli della Protezione Civile e che quanto riferisce riguarda esclusivamente la sua azienda. Anche nel suo settore, il primo punto fondamentale – spiega – è la scarsità dei materiali di protezione individuale, soprattutto le mascherine ffp2 che sembrano essere introvabili. Come per molti operatori a rischio, anche in questo caso, i deceduti si trovano spesso in ospedali o in case di riposo, luoghi in cui è necessario entrare indossando tutto ciò che è necessario per non contrarre l’infezione ma si tratta, spiega Cacciola, di “dispositivi che dobbiamo centellinare e che stiamo finendo”.
Nel caso in cui il decesso avvenga in abitazione la relazione con i parenti del defunto e il dubbio sulla causa di morte possono rappresentare un ostacolo. Al riguardo, Cacciola spiega che il primo problema è che in molti casi “non si sa se il defunto sia Covid positivo o no.” Anche le “relazioni con i parenti sono un rischio. Ormai tentiamo di fare tutto al telefono o su WhatsApp o via mail, per evitare di entrare in contatto con troppe persone.” Molto spesso, infatti, i parenti del deceduto sono ricoverati perché anche loro positivi al virus o si trovano in quarantena anche se asintomatici e, per questo motivo, non possono uscire. I funerali non si possono fare e di solito solo un massimo di quattro persone può seguire l’inumazione o la tumulazione. “C’è il frate o il cappellano del cimitero per la benedizione, nel caso in cui sia richiesta, e per rendere partecipi i parenti abbiamo iniziato a chiamare con il cellulare, via WhatsApp, così che possano in qualche modo assistere. Oppure facciamo dei video. In modo che resti almeno un ricordo. Senza un funerale, senza la possibilità di un commiato è come se la morte non fosse mai accaduta. La sensazione è che la persona se ne sia solo andata. È una cosa dilaniante – sottolinea Cacciola –. I parenti non possono vedere il loro caro. Quando viene ricoverato in struttura e poi muore, muore solo. E da solo viene portato in camera mortuaria. Sono cambiate anche le procedure: la salma non viene vestita, ma messa in un apposito sacco di plastica poi, sigillato, e poi nella cassa. A quel punto viene portato al cimitero per la sepoltura o al forno per la cremazione, per chi l’ha richiesta, e le ceneri vengono tumulate.” Così seguiamo Cacciola nelle fasi dell'inumazione di un’urna cineraria al cimitero di Chiaravalle.
Un’operazione eseguita senza parenti, senza funzione, senza parole: è stata una fine in silenzio.
L'articolo sulle pagine "9colonne.it"
Procedure operative per il Comparto funerario nella “FASE 2 - COVID-19”
Federcofit ha preparato un documento contenente un insieme di suggerimenti di procedure operative da applicare alla “Fase 2 - Covid-19” a seguito dell’ultimo DPCM emesso in data 27 aprile 2020.
Quanto di seguito indicato è ovviamente suscettibile di modifiche ed integrazioni in base a quanto verrà successivamente disposto da ulteriori provvedimenti/circolari da parte degli enti governativi e dalle Regioni nonché in conseguenza del pronunciamento della CEI.
Viene reintrodotta l’esecuzione del servizio funebre con la partecipazione di parenti di primo grado (figli e genitori) e quelli di secondo grado (fratelli, sorelle, nipoti e nonni) e naturalmente i coniugi, per un numero massimo di 15 persone e sempre nel rispetto delle rigorose distanze interpersonali.
Troverete nelle procedure preparate da Federcofit:
1 IMPRESE FUNEBRI e CENTRI SERVIZIO
1.1 Indicazioni comportamentali:
1.2 Procedure decessi in abitazione:
1.3 Procedure decessi in abitazione:
1.4 Indicazioni strutturali:
1.5 Risorse umane:
1.6 Igiene e sanificazioni:
2 CASE FUNERARIE
Per ottenere il documento è sufficiente contattare la Segreteria della Federazione, scrivendo a: info@federcofit.eu
NUOVO Protocollo sulle misure di sicurezza della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro
Venerdì 24 aprile 2020, è stato integrato il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 14 marzo 2020 su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute, che avevano promosso l’incontro tra le parti sociali.
E' possibile scaricare il protocollo facendo clic su questo collegamento.