Forni crematori in Italia: Ponte a Ema, Bagno a Ripoli (FI)

Dopo aver parlato della cremazione e del suo sviluppo nel nostro Paese, e dopo avere pubblicato l’elenco dei crematori oggi in attività regione per regione, presentiamo su Hermes funeraria i singoli impianti con le informazioni essenziali ed utili per gli operatori funebri che debbano fare affidamento a queste strutture nel proprio territorio di intervento.

Inizia un percorso di informazione, doveroso per l’organo di informazione di Federcofit, che raccoglie, rendendole di facile consultazione, le informazioni presenti sui canali di informazione e che sono fornite via via dagli stessi gestori dei singoli impianti.

Forno Crematorio di Ponte a Ema, Bagno a Ripoli (FI)

c/o Cimitero della Misericordia di San Piero a Ema
Via Chiantigiana, 109
50012 Bagno a Ripoli FI
Telefono: 3477177078
Fax: 055640646
E-Mail: crematorioponteaema@gmail.com
Pec: confraternitasanpieroaema@pcert.it

TARIFFE 2019

SERVIZIO IMPONIBILE IVA TOTALE
Cremazione salma residente Bagno a Ripoli € 286,89 22% 350,00
Cremazione salma di altre provenienze € 450,82 22% 550,00
Cremazione salma residente Firenze Q2/Q3 € 356,56 22% 435,00
Cremazione resti mortali € 282,79 22% 345,00
Cremazione resti ossei € 245,90 22% 300,00
Cremazione feti € 147,54 22% 180,00

 

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Tutti i prezzi sono aggiornati alla data di pubblicazione, e potrebbero quindi essere stati modificati dall’Operatore.

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Forni crematori in Italia: Busto Arsizio (VA)

Dopo aver parlato della cremazione e del suo sviluppo nel nostro Paese, e dopo avere pubblicato l’elenco dei crematori oggi in attività regione per regione, iniziamo a presentare su Hermes funeraria i singoli impianti con le informazioni essenziali ed utili per gli oratori funebri che debbano fare affidamento a queste strutture nel proprio territorio di intervento.

Via per Samarate presso il Cimitero Principale di Busto Arsizio.

Servizi offerti da SAIE

Fornitura urna standard nella tariffa di cremazione.

Sala delle Cerimonie per le cerimonie del commiato gratuite.

Sala d'osservazione per vedere l'ingresso del feretro nel forno attraverso uno schermo.

Deposito gratuito delle salme in attesa di cremazione.

Giardino per la dispersione delle ceneri

Sala delle Cerimonie: un'apposita sala dove dare l'ultimo saluto al proprio caro defunto con cerimoina di commiato.

Modalità di prenotazione

Via web 24 h su 24 collegandosi al sito www.aenergia.it/comuni/bustoarsizio/taivalbusto  inserendo i  dati per la richiesta di USERNAME e password della Vostra azienda.
Per ottenere le credenziali si prega di inviare una mail di richiesta a crematoriobustoarsizio@saie.it

Via mail a crematoriobustoarsizio@saie.it

Via fax allo 0332 82 53 99

 

Orari di ricevimento

Dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 13:30 alle 17:00. (mercoledì da concordare)

EMail crematoriobustoarsizio@saie.it
Telefono 0332 82 53 91
Fax 0332 82 53 99
PEC crematoriobustoarsizio-pec@certimprese.it

Tariffe: la tariffa ordinaria praticata nel crematorio di Busto Arsizio è di euro 625,41 iva compresa (comprende l'urna cineraria).

Per i residenti la tariffa è di euro 364,49 iva compresa.

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Forni crematori in Italia: Castel Volturno (CE)

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CREMATORIO DI CASTEL VOLTURNO - CASERTA
Strada provinciale 333 Nuovo Cimitero
81030 Castel Volturno CE

Telefono: 0823 144 4264

Orari: lunedì – sabato 07–21

Tariffe non reperibili

 

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Forni crematori in Italia: Como

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CREMATORIO DI COMO

c/o Cimitero Maggiore, via Regina, 22100 Como

tel. 031252313, fax 031252423

 

TARIFFE:
cremazione salma non residenti in Como e deceduti altrove € 471,00
cremazione resti mortali € 378,00
cremazione contenitori parti anatomiche riconoscibili € 354,00
cremazione ex art. 7 DPR N.285/1991 resti mortali € 157,00
cremazione salma deceduto in Como € 376,00
cremazione salma residente deceduto altrove € 376,00
dispersione ceneri interno cimitero € 198,00

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Forni crematori in Italia: Firenze (So.Crem)

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c/o cimitero di Trespiano, Via Bolognese, 461 - Trespiano (FI) - tel. 055/401233

Orario Cimitero area Socrem dal 1/10 al 30/04

Dal Lunedì al sabato        08.00 - 17.00

Domenica e festivi          08.00 - 13.00

Non sono reperibili le tariffe

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Case funerarie: "Quando lo Stato contraddice sé stesso…"

Anche TG Funeral 24 vede la chiara contraddizione tra uno Stato che chiede alla Funeraria di mettere la case funerarie a disposizione dei Cittadini per alleviare le difficoltà legate a questa tragica emergenza, e quello stesso Stato che impugna davanti alla Corte Costituzionale una legge regionale che riconosce le case funerarie...

La disposizione emanata ieri dal Ministero della Salute con le indicazioni riguardanti il settore funebre in seguito all’epidemia Covid-19 riconosce il ruolo e l’importanza degli Operatori affidando loro funzioni di interesse pubblico e indica le Case Funerarie e le Strutture per il Commiato quali luoghi atti a garantire in termini di sicurezza la temporanea “destinazione intermedia dei feretri in caso di difficoltà ricettive di cimiteri e crematori della zona” in attesa di prossima cremazione. In verità molte Imprese in possesso di Case Funerarie stavano già spontaneamente utilizzando le proprie strutture, previa autorizzazione, come luoghi di sosta temporanea utili a decongestionare gli spazi attualmente a disposizione.
Tuttavia il prossimo 7 aprile la Corte Costituzionale avrebbe dovuto discutere il ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri avverso la Legge Regione Lombardia 4 marzo 2019, n. 4, ricorso nel quale, fra altre contestazioni, le Case Funerarie vengono definite strutture con valenza incostituzionale.
Ci sembra la classica contraddizione all’italiana, ulteriore segnale della confusione che purtroppo pare regnare nella mente di chi ci governa.
Delle due l’una: o le Case Funerarie non sono legittimate ad esistere, oppure sono, ed è assoluta verità, strumenti fondamentali da un punto di vista sociale oltre che sanitario.
A voi trarre le conclusioni…

Link all'articolo su TGfuneral24


Forni crematori in Italia: Pisa

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Crematorio di Pisa

C/O CIMITERO CIVICO
Via Pietrasantina 36
56100 Pisa

Tel.-fax: 050550654; 050562056

Cremazione, tariffe massime anno 2018

calcolate ai sensi del D.M. 1° luglio 2002 (G.U. n. 189 del 13 agosto 2002)

Cremazione Incidenza % Imponibile IVA (*) Totale (**)
a) di cadavere 100,0% 509,03 111,99 621,02
b) di resti mortali 80,0% 407,23 89,59 496,82
c) di parti anatomiche riconoscibili 75,0% 381,78 83,99 465,77
d) di feti e prodotti del concepimento 33,3% 169,68 37,33 207,01
Dispersione di ceneri in cimitero 100,0% 205,67 45,25 250,92

(*) IVA nel caso in cui sia applicabile, cioè laddove non vi sia un’esenzione oggettiva o soggettiva.

(**) I nuovi limiti per le tariffe massime di cremazione e dispersione ceneri in cimitero in vigore dal 1° gennaio 2018 (con aliquota IVA, laddove applicabile, al 22%) sono state calcolate secondo i criteri stabiliti con D.M. (Interno e Sanità) 1° luglio 2002. Oggi siamo ancora nell’attesa di conoscere dal Ministero dell’Interno la disposizione circa il riallineamento periodico tra l’inflazione reale e quella programmata, ordinamento che da anni è rimandato. Quando tale D.M. sarà emanato, comunicheremo le conseguenti variazioni.

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Milano messa a dura prova. Siamo arrivati al dunque.

clic qui per leggere la notizia sul sito del Comune di Milano
clic qui per leggere la notizia sul sito del Comune di Milano

Nella speranza che sia stato fatto di tutto dal Comune di Milano in termini di potenziamento della capacità di cremazione agendo su turnazioni dei dipendenti e/o procedure operative (non possiamo saperlo in quanto non ci è stata data risposta a domanda diretta) vi trasmettiamo l’ordinanza del Sindaco di Milano che blocca le cremazioni a Lambrate fino a data da destinarsi.

clic qui per scaricare l'Ordinanza 18 del 2 aprile 2020 sul crematorio di Lambrate (PDF)

Ricordiamo che questo crematorio ha una attuale capacità di 5 linee per 30/35 cremazioni giornaliere in condizioni di normalità.
Adottando la disposizione ministeriale sulle “prenotazioni” superiori ai tre giorni Milano chiude ai residenti e non.
Ora la palla passa agli operatori funebri (tanto per cambiare) per la caccia al crematorio libero prima di dover indirizzare verso le tumulazioni o le inumazioni.
Operatori funebri stampate e tenete nei vostri uffici questa ordinanza cercando di spiegare alle famiglie l’origine di questa difficile decisione.
Anche i milanesi arrivano al dunque...

Riportiamo dalla lettera di accompagnamento all'Ordinanza

Il Sindaco ordina, a partire da domani e sino a nuove disposizioni, di non autorizzare le cremazioni al Crematorio di Lambrate e di sospendere i relativi ingressi.

Con la suddetta ordinanza, per tutto il periodo di sospensione degli ingressi al Crematorio di Lambrate e nel caso di sepoltura nei cimiteri di Milano, si introduce l’esenzione generale:

    • della tariffa comunale per “servizio funebre con mezzi impresa”
    • delle tariffe “diritti inumazione salme” e “cippo per inumazione”
    • delle tariffe correlate alla tumulazione di salma in colombaro, fermo restando il pagamento della tariffa per la concessione del manufatto.

Sempre in linea generale, per i defunti residenti a Milano e per i deceduti a Milano ma non residenti, è derogata la disposizione contenuta all’art. 17 del Regolamento dei Servizi Funebri e Cimiteriali sul diritto d’uso della sepoltura nel caso di tumulazione in tomba di famiglia.

Si ricorda infine quanto stabilito con Ordinanza n. 655 del 25/03/2020 emessa dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, che dispone la conclusione dei servizi funebri entro al massimo tre giorni dal decesso.

Confidando nella consueta collaborazione delle imprese, si porgono cordiali saluti.

clic qui per scaricare l'Ordinanza 18 del 2 aprile 2020 sul crematorio di Lambrate (PDF)


Forni crematori in Italia: Ferrara - Certosa

Dopo aver parlato della cremazione e del suo sviluppo nel nostro Paese, e dopo avere pubblicato l’elenco dei crematori oggi in attività regione per regione, presentiamo su Hermes funeraria i singoli impianti con le informazioni essenziali ed utili per gli operatori funebri che debbano fare affidamento a queste strutture nel proprio territorio di intervento.

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CREMATORIO DI FERRARA

c/o Cimitero Monumentale della Certosa

via Borso 1 44121 Ferrara

TEL-FAX 0532230179; 0532207069

TARIFFE NON REPERITE

 

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Circolare del Ministero della Salute: il nostro commento

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LE DISPOSIZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione.

Finalmente dopo i tanti interventi e disposizioni emanate da Regioni, Comuni, ANCI, … e dopo altrettante affrettate ed improvvisate interpretazioni su cosa e come fare arriva da parte del Ministero della Salute una disposizione certa e ragionata che illustra un quadro completo operativo in questa situazione emergenziale per gli operatori della funeraria italiana.

Analizzeremo il testo nella sua completezza con una analisi dettagliata commentando le medesime per fornire, come abbiamo fatto fin dall’inizio di questo lungo calvario, indicazioni ragionevoli agli operatori funebri, su come continuare a svolgere la nostra mission, salvaguardando, per quanto è possibile il vissuto e le relazioni delle famiglie colpite da questo flagello e tutelando in sicurezza il lavoro dei nostri operatori.

Ringraziamo la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero, che finalmente emana disposizioni appropriate e realistiche al fabbisogno, superando quegli schematismi astratti e interpretazioni che tante difficoltà hanno generato (si pensi alle vicende torinesi e non solo).

Finalmente si riconosce il ruolo e l’importanza dell’azione degli operatori funebri affidandogli funzioni di interesse pubblico come quando si indicano le Case funerarie e le Strutture per il Commiato come luoghi atti a garantire in termini di sicurezza la temporanea di destinazione intermedia dei feretri in caso di difficoltà ricettive di cimiteri e crematori della zona in attesa di prossima cremazione.

A dire il vero, molti operatori funebri, in possesso di case funerarie, già stavano spontaneamente utilizzando le proprie strutture, previa autorizzazione, come luoghi di sosta temporanea per decongestionare gli attuali spazi a disposizione.

Permetteteci, prima di passare ad una disamina, una piccata osservazione.

Con la mano destra il Ministero della salute in questo ambito riconosce alle case funerarie questa importante funzione, mentre con la mano sinistra il Ministero delle autonomie Regionali prosegue imperterrito nel solco dell’impugnativa elevata nei confronti di Regione Lombardia nella quale si definiscono le case funerarie come strutture con valenza incostituzionale.

Siamo convinti che la presenza stabile nei vari Comitati nazionali e territoriali di un rappresentante del settore funebre e cimiteriale avrebbe potuto accelerare disposizioni adeguate e evitare disfunzioni tutt’ora esistenti come ad esempio l’accesso a dispositivi di protezione individuale, portando un vantaggio per tutte le famiglie e le imprese che costituiscono esse stesse la spina dorsale del nostro paese.

Oggi abbiamo disposizioni chiare ed è un bene per tutti, ci sarà, poi il tempo per riflettere e trarre tutti gli insegnamenti da queste vicende dolorose.

Ministero della Salute - DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA - Ufficio 4

Le presenti indicazioni hanno come obiettivo la individuazione di procedure adeguate per il settore funebre, cimiteriale, della cremazione in fase emergenziale determinata dall’epidemia di COVID-19, valide per l’intero territorio nazionale [1].

Talune regioni sono già intervenute con proprie norme di dettaglio e/o con circolari.

Si ritiene peraltro opportuno uniformare il comportamento sull’intero territorio nazionale, anche al fine di ridurre le possibilità di trasmissione del contagio tra aree diverse.

Linee direttrici del presente documento sono:

  • identificare i percorsi di maggior tutela dei defunti dal luogo di decesso al luogo di sepoltura o cremazione, nonché le cautele da adottare per il personale interessato al trasporto funebre ed attività funebre
  • evitare le occasioni di “assembramento” per la ritualità dell’addio
  • potenziare le strutture necroscopiche ricettive di defunti, in relazione ai prevedibili aumenti di mortalità connessi all’evento epidemico, nonché i servizi di sepoltura e di cremazione

Allo stato attuale le norme applicabili a livello statale sono contenute principalmente nel regolamento di polizia mortuaria approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285. Si applicano altresì le previsioni delle “Linee guida per la prevenzione del rischio biologico nel settore dei servizi necroscopici, autoptici e delle pompe funebri” approvate dalla Conferenza Sato Regioni e PP. AA. in data 09/11/2017 (di seguito “linee guida”) e le disposizioni contenute nel Titolo X “Esposizione ad agenti biologici” e Titolo X-bis: “Protezione dalle ferite da taglio e da punta nel settore ospedaliero e sanitario” del D.Lgs. n. 81/2008.

A.  Natura e durata delle indicazioni emergenziali

Il presente documento è connesso con la situazione emergenziale determinata dall’epidemia di COVID-19. Esso individua le procedure da adottare nel settore funebre, cimiteriale, della cremazione, valide per l’intero territorio nazionale, e da applicare con gradualità, in funzione del livello di mortalità delle singole province interessate e delle dotazioni di strutture cimiteriali e di cremazione presenti [2].

  1. Le indicazioni e le cautele stabilite dal presente documento vanno applicate fino a un mese dopo [3] il termine della fase emergenziale, come stabilita dai provvedimenti del Presidente del Consiglio dei
  2. Il sindaco, in raccordo col Prefetto territorialmente competente, in relazione alla evoluzione di mortalità, e nei limiti dei poteri a lui assegnati dalla normativa vigente, emanerà eventuali provvedimenti contingibili e urgenti [4] necessari per l’attuazione delle indicazioni qui
  3. In tutti i casi di morte nei quali si possa individuare [5] che la persona defunta sia stata affetta da COVID-19 si applicano le cautele specifiche per defunti già adottate in presenza di sospetta o accertata patologia da microrganismi di gruppo 3 o prioni (v. lettera B).
  4. Nei casi di morte nei quali non si possa escludere [6] con certezza che la persona fosse affetto da COVID-19, per il principio di precauzione, si adottano le stesse cautele previste in presenza di sospetta o accertata patologia da microrganismi di gruppo 3 o prioni (v. lettera B).

 

B.  Precauzioni da adottare in via generalizzata per tutti i defunti per i quali non si possa escludere la contrazione in vita di Covid-19

Premesso che con il decesso cessano le funzioni vitali e si riduce nettamente il pericolo di contagio (infatti la trasmissione del virus è prevalentemente per droplets e per contatto [7] ) e che il paziente deceduto, a respirazione e motilità cessate, non è fonte di dispersione del virus nell'ambiente, è tuttavia utile osservare le seguenti precauzioni:

  1. la manipolazione del defunto antecedente la chiusura nel feretro dovrà avvenire adottando tutte le misure di sicurezza atte ad evitare il contagio tramite droplets, aerosol o contatto con superfici nonché fluidi e materiali biologici
  2. Il personale adibito alla manipolazione del cadavere adotterà, nel rispetto delle disposizioni normative, delle ordinanze e dei protocolli operativi emanati dalle Autorità sanitarie, dispositivi di protezione individuale appropriati, secondo le indicazioni formulate da parte dei competenti servizi di sicurezza e protezione dei lavoratori, nonché dal medico competente di cui al D.Lgs.9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche ed integrazioni, tenendo conto delle indicazioni fornite per gli operatori sanitari - per procedure con analogo livello di rischio - con circolari del Ministero della salute, da ultimo in data 22/2/2020, 17/3/2020 e 29/3/2020. Per questa attività, pertanto, si raccomanda agli operatori addetti, oltre al rispetto di tutte le misure igieniche previste per la popolazione generale, l’utilizzo di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale [8] : mascherina chirurgica, occhiali protettivi (oppure mascherina con visiera), camice monouso idrorepellente, guanti spessi e scarpe da lavoro Oltre ad essere garantita un’adeguata aerazione dei locali, al termine delle attività, dovrà essere eseguita un’accurata pulizia con disinfezione delle superfici e degli ambienti adibiti alle attività (cfr. punto 4 delle Linee guida).
  3. Prima dell’arrivo del personale incaricato del trasporto funebre, il personale sanitario deve provvedere all’isolamento del defunto all’interno di un sacco impermeabile sigillato e disinfettato esternamente per ridurre al minimo le occasioni di contagio durante le operazioni di incassamento [9]. In caso di decesso al di fuori delle strutture sanitarie, il personale incaricato del trasporto funebre, laddove il defunto non sia già isolato all’interno di sacco impermeabile sigillato, disinfettato, provvede all’incassamento riducendo al minimo le occasioni di contatto, avvolgendo il defunto in un lenzuolo imbevuto di disinfettante [10].
  4. Sono vietati il cosiddetto trasporto ‘a cassa aperta’, la vestizione del defunto, la sua tanatocosmesi, come qualsiasi trattamento di imbalsamazione o conservativo comunque denominato, o altri quali lavaggio, taglio di unghie, capelli, barba e di tamponamento [11].
  5. Dopo l’incassamento il feretro, confezionato diversamente in funzione della destinazione, è chiuso e sottoposto a disinfezione esterna sia superiormente, sia lateralmente che inferiormente [12].
  6. Il feretro e il suo confezionamento dovranno avere le caratteristiche stabilite dall’Allegato 1 [13].
  7. Secondo quanto previsto da DL 19, non sono consentite cerimonie funebri [14].

C.  Esami autoptici e riscontri diagnostici

  1. Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio [15].
  2. L’Autorità Giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria. Analogamente le Direzioni sanitarie di ciascuna regione daranno indicazioni finalizzate a limitare l’esecuzione dei riscontri diagnostici ai soli casi volti alla diagnosi di causa del decesso, limitando allo stretto necessario quelli da eseguire per motivi di studio e approfondimento [16].
  3. In caso di esecuzione di esame autoptico o riscontro diagnostico, oltre ad una attenta valutazione preventiva dei rischi e dei vantaggi connessi a tale procedura, devono essere adottate tutte le precauzioni seguite durante l’assistenza del malato. Le autopsie e i riscontri possono essere effettuate solo in quelle sale settorie che garantiscano condizioni di massima sicurezza e protezione infettivologica per operatori ed ambienti di lavoro: sale BSL3, ovvero con adeguato sistema di aerazione, cioè un sistema con minimo di 6 e un massimo di 12 ricambi aria per ora, pressione negativa rispetto alle aree adiacenti, e fuoriuscita di aria direttamente all’esterno della struttura stessa o attraverso filtri HEPA, se l’aria ricircola. Oltre agli indumenti protettivi e all’impiego dei DPI, l’anatomo-patologo e tutto il personale presente in sala autoptica indosseranno un doppio paio di guanti in lattice, con interposto un paio di guanti
  4. È obbligatorio l’impiego di dispositivi di protezione delle vie respiratorie (FFP2 o superiori) associati a dispositivi di protezione di occhi e mucose (visiera o schermo facciale).
  5. Si deve evitare l’effettuazione di procedure e l’utilizzo di strumentario che possono determinare la formazione di aerosol.
  6. Deve essere evitata l’irrigazione delle cavità corporee; il lavaggio di tessuti ed organi deve essere eseguito utilizzando acqua fredda a bassa pressione, fatta defluire a distanza ravvicinata in modo da evitare la formazione di aerosol; i fluidi corporei devono essere raccolti per mezzo di materiale assorbente, immesso nelle cavità corporee.
  7. Campioni di tessuti ed organi, prelevati per esami istologici, debbono essere immediatamente fissati con soluzione di Zenker, formalina al 10% o glutaraldeide per la microscopia
  8. Al termine dell’autopsia o del riscontro diagnostico, la sala settoria deve essere accuratamente lavata con soluzione di ipoclorito di sodio o di
  9. Sono da evitare le manipolazioni non necessarie, così come qualsiasi contatto con la salma da parte di parenti, conviventi o altre persone diverse da quelle incaricate delle operazioni necessarie e indicate dal presente documento [17].
  10. Per maggiori dettagli, riferirsi alla lettera

D.    Riduzione dei tempi di osservazione e per eseguire il trasporto funebre in cimitero o crematorio

  1. Il primo medico intervenuto, se il decesso avviene all’esterno di strutture sanitarie accreditate o di ricovero e cura, in attuazione del principio di precauzione, sospende ogni intervento sul defunto, allontana i presenti e li informa delle procedure da seguire per ridurre il rischio di contagio. Allerta tempestivamente la struttura territoriale competente per l’intervento del medico necroscopo che detta le cautele da osservare [18]. L’allerta è immediata per via vocale e seguita da comunicazione scritta o per via telematica a mezzo PEC;
  2. in caso di decesso sulla pubblica via, in luogo pubblico, o comunque in luoghi diversi da abitazione, strutture di ricovero e cura, RSA e similari, gli operatori intervenuti sono tenuti ad osservare in ogni caso le precauzioni di massima cautela, per il principio di precauzione, comportandosi come se la persona defunta possa essere portatore asintomatico di COVID-19 [19];
  3. se il decesso avviene all’interno di strutture sanitarie accreditate o di ricovero e cura, il personale sanitario, attenendosi alle istruzioni puntuali della Direzione sanitaria, allontana i presenti e li informa delle procedure da seguire per ridurre il rischio di contagio [20];
  4. in caso di decesso presso struttura sanitaria le direzioni di presidio riducono il periodo di osservazione della salma ricorrendo all’accertamento strumentale della morte, ai sensi del D.M. Salute 11 aprile 2008 [21];
  5. in caso di decesso al di fuori di strutture sanitarie, i medici necroscopi, constatata la morte mediante visita necroscopica, riducono il periodo di osservazione preferibilmente mediante ausilio di elettrocardiografo o, in caso di indisponibilità dell’elettrocardiografo, al tempo dell’esecuzione della loro visita e consentono il più rapido incassamento del cadavere e il successivo trasporto funebre [22];
  6. luoghi consentiti di destinazione intermedia dei feretri, in caso di difficoltà ricettive di cimiteri e crematori della zona, sono case funerarie o strutture per il commiato, chiese o strutture speciali di sosta a ciò destinate [23];
  7. luoghi di destinazione finale dei feretri sono il cimitero in cui ha diritto di essere sepolto il defunto, un crematorio disponibile per la cremazione;
  8. in assenza di volere degli aventi titolo per il trasporto funebre e la successiva sepoltura o cremazione, decorse al massimo 48 ore dal decesso, la Prefettura può disporre d’ufficio il trasporto funebre, fatta salva una tempistica inferiore disposta dal sindaco (v. OCDPC n.655 del 25 marzo 2020) [24];
  9. In caso di decesso sulla pubblica via o in luogo pubblico di cui al punto 2, i defunti sono obbligatoriamente trasportati al Servizio mortuario della struttura sanitaria territoriale di riferimento o all’obitorio, secondo le indicazioni ricevute dall’Autorità intervenuta, sia essa giudiziaria, di polizia giudiziaria o sanitaria. Nel caso di decessi in strutture di ricovero e cura, RSA e similari, dopo l’intervento del medico necroscopo, il trasporto è effettuato direttamente verso il cimitero di destinazione o, in caso di assenza di disposizioni degli aventi titolo, verso camera mortuaria cimiteriale come previsto dalla lett. G, punto 4, ove sosteranno fino alla manifestazione di volontà degli aventi titolo, ove verranno gestiti secondo le previsioni dell’art. 4, comma 2 dell’OCDCP 655 del 25 marzo 2020 [25].

E.  Conferimento al cimitero

  1. Onde evitare sovraffollamento anche dei soli addetti, stante il divieto di svolgimento di riti funebri, bisognerebbe prevedere che l’arrivo di trasporti funebri sia in cimitero che al crematorio debba essere sfalsato come orari da parte dei rispettivi gestori, con l’obiettivo di minimizzare l’assembramento di persone, derivante da diverse sepolture o cremazioni.

F.    Potenziamento e ottimizzazione in fase emergenziale della rete di crematori sul territorio nazionale

  1. In ogni crematorio prioritariamente vanno cremati i feretri conseguenti a funerali svolti nel bacino di riferimento stabilito dalla pianificazione regionale. In mancanza di pianificazione regionale il bacino di riferimento di ciascun crematorio è il territorio provinciale [26].
  2. L’esecuzione di altre cremazioni di cadaveri provenienti dall’esterno della provincia, nonché di resti mortali, parti anatomiche, ossa, sono eseguite una volta garantita la prioritaria cremazione dei feretri di cui al paragrafo che precede [27].
  3. Gli organismi competenti possono valutare il rilascio di deroghe ad autorizzazioni precedentemente fornite ove si ritenga necessario che gli impianti di cremazione, operino per l’intero arco della giornata, senza interruzione (H24), e anche in giorni prefestivi e festivi [28].
  4. In caso di fermo impianto di crematorio con due o più forni per motivi di manutenzione, è necessario, qualora tecnicamente possibile, che almeno uno dei forni sia sempre in funzione per garantire la operatività del crematorio.
  5. In caso di fermo impianto per motivi di manutenzione è necessario che i gestori dei crematori viciniori siano informati preventivamente di tale sosta, in maniera da sfalsare i fermi impianto tra crematori di area e continuare a garantire una quantità minimale di servizi
  6. Per favorire l’aumento di potenzialità di ciascun impianto e fermo restando il rispetto di tutte le norme di igiene, sicurezza e ambientali, sono consentite soluzioni tecniche per ciascuna cremazione che abbrevino i tempi di esecuzione accelerando l’ignizione del feretro. È altresì da favorire nella cremazione l’uso di bare di essenze lignee facilmente
  7. Nella autorizzazione al trasporto funebre per procedere a cremazione si indica il crematorio scelto dagli aventi titolo è opportuno indicare “o qualunque altro crematorio disponibile” [29].
  8. L’uso per il trasporto massivo di feretri a crematori può essere svolto con camion chiuso, anche militare, da disinfettare adeguatamente dopo l’utilizzo, preferibilmente internamente rivestito di materiale impermeabile facilmente lavabile e
  9. Laddove sia necessario ampliare la ricettività dei locali per feretri in attesa di cremazione, si possono utilizzare:
    1. le sale del commiato, dove collocare feretri chiusi e disinfettati, aventi le caratteristiche di cui all’Allegato 1 [30];
    2. loculi vuoti, purché la cremazione sia eseguita entro al massimo 30 giorni dalla tumulazione temporanea e il feretro sia confezionato come previsto dall’Allegato 1, lettera B) [31].

G.  Cimiteri

  1. I cimiteri vanno chiusi al pubblico per impedire le occasioni di contagio dovute ad assembramento di
  2. Le operazioni di inumazione, tumulazione di feretri, di sepolture comunque denominate di urne cinerarie e di cassette di ossa vanno eseguite in condizioni di
  3. Le esecuzioni di esumazioni ed estumulazioni ordinarie e straordinarie non strettamente necessarie dovrebbero essere rinviate, per provvedere alla sepoltura in occasione di funerale o per rendere disponibili adeguate quantità di sepolture al cimitero [32]; esumazioni ed estumulazioni devono comunque essere effettuate a cancelli cimiteriali chiusi.
  4. In caso di necessità la camera mortuaria in cimitero, oltre che per le ordinarie funzioni, può essere adibita, su proposta della ASL territorialmente competente e con provvedimento del sindaco, al ricevimento e temporanea custodia temporanea di feretri provenienti da strutture sanitarie site nel Comune o nella provincia, che lamentino carenza di posti nel Servizio mortuario [33].
  5. Andrebbe favorita la disponibilità di loculi vuoti e sepolture vuote necessari a garantire la sepoltura definitiva o temporanea in attesa di
  6. Andrebbe temporaneamente sospesa ogni attività connessa ai servizi cimiteriali di iniziativa privata nei cimiteri, come manutenzione, ristrutturazione di tombe, lapidi, costruzioni ex novo di tombe. Restano consentiti i lavori necessari alla sepoltura dei defunti da parte dei gestori cimiteriali e quelli di realizzazione di ristrutturazione o costruzione ex novo di sepolture di
  7. Nel registro cimiteriale di cui all’art. 52 del regolamento di polizia mortuaria approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, ricorrendone le condizioni, viene obbligatoriamente indicato che il feretro è stato confezionato per la sepoltura di defunto con malattia infettiva diffusiva, apponendo il codice “Y” (ypsilon).
  8. La estumulazione o la esumazione di feretri aventi la codifica “Y” di cui al comma precedente se eseguite prima di 24mesi da quando si sia proceduto rispettivamente a tumulazione o a inumazione, sono da effettuarsi con procedure di salvaguardia del personale operante, dotato dei DPI adeguati, e in orario di chiusura al pubblico del cimitero.
  9. Al termine della fase emergenziale le susseguenti estumulazioni temporanee vengono eseguite adottando le cautele del caso ed i loculi risultanti di nuovo liberi devono essere

H.  Rifiuti

  1. I rifiuti sono trattati nel rispetto delle norme applicabili in base alla natura e, laddove se ne ravvisi la necessità, secondo quanto previsto dalla normativa sui rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo di cui al D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254.

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Allegato 1
Caratteristiche dei feretri e loro confezionamento

A) Inumazione, cremazione e tumulazione stagna duratura

È consentito l’uso di cofani aventi le caratteristiche stabilite, in base alla pratica funebre dottata e alla lunghezza del trasporto funebre, dal regolamento di polizia mortuaria approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285.

Sono altresì consentiti cofani conformi ad una delle norme UNI 11520:2014 o norma UNI 11519:2014 e successive modifiche od integrazioni, nonché confezionati come previsto dallo standard EN 15017:2019.

B)   Tumulazione temporanea in attesa di cremazione, purché entro 30 giorni

Si utilizza la cassa lignea di cui alla lettera A) che precede, in funzione della destinazione, sempre confezionata con sostitutivi dello zinco autorizzati in base all’art. 31 del D.P.R. 285/1990, purché il fondo del sostitutivo, prima della collocazione del cadavere, sia cosparso con non meno di 250 gr. di materiale a base di SAP (polimero super assorbente) [34].

C)   Feretri non conservati in cella refrigerata o stanza refrigerata destinati a inumazione o cremazione

Si utilizza la cassa lignea di cui alla lettera A) che precede, in funzione della destinazione, sempre confezionata con sostitutivi dello zinco autorizzati in base all’art. 31 del D.P.R. 285/1990, purché il fondo del sostitutivo, prima della collocazione del cadavere, sia cosparso non meno di 250 gr. di materiale a base di SAP (polimero super assorbente). In caso di inumazione il materiale assorbente deve anche possedere caratteristiche biodegradanti.

La condizione di temporanea impermeabilità fino alla immissione nel forno è garantita dall’avvolgimento del feretro con materiale poliaccoppiato di polietilene, alluminio e poliestere, di spessore totale non inferiore a 90 micron, rispondente ad una o più delle norme MIL PRF131K classe 1-NFH 00310 classe 4-TL 8135-0003-1-DIN55531-1 [35].

D)   Feretri destinati a tumulazione stagna

È consentito solo l’uso di cofano interno di zinco, dello spessore stabilito dalle norme richiamate alla lettera A).

È permesso utilizzare valvole e dispositivi autorizzati di cui all’art. del D.P.R. 285/1990, purché all’interno del feretro sia versato abbondante disinfettante a base di ipoclorito di sodio o altri prodotti solidi o liquidi con analoghe o migliori caratteristiche.

Laddove la pendenza del piano del loculo sia tale da non garantire l’uscita di percolato per eventuale cedimento del cofano di zinco, occorre che siano utilizzate soluzioni appropriate per il contenimento dei liquami [36].

 

[1] Le seguenti disposizioni daranno un quadro dettagliato e valido in tutto il territorio nazionale uniformando e superando le precedenti disposizioni per tutto ciò che qui è contenuto. Sono indicazioni chiare e precise che non lasciano spazio ad interpretazione.

[2] La determinazione di queste linee guida di carattere straordinario ed è da ricondurre prettamente all’evento Covid-19. Viene nuovamente ribadita l’applicabilità a livello nazionale. E’ importante questo concetto in quanto nel testo più avanti verranno definite precise disposizioni funebri e cimiteriali che devono trovare applicazione prettamente ai casi di conclamati o sospetti Covid-19.

[3] Viene, per la prima volta, definito un preciso arco di tempo nel quale trova applicabilità tale disposizione.

[4] I sindaci, constatata la situazione del proprio Comune, possono emanare ulteriori disposizioni atte alla facilitazione dell’applicazione della presente disposizione, naturalmente mai in contrasto.

[5] e [6]  Si riconduce l’applicabilità di queste disposizioni sia per i casi conclamati il cui decesso sia riconducibile a Covid-19 sia a quelli sospetti per i quali non lo si possa escludere a priori. Per il principio di precauzione in entrambe le casistiche i defunti dovranno essere trattati con le medesime precauzioni indicate al punto B.

[7] La modalità droplets è la tipologia di trasmissione aerea del virus attraverso le particelle o goccioline presenti nella respirazione. Quindi qui si indica che la trasmissione può avvenire sia per via aerea che per contatto con persone o cose sulle quali siano presenti queste particelle.

[8] Vengono qui definiti l’elenco dei DPI necessari ad eseguire la manipolazione della salma e gli accorgimenti ambientali da compiere durante e al termine delle operazioni.

[9] Primo caso: decesso in struttura sanitaria. Il personale sanitario della struttura deve posizionare il corpo del defunto affetto o sospetto da Covid-19 all’interno di un sacco impermeabile / body bag cosparso di disinfettante a base alcolica o di cloro. Solo successivamente il personale dell’impresa funebre potrà eseguire l’incassamento.

[10] Secondo caso: decesso al difuori delle strutture sanitarie. Il personale dell’impresa funebre dovrà avvolgere il corpo del defunto affetto o sospetto da Covid-19 all’interno di un lenzuolo imbevuto di disinfettante a base alcolica o di cloro e successivamente eseguire l’incassamento.

[11] Sono vietate tutte le operazioni di qualsiasi natura volte alla preparazione sul defunto affetto o sospetto da Covid-19 compreso naturalmente il trasporto a cassa aperta per il quale già molte regioni hanno deliberato vietandolo a tutti i decessi.

[12] Da applicare sempre e comunque questo necessario accorgimento.

[13] Nell’allegato 1 vengono definite finalmente ed in modo INEQUIVOCABILE le modalità di confezionamento del feretro per le differenti destinazioni vale a dire cremazione, tumulazione (stagna o areata) e inumazione. È un passaggio fondamentale che chiarisce l’enorme confusione e le differenti applicazioni fatte dalle Regioni sino ad ora. Entreremo nel dettaglio quando affronteremo l’allegato 1.

[14] Rimangono sospese, naturalmente TUTTE le cerimonie funebri.

[15] e 16 L’esecuzione e le modalità dei riscontri diagnostici in questa fase e per l’arco di tempo predefinito di un mese successivo al termine dell’emergenza sono rimesse alla singola valutazione da parte della preposta Autorità Giudiziaria.

[17] Viene vietato anche il solo contatto con il corpo del defunto affetto o sospetto da Covid-19 da parte dei familiari o conviventi.

[18] Al di fuori delle strutture sanitarie per i decessi affetti o sospetti da Covid-19, il primo medico che interverrà a seguito del decesso deve: allontanare i parenti spiegando loro le procedure che verranno intraprese; sospendere qualsiasi genere di intervento sul defunto e contestualmente informare la struttura Sanitaria territorialmente competente per allertare il medico necroscopo.

Nota: per gli interventi o le chiamate notturne da parte delle famiglie si sconsiglia vivamente le imprese funebri di eseguire qualsiasi operazione di natura preparatoria su tutti i deceduti (indipendentemente che siano affetti o sospetti da Covid-19) prima del passaggio del MMG (medico di medicina generale).

[19] Per tutti gli altri luoghi di decesso che non siano le strutture sanitarie, gli operatori funebri chiamati ad intervenire dovranno, indipendentemente che si tratti di defunti affetti o sospetti da Covid-19, operare sempre e comunque in regime di massima protezione.

[20] Per le restanti strutture accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale, per i defunti affetti o sospetti da Covid-19, la direzione sanitaria procede ad informare i parenti in merito alle tutele che verranno intraprese nei confronti del defunto.

[21] e 22  Per i defunti affetti o sospetti da Covid-19, viene ridotto il periodo di osservazione mediante l’utilizzo dell’ECG (tanatogramma) e si procede al successivo immediato incassamento. Laddove non si possa fare l’ECG si procede all’incassamento subito dopo l’esecuzione della visita necroscopica.

[23] In caso di indisponibilità ricettiva da parte di cimiteri e crematori viene consentita la sosta temporanea in luoghi quali case funerarie o strutture per il commiato. Nota distorta in questa disposizione è l’individuazione anche delle chiese le quali ulteriori luoghi si sosta intermedia. Oltre ad essere luoghi ancora aperti al pubblico (non per riti o celebrazioni) sono per lo più ambienti privi di elementi concreti di viglianza nelle ore notturne.

[24] Nel caso che la famiglia non possa disporre il trasporto funebre entro 48 ore dal decesso (ad esempio se dovessero essere ricoverati essi stessi), la Prefettura può disporre il trasporto funebre. Questa disposizione riprende le linee guida della precedente disposizione (25 Marzo Dipartimento della Protezione Civile n. 655). I sindaci possono disporre ulteriori restrizioni alla tempistica se la situazione lo dovesse necessitare.

[25] Nel caso di defunti affetti o sospetti da Covid-19 sulla pubblica via, le autorità intervenute dispongono comunque il trasporto del defunto presso la struttura sanitaria o l’obitorio di riferimento.

Nei casi in cui il defunto affetto o sospetto da Covid-19 deceda in tutti gli altri luoghi, se vi sono disposizioni della famiglia il trasporto è effettuato verso il cimitero. Nel caso in cui non ci fossero disposizioni della famiglia, il feretro è trasportato verso la camera mortuaria cimiteriale di competenza in osservanza della precedente Ordinanza del 25 Marzo Dipartimento della Protezione Civile n. 655.

[26] e 27 Viene data la priorità alle cremazioni dei defunti provenienti dal bacino di competenza territoriale del crematorio. Differenti provenienze verranno soddisfatte una volta eseguite le prime.

[28] E’ auspicabile che in questa fase emergenziale vengano potenziate le capacità di ogni crematorio ricorrendo a modifiche operative e di personale, prorogando laddove possibile, interventi di natura manutentiva se non espressamente necessari al funzionamento.

[29] Nell’istanza di cremazione dovrà essere indicata la scelta del crematorio AGGIUNGENDO “ogni altro crematorio disponibile”.

[30] Ulteriori strutture adatte ad ampliare la ricezione dei feretri in attesa di cremazione sono le Sale del Commiato.

[31] Oppure i loculi vuoti purché la cremazione avvenga entro 30 giorni ed i feretri siano stati confezionati anche con materiale diverso dallo zinco (dispositivo barriera) garantendo così la resistenza meccanica l’impermeabilità del feretro, ed il fondo sia cosparso con non meno di 250 gr. di materiale a base di polimeri super assorbenti.

[32] Le operazioni cimiteriali non strettamente necessarie e riprogrammabili in un secondo tempo dovrebbero essere temporaneamente sospese.

[33] Indicazione legata dal buon senso e spesso ignorata, anche su sollecitazioni, da parte dei comuni. Le camere mortuarie in cimitero devono necessariamente agevolare lo svuotamento delle camere mortuarie delle strutture sanitarie. Sembrerebbe una indicazione ovvia data la natura intrinseca dei cimiteri, ma così non è. Abbiamo visto tensostrutture posizionate nelle aree di complessi ospedalieri anziché essere installate all’interno delle numerose aree vuote destinate ad inumazione dei principali cimiteri cittadini.

[34] Per le tumulazioni provvisorie in attesa di cremazione (entro 30 giorni) dei feretri di defunti affetti o sospetti da Covid-19, il confezionamento del relativo feretro deve essere realizzato con la cassa lignea e la controcassa di materiale diverso dallo zinco (dispositivo barriera) garantendo resistenza meccanica l’impermeabilità del feretro, il fondo dovrà essere cosparso con non meno di 250 gr. di materiale a base di polimeri super assorbenti.

[35] Il confezionamento dei feretri destinati ad inumazione o cremazione dei defunti affetti o sospetti da Covid-19, deve essere realizzato con la cassa lignea e la controcassa di materiale diverso dallo zinco (dispositivo barriera) garantendo resistenza meccanica l’impermeabilità del feretro, il fondo dovrà essere cosparso con non meno di 250 gr. di materiale a base di polimeri super assorbenti. Per garantire la tenuta impermeabile della cassa il feretro esternamente deve essere avvolto da un film autoadesivo di polietilene, alluminio e poliestere accoppiati.

[36] Il confezionamento dei feretri destinati a tumulazione stagna dei defunti affetti o sospetti da Covid-19 deve essere realizzato con la cassa lignea e la controcassa di zinco ed all’interno del feretro sia versato abbondante disinfettante.

 

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Forni crematori in Italia: Ferrara - Copparo

Dopo aver parlato della cremazione e del suo sviluppo nel nostro Paese, e dopo avere pubblicato l’elenco dei crematori oggi in attività regione per regione, presentiamo su Hermes funeraria i singoli impianti con le informazioni essenziali ed utili per gli operatori funebri che debbano fare affidamento a queste strutture nel proprio territorio di intervento.

Inizia un percorso di informazione, doveroso per l’organo di informazione di Federcofit, che raccoglie, rendendole di facile consultazione, le informazioni presenti sui canali di informazione e che sono fornite via via dagli stessi gestori dei singoli impianti.

CREMATORIO DI COPPARO (FERRARA)

Il Giardino della Cremazione Via Certosa 13 a Copparo

Gecim S.r.l. – Gestioni Cimiteriali
Gruppo Patrimonio Copparo S.r.l.
Società “in-house” per la Gestione dei Servizi cimiteriali

cremazione@gecim.it.

GLI ORARI DI ARRIVO PER LA CREMAZIONE SONO I SEGUENTI:

Dal Lunedì al Sabato dalle 8:00 alle 18:30 (Festivi Esclusi)

Gli uffici amministrativi sono aperti nei seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:30.

Tariffe Servizi di Cremazione dal 1/1/2015

  Tariffa Iva 22% Totale
Tariffa ordinaria per la cremazione di cadavere € 461,00 € 101,42 € 562,42
Tariffa ordinaria per la cremazione di resti non mineralizzati in forma individuale.** € 374,40 €   82,37 € 456,76
Tariffa agevolata per la cremazione di cadavere di residente nei comuni soci di Gecim S.r.l. (ad oggi Copparo, Berra, Ro e Lagosanto) € 444,59 €   97,81 € 542,40
Tariffa agevolata per la cremazione di resti mortali non mineralizzati provenienti dai cimiteri dei Comuni soci di Gecim S.r.l. (ad oggi Copparo, Berra, Ro e Lagosanto) € 355,68 €   78,25 € 433,92
Tariffa per la cremazione di parti anatomiche riconoscibili o resti ossei mineralizzati in forma cumulativa (in contenitori di legno o cellulosa max 80 kg) € 374,40 €   82,37 € 456,76
Tariffa per la cremazione resti ossei identificabili € 156,00 €   34,32 € 190,32
Tariffa per la cremazione parti anatomiche riconoscibili € 156,00 €   34,32 € 190,32
Tariffa ordinaria per la cremazione di feti e prodotti del concepimento € 156,00 €   34,32 € 190,32
Tariffa per il solo ricevimento salma e/o resti giunti al Centro per i Servizi Cimiteriali fuori dall'orario di arrivo fissato per l'accettazione (previa conferma disponibilità da parte del gestore) €   50,00 €   11,00 €   61,00
Utilizzo sala del commiato per cerimonie (45 minuti) €   50,00 €   11,00 €   61,00

**Qualora venissero consegnati dallo stesso ente o soggetto gestore di servizi cimiteriali oltre 30 resti /anno sarà possibile effettuare convenzioni specifiche che prevedano una riduzione della tariffa ordinaria fino ad un massimo del 10% di sconto sulla tariffa ordinaria.

 

clic qui per tornare all’elenco completo dei crematori italiani

Tutti i prezzi sono aggiornati alla data di pubblicazione, e potrebbero quindi essere stati modificati dall’Operatore.

Clic qui per scaricare il PDF del database con i forni crematori in Italia (aggiornamento marzo 2020).

 


Una “nuova” finalità di utilizzo delle case funerarie.

Alcune regioni, tra cui la bersagliata Lombardia per prima, hanno deciso di non concedere temporaneamente il trasporto di salma a cassa aperta, per contenere il più possibile la diffusione del virus evitando gli spostamenti ed i possibili assembramenti delle famiglie sul territorio.

Così facendo decade il basilare scopo delle case funerarie. Tuttavia, alcuni imprenditori funebri (i più operosi) si sono immediatamente adoperati dimostrando uno spiccato senso di responsabilità nei confronti di questa emergenza riconvertendo (previa comunicazione ai comuni) le proprie strutture in depositi temporanei di feretri.

Tutto questo per cercare di creare ulteriori “vasi di espansione” alla gravosa problematica di accumulo di deceduti nelle strutture sanitarie sia pubbliche che private.

In tutto questo i cimiteri (fatta eccezione per qualcuno) non pare abbiano fatto il loro effettivo lavoro. Questi luoghi, che sarebbero preposti per loro scopo e conformazione all’accoglimento dei feretri, nulla hanno fatto di straordinario rispetto alla normale e quotidiana gestione.

Al di là delle questioni economiche, non sarebbe stato più logico che si fossero create strutture “temporanee” di accoglimento, come ad esempio le tensostrutture bergamasche create alle spalle degli ospedali in deroga a qualsiasi normativa (tanto in questo periodo al nord si sta derogando praticamente tutto) piuttosto che lasciare decine e decine di feretri nelle mortuarie di ospedali e RSA?

Comunque, molte case funerarie lombarde stanno facendo il loro extra dovere senza che nessuno gli abbia chiesto o imposto compiendo un servizio pubblico, senza esserlo, attraverso l'iniziativa privata.

A proposito, circola una voce secondo la quale probabilmente con un successivo provvedimento della Protezione Civile, verrà richiesto ufficialmente di utilizzare le case funerarie proprio a questo scopo, naturalmente per il solo periodo emergenziale.

Tutto bene (più o meno) se non fosse che per il 7 aprile è stato calendarizzato il pronunciamento per l’impugnativa del Governo che riguarda la Legge Regionale Lombarda sulla funeraria.

Ricordiamo che uno dei numerosi passaggi dell’impugnativa governativa riguarda proprio la definizione di casa funeraria definendola inammissibile in quanto non prevista dall’ordinamento statale. Tradotto, non hanno ragion d’essere.

Abbiamo e stiamo muovendo mari e monti per cercare di fermare questo delitto contro l’imprenditoria funebre lombarda che farebbe tornare indietro di 30 anni lo sviluppo delle nostre aziende.

Più o meno di 200 strutture su tutto il territorio lombardo con investimenti e sacrifici di centinaia di milioni di euro.

Oltretutto la contestazione riguarda espressamente Regione Lombardia, peccato che in altre regioni (in Veneto ad esempio) sia già effettiva ed in vigore già da più di 10 anni il concetto di casa funeraria.

Comunque, con la mano destra ci si congratula per l’iniziativa di ulteriore impiego delle case funerarie e con la sinistra si cerca di cancellarle dal dizionario creando i presupposti per una ulteriore contrazione economica post emergenza per un ulteriore settore di servizi alla persona. Incredibile.

  • Dopo essere stati “ignorati” come categoria dimenticando di citare espressamente il nostro codice ATECO come attività essenziale;
  • Dopo che palesemente si è evidenziato in una miriade di casi quanto sia quotidianamente indispensabile il nostro lavoro anche in situazioni allucinanti come questa che stiamo vivendo;
  • Dopo che ci hanno requisito alle dogane moltitudini di Dispositivi di Protezione Individuale che ci avrebbero consentito di continuare a lavorare in sicurezza (solo a NOI di Federcofit è successo 3 volte);
  • Dopo aver portato avanti il nostro lavoro ininterrottamente anche quando inizialmente nessuno ci diceva come e cosa fare per poter operare in sicurezza e cercando di ignorare la paura che ci assaliva;

… dopo tutto questo ci ritroviamo anche a vederci togliere la sedia da sotto?

Una cosa l’abbiamo imparata tutti!!! Adesso concentriamoci ed usciamo indenni il più possibile da questa orrenda condizione e a bocce ferme ci dovremo guardare negli occhi e renderci conto che è il momento di farci ascoltare come categoria tutta. Uniti e determinati, indipendentemente con quale Federazione.

Dovremo imporci, anche non solo con la voce, e far sentire il nostro disagio, le nostre preoccupazioni e le nostre esigenze a partire da una Legge nazionale. E' arrivato il momento che questa categoria smetta di essere silenziosa e lavare i panni sporchi solo in famiglia gettando lo sguardo oltre ai propri interessi di cortile.

Meditate sul fatto che senza di noi non sarebbe sufficiente neanche l’Esercito.