Regione Marche: legge sui cimiteri per animali d'affezione
Milioni di animali "domestici" sono oramai una parte importante delle famiglie italiane, la Regione Marche ha adottato una legge specifica per la realizzazione dei cimiteri a loro dedicati.
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Torino, apre la prima casa funeraria
Ci sono un punto ristoro, un’area esterna fumatori con il pergolato e persino uno spazio per i bimbi. Ma che non sia una sala giochi come quelle dell’Ikea lo si intuisce dai murales: da un lato le nubi e il temporale, dall’altro l’arcobaleno. Sta a indicare che i momenti brutti ci sono, ma si possono superare. A differenza di qualunque nuovo locale, l’inaugurazione non coincide con l’apertura al pubblico. Perché il taglio del nastro di una casa funeraria è incompatibile con la presenza dei famigliari di un defunto. Dall’autorizzazione a oggi ci sono voluti più di due anni. Essendo il primo caso a Torino, il percorso è stato lungo, anche se in Piemonte sono già una ventina le realtà simili. In quest’ex fabbrica siderurgica abbandonata da vent’anni, al 21 di via Sestriere, si fanno gli ultimi ritocchi. Si tratta di un luogo in cui un defunto può rimanere anche due o tre giorni fino al funerale, religioso o laico che sia. Uno spazio che può sostituire le camere mortuarie di un ospedale, di una Rsa, o l’abitazione privata.
«Ci sembra un servizio che può aiutare le famiglie ad affrontare il momento del lutto, ideale per garantire una maggiore privacy» racconta Katia Ballone di Eurofunerali. E l’agenzia non è l’unica ad aver pensato a una casa funeraria: anche Giubileo aprirà la sua è questione di settimane - in corso Bramante 56. In quella di via Sestriere non ci sono simboli religiosi. Alle pareti solo colori bianco e tortora, gli spazi sono spogli e il più possibile neutri. Un po’ zen, con le piante e un gioco d’acqua. Ma in ogni stanza c’è un salottino con divanetti e monitor, su cui potranno scorrere le immagini e video del proprio caro, oppure quelle dei santi o di paesaggi.
All’inaugurazione, oggi sono stati invitati i parroci di zona, l’arcivescovo Nosiglia, l’assessore Giusta e il suo predecessore, Lo Russo, che diede le prime autorizzazioni. All’interno della struttura c’è anche una sala del commiato, in cui celebrare la funzione di ricordo della vita del caro defunto.
articolo da: La Stampa
Sardegna: le novità più significative del regolamento sulla legge funeraria
Nei giorni passati abbiamo pubblicato la Deliberazione della Giunta regionale della Sardegna relativa alle disposizioni applicative in attuazione della legge n. 32/’18 “Norme in materia funebre e cimiteriale” che dovranno dare concreto avvio alle nuove azioni previste dalla legge.
Il testo completo può essere ricavato su questa rivista https://www.hermesfuneraria.eu/?p=2426 o sul sito della Federcofit, https://www.federcofit.it/legislazione-regionale.
Vogliamo, qui, sottolineare le più rilevanti novità ed i conseguenti adempimenti.
- Requisiti dei mezzi per il trasporto funebre ed adempimenti relativi
La materia è trattata nel punto c) e si riferisce al disposto contenuto nell’art. 24 della legge.
Richiamati i requisiti del carro funebre, che i trasformatori tradizionalmente garantiscono perfettamente, le disposizioni impongono al titolare del mezzo, quindi agli impresari funebri, l’obbligo di predisporre ed adottare (entro 6 mesi dalla pubblicazione di questo regolamento, entro il 26 ottobre) un PIANO DI AUTOCONTROLLO e di un REGISTRO dove annotare la autorimessa di ricovero del mezzo e le operazioni di sanificazione, ecc., effettuate sul mezzo.
La Federazione ha già predisposto il documento formale per il Piano di autocontrollo ed il Registro per le relative annotazioni, a disposizione, ovviamente gratuita, per tutti gli associati della Sardegna, che può essere richiesto alla Segreteria della federazione (tel. 0233403992) od ai nostri referenti della Sardegna.
- Verbale chiusura feretro e puntura conservativa
Si tratta di una nuova funzione in capo all’attività funebre svolta dall’addetto al trasporto che assume, in questo adempimento, la funzione di incaricato di pubblico servizio con le conseguenze del caso.
Il Verbale, di cui la Giunta ha deliberato la modulistica, esplicita anche la certificazione dell’eventuale adozione della puntura conservativa.
Si deve sottolineare che la Legge (art. 20, c.3) esplicita che la puntura conservativa deve, prima di tutto, essere prescritta dal medico necroscopo e, secondo elemento importante, è “eseguita dall’impresa funebre … con personale formato, previa frequenza di specifici corsi definiti dalla Giunta regionale …. In alternativa tale trattamento è eseguito da personale a ciò delegato dall’ATS.”. Si tratta di un altro importante adempimento delegato alle imprese funebri. Va precisato, in considerazione che già qualche Direttore di Presidio sanitario formalizza questa responsabilità in capo agli addetti al trasporto, che ad oggi i corsi formativi, che prevedono anche la formazione per effettuare la puntura conservativa, non hanno preso avvio e che, sul piano teorico e formale, le imprese in attività hanno un limite di tempo di 4 anni per assolvere agli obblighi formativi. Quindi per un periodo transitorio i presidi sanitari e le ASL in genere dovranno garantire questo servizio con proprio personale.
La Federazione sta già lavorando per predisporre tutti gli elementi atti alla formazione anche per l’esecuzione di questo adempimento al fine di garantire le imprese su tutti gli aspetti previsti dalla norma.
- Percorsi formativi
Si individuano due tipologie di funzioni da formare: il Direttore tecnico/addetto alla trattazione degli affari e l’operatore funebre (necroforo/addetto al trasporto).
I destinatari della formazione si possono dividere in due raggruppamenti:- Coloro che hanno esperienza di almeno due anni negli ultimi cinque: debbono frequentare i corsi entro 4 anni, non necessitano di specifico titolo di studio, debbono frequentare corsi ridotti (30 ore per direttore e 20 ore per operatore funebre) con obbligo di frequenza almeno per il 90% delle ore di formazione e non sono sottoposti al superamento della valutazione finale o esame.
- Coloro che non hanno tale esperienza: i nuovi operatori dovranno essere in possesso di specifici titoli di studio (scuola media superiore di II° grado o triennio di formazione professionale per direttori tecnici, obbligo scolastico per operatore funebre), frequentare i corsi completi con l’obbligo di frequenza per il 90% delle ore di formazione (40 ore gli operatori funebri e 60 ore i direttori tecnici) e superare un esame/valutazione finale
Le disposizioni prevedono, inoltre, che coloro che sono in attività ma non hanno l’esperienza dei due anni negli ultimi cinque potranno frequentare i corsi completi anche se non sono in possesso dei titoli di studio specifici per Direttore o per operatore.
La norma prevede, infine, che ogni 5 anni tutti dovranno frequentare corsi di aggiornamento (10 ore per direttori ed 8 ore per operatori funebri) relativi alle innovazioni normative e tecnologiche.
Anche per i processi formativi la Federazione entro breve termine formulerà agli operatori specifiche proposte per adempiere a tali obblighi.
E durante il funerale? Bocelli o Sinatra?
Antonello Guerrera per “la Repubblica”

E quando Dio viene e ti riprende con sé, noi canteremo "Alleluia, ora sei a casa". No, non è una canzone religiosa e in genere non viene cantata in chiesa. Ma ora sì, perché Supermarket Flowers del celebrato cantautore inglese Ed Sheeran è ufficialmente entrata nella top ten delle canzoni più suonate durante i funerali nel Regno Unito, secondo la classifica stilata da Co-op Funeral Care, agenzia che oltremanica organizza circa 100 mila esequie all'anno.
Track | Artist/Composer | Genre | ||
1 | My Way | Frank Sinatra | Old Favourites | |
2 | Time To Say Goodbye | Andrea Bocelli and Sarah Brightman | Classical | |
3 | Over The Rainbow | Eva Cassidy | Old Favourites | |
4 | Wind Beneath My Wings | Bette Midler | Old Favourites | |
5 | Angels | Robbie Williams | Rock/Pop | |
6 | Supermarket Flowers | Ed Sheeran | Rock/Pop | |
7 | Unforgettable | Nat King Cole | Old Favourites | |
8 | You Raise Me Up | Westlife | Rock/Pop | |
9 | We'll Meet Again | Vera Lynn | Old Favourites | |
10 | Always Look On The Bright Side Of Life | Eric Idle - from Monty Python's 'Life of Brian' | Humour, Film & TV |
E per la prima volta da quando viene stilata questa classifica (2002) nelle prime dieci canzoni non ce n' è nemmeno una tradizionale, quelle che una volta erano imprescindibili durante i funerali celebrati dalla Chiesa d' Inghilterra, come The Lord is my Shepard (Il Signore è il mio pastore), All Things Bright and Beautiful (Tutte cose belle e luminose) e Abide with Me ( Resta con me).


"È un sintomo dei tempi", scrive in un editoriale il quotidiano conservatore Times, "e anche una conseguenza della poca flessibilità della Chiesa nel comprendere i sentimenti delle persone comuni: il dolore oggi viene vissuto in maniera molto diversa, anche pop". Non è un caso che difatti le esequie in chiesa siano in calo da un paio di anni in Inghilterra. Ma anche quelli che restano "fedeli" ai funerali vecchio stampo scelgono sempre più canzoni pop, rock o da crooner per dare l' ultimo saluto ai propri cari.

Ed Sheeran è una novità in una classifica che quest' anno vede al primo posto ancora una volta My Way di Frank Sinatra (in testa anche nel 2017), seguito da Time to Say Goodbye di Andrea Bocelli e Sarah Brightman. E poi Over the Rainbow di Eva Cassidy, Wind Beneath my Wings firmata Bette Midler e infine, dal quinto al decimo posto, Angels di Robbie Williams, Supermarket Flowers di Ed Sheeran appunto, Unforgettable di Nat King Cole, You Raise me Up della boy band irlandese Westlife (anche questa una nuova entrata come Sheeran),

We' ll Meet Again di Vera Lynn e Always Look on the Bright Side of Life di Eric Idle dal film di Terry Jones e dei Monty Python Brian di Nazareth. Delle canzoni tradizionali religiose, invece, nessuna traccia. Lasciare una lista di canzoni per il proprio funerale, del resto, è un desiderio sempre più comune oltremanica. Secondo un sondaggio di Co-op Funeral Care, il 24% dei britannici ha le idee chiare sui brani da scegliere, in crescita rispetto a due anni fa (19%). Semplice vezzo o note di speranza in un (oltre)mondo migliore? Che sia una Stairway to Heaven o una Highway to Hell, l' importante è cantarci su.
LA STORIA DI "HURT" CANTATA DA JOHNNY CASH, "IL VIDEO MUSICALE PIÙ TRISTE DI SEMPRE"
Renato Paone per Huffington Post

Molti la considerano la canzone più triste di sempre. Una canzone che parla di vita vissuta, un'esistenza a pieno regime, in cui eventi di ogni tipo si sono succeduti instancabilmente. Gioie, dolori. Rimpianti e depressione. "Hurt", ferito. Un titolo, così come il testo, che lascia poco spazio alle interpretazioni. E non è un caso che questa sia stata una delle ultime canzoni interpretate da una leggenda della musica, Johnny Cash.
"Hurt" è stata scritta nel 1994 dai Nine Inch Nails, famosa band americana guidata da Trent Reznor. Nel 2002, Reznor venne contattato dagli agenti di Cash per ottenere il permesso di realizzare una cover, che sarebbe stata in seguito inserita nell'album American IV: The Man Comes Around. Appena sentita la richiesta, Reznor disse di essere lusingato, ma allo stesso tempo preoccupato che la sua canzone potesse essere svilita del suo senso originario. Quello di Reznor, infatti, era una canzone che parlava di senso di inadeguatezza, di incoerenza, di senso di vuoto e solitudine. Una canzone che parlava al futuro, nella speranza di migliorare il presente.

Cash le dà un senso diverso. Lui è un uomo sul viale del tramonto, sa che la sua vita sta giungendo al termine. Le parole cantate da lui assumono un altro significato, si guarda indietro, rivede ogni singolo istante della sua vita. Guarda a ciò che è stato. "Cosa sono diventato/mio dolcissimo amico/tutti quelli che conosco se ne vanno/alla fine". Il video venne diretto da Mark Romanek, ex collaboratore dei NIN.

Suo intento era cogliere l'essenza stessa di Cash, raccontare la sua storia in un video in cui passato e presente si alternano in continuazione. Mettere a confronto la gloria dei giorni della "leggenda" a quelli del presente, desolati e crudeli. Sia per le condizioni di salute di Cash, sia per il poco tempo a disposizione, Romanek decise di girare il video a Nashville, nella casa museo di Johnny Cash. "Era chiusa da molto tempo - racconta Romanek - il posto era decadente, abbandonato a se stesso. Lì ho capito che era il posto perfetto per girare e per raccontare la vita di Jhonny".
Ed ecco quindi l'insegna "Chiuso al pubblico" del museo, il vetro rotto della cornice in cui è custodito un disco, il banchetto a cui nessuno partecipa. Sua moglie June che lo osserva con sguardo triste. Jhonny che versa un bicchiere di vino sul tavolo. La moglie di Cash morì tre mesi dopo le riprese, lui dopo sette.

Rick Rubin, famoso produttore, è convinto del valore storico di quel video: "La prima volta che l'ho visto ho pianto. Incredibile come si sia riuscito a racchiudere tanta emotività in soli quattro minuti di video". Clip che la rivista New Musical Express ha nominato "miglior video di tutti i tempi", mentre il Time l'ha inserita nella top 30 di sempre.

Lo stesso Reznor rimase colpito da quelle immagini: "Ero in studio quando feci partire il video. Ho sentito le lacrime salirmi agli occhi, avevo i brividi. Sentivo come se la mia ragazza mi avesse lasciato, perché quella canzone non era più mia. Pensavo solo al valore che può avere la musica, la sua potenza comunicativa come forma d'arte. Mi ricordavo di quando avevo scritto quella canzone nella mia camera da letto, in solitudine. Poi arriva questa leggenda della musica e le dà una lettura diversa, riuscendo però a mantenere puro il suo significato".
Il 10 aprile del 2007, la casa museo di Johnny Cash, dove venne girato il video, andò a fuoco e crollò durante l'incendio. Fu la casa di Johnny Cash per 30 anni.
Mi sono ferito oggi | I hurt myself today |
Per vedere se sento ancora qualcosa | To see if I still feel |
Mi concentro sul dolore | I focus on the pain |
L'unica cosa che è reale | The only thing that's real |
L'ago squarcia un buco | The needle tears a hole |
Il vecchio familiare dolore | The old familiar sting |
Provo ad ucciderlo | Try to kill it all away |
Ma ricordo ogni cosa | But I remember everything |
Che cosa sono diventato? | What have I become |
Mio amico più dolce | My sweetest friend |
Tutti quelli che conosco | Everyone I know |
Se ne vanno alla fine | Goes away in the end |
E tu puoi averlo tutto | And you could have it all |
Il mio impero di polvere | My empire of dirt |
Ti deluderò | I will let you down |
Ti farò del male | I will make you hurt |
Indosso questa corona di merda | I wear this crown of thorns |
Sopra la mia sedia da bugiardo | Upon my liars chair |
Piena di pensieri a pezzi | Full of broken thoughts |
Che non posso riparare | I cannot repair |
Sotto le macchie del tempo | Beneath the stains of time |
Le emozioni spariscono | The feelings disappear |
Tu sei qualcun altro | You are someone else |
Io sono rimasto proprio qui | I am still right here |
Che cosa sono diventato? | What have I become |
Mio amico più dolce | My sweetest friend |
Tutti quelli che conosco | Everyone I know |
Se ne vanno alla fine | Goes away in the end |
E tu puoi averlo tutto | And you could have it all |
Il mio impero di polvere | My empire of dirt |
Ti deluderò | I will let you down |
Ti farò del male | I will make you hurt |
Se potessi ricominciare | If I could start again |
Un milione di miglia lontano | A million miles away |
Rimarrei integro con me stesso | I will keep myself |
Troverei un modo | I would find a way |
Compositore: Reznor Trent |
I due articoli sono stati pubblicati originariamente da Dagospia
Articolo di Repubblica
Articolo su Huffington Post
Trasporto a cassa aperta: il Piemonte corregge la legge
Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato una modifica dell’articolo 3 della legge regionale 3 agosto 2011, n. 15 (Disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali. Modifiche della legge regionale 31 ottobre 2007, n. 20 “Disposizioni in materia di cremazione, conservazione, affidamento e dispersione delle ceneri”).
Il testo dell'articolo 3 presentava alcune lacune, risultando incomprensibile e inapplicabile.
Il comma 5 dell’articolo 3 della legge regionale è stato così sostituito dal seguente:
5. Se il decesso avviene in abitazioni inadatte per l'osservazione o vi è espressa richiesta dei
familiari o dei conviventi, come individuati nel decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio
1989, n. 223 (Approvazione del nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente), la
salma può essere trasportata per l'osservazione presso l'obitorio o il servizio mortuario delle
strutture ospedaliere o presso apposite strutture adibite al commiato, previa certificazione del
medico curante o di medico dipendente o convenzionato con il servizio sanitario nazionale
intervenuto in occasione del decesso. Tale certificazione, contestuale ad una comunicazione al
sindaco del comune in cui è avvenuto il decesso, attesta che il trasporto della salma può avvenire
senza pregiudizio per la salute pubblica e che è escluso il sospetto che la morte sia dovuta a reato ed
è titolo valido e sufficiente per il trasferimento della salma dal luogo di decesso al luogo dì
osservazione.".
Matera: verso la legge nazionale
servizio del TG3 Basilicata sull'incontro tenuto a Matera l'8 maggio 2019
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Scarica il file: https://www.hermesfuneraria.eu/wp-content/uploads/2019/05/Turismo-funerario-Matera-Basilicata.mp4?_=1

Regione Lombardia accanto al Comparto funerario


Legge lombarda: scontro Lega-M5S su animali domestici
La legge regionale sulla funeraria lombarda accende lo scontro tra gli alleati nel governo nazionale Lega e M5S.
Oltre al fronte istituzionale infatti, con la difesa del provvedimento da parte dell'Assessore Gallera, sono proprio i partiti a confrontarsi con durezza.
Questi passaggi sono estratti da un articolo di "la Repubblica":
Il comunicato di Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri definisce apertamente il testo della legge regionale approvata lo scorso febbraio come di "una facoltà assolutamente estranea alla normativa statale in materia". L'iniziativa parte dalla ministra agli Affari regionali grillina Erika Stefani e la delibera approvata dal Cdm è molto particolareggiata. Sostiene in particolare che le novità introdotte dalla nuova legge regionale funeraria "contrastano in particolare con un decreto del presidente della Repubblica del 1990 che stabilisce che nei cimiteri sono ricevuti, quando non venga richiesta altra destinazione, i cadaveri delle sole persone". Non gli animali da compagnia, che dopo la cremazione, stando alle nuove norme, potevano essere tumulati con i loro proprietari nella tomba di famiglia o nel colombario, ma non nelle sepolture in terra. In altri casi, il governo ritiene, invece, che la legge regionale violi la competenza statale in materia di tutela della salute.
Un vero e proprio schiaffo del governo a maggioranza gialloverde alla Lombardia, ma soprattutto a Lega e Forza Italia che avevano fatto della nuova legge regionale un loro cavallo di battaglia. E le reazioni, naturalmente, non si sono fatte attendere. L'assessore regionale al Welfare forzista, Giulio Gallera si dice "allibito". Aggiunge piccato: "Ci fa specie che il governo del cambiamento voglia impedire alla Lombardia di introdurre norme innovative che rispondano ai bisogni veri della quotidianità delle persone per garantire trasparenza e legalità come nel caso dei centri servizi. E poi parlano di autonomia. Questa è la risposta di un governo centralista, ma noi risponderemo davanti alla Corte Costituzionale e vinceremo come è già accaduto sul ricorso degli specializzandi". Non meno duro il commento del leghista Emanuele Monti, presidente della commissione regionale Sanità, che definisce "semplicistiche" le motivazioni del governo. "Come si fa dire che non potevamo approvare questo provvedimento perché la materia non è già normata a livello statale. Sono sconcertato. Siamo di fronte alla classica azione centralista della burocrazia dello Stato".
Non la pensa così il consigliere regionale pentastellato, Stefano Fumagalli che difende il governo e replica sostenendo che "ancora una volta in Lombardia Lega e Forza Italia danno prova di grande incapacità. Non sono nemmeno in grado di seppellire i morti rispettando la legge nazionale. Avevamo ragione noi. Non ho mai visto una legge regionale impugnata per così tanti profili di incostituzionalità". I grillini in aula infatti avevano votato contro sulla norma che era passata con 41 sì contro 29 no e 1 astenuto.
Pronta la controreplica ai Cinque stelle del capogruppo del Carroccio al Pirellone, Roberto Anelli che sbotta: "Utilizzare questa situazione per affermare come sia impossibile attribuire ulteriore autonomia alla nostra Regione suona pretestuoso e strumentale. O peggio ancora - dimostra come qualcuno abbia gettato la maschera". Tra chi "condivide" il ricorso del governo c'è il Pd, Fabio Pizzul, che dall'opposizione attacca: "L'ipotesi di seppellire gli animali lascia perplessi perché rischia di ledere la sacralità di luoghi riconosciuti da tutte le religioni". Mentre il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi non usa giri di parole e afferma: "Il governo rispetti l'autonomia legislativa della Regione. Anziché porre dei paletti potrebbe valutare di adeguare la normativa, concedendo la possibilità a tante persone legate al proprio animale domestico di tumularlo nei cimiteri".
Nonostante gli annunci di buon tempo... tanto tono’ che piovve…
Sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 19 giugno è stato pubblicato da parte della CORTE COSTITUZIONALE il “Ricorso per questione di legittimità costituzionale (7 maggio 2019)” del Governo contro la recente legge lombarda in materia di funeraria.
Si avvia così, anche formalmente, l’iter del contrasto tra Governo e Regione Lombardia sulla correttezza o meno della suddetta Legge che si concluderà con il giudizio della CORTE SUPREMA.
Certo è curioso che, dopo i referendum sui processi autonomisti di Lombardia e Veneto, dopo le campagne inneggianti maggiore autonomia regionale gridate a gran voce dal partito vincitore delle ultime elezioni europee (che di questo tema ne ha sempre fatto la base del loro DNA elettorale), il Governo stesso, che vede la Lega parte assolutamente determinante, contesti e chieda l’abrogazione di disposizioni regionali che, peraltro, sono già vigenti ed applicate da 15 anni in Lombardia.
L’ironia (che purtroppo non fa ridere) è che tali norme non erano mai state messe in discussione nemmeno dai vari Governi passati, compresi quelli considerati come filo centralisti.
Risultato, allo stato di fatto, è che siano stati messi in discussione non solo processi di modernizzazione utili e ragionevoli nei confronti dei cittadini lombardi, ma anche investimenti di centinaia e centinaia di milioni di euro spesi dal tessuto imprenditoriale funebre lombardo attraverso la realizzazione di servizi più adeguati e funzionali come quelli delle CASE FUNERARIE.
Ci domandiamo come sia possibile mettere in discussione le “case funebri” (prima chiamate, per quindici anni, case del commiato), già diffusamente presenti in Lombardia, le quali hanno permesso alle attività funebri attraverso ingenti investimenti, di fare quel salto qualitativo e professionale che nel settore si attendeva da tempo garantendo alle famiglie lombarde l’accesso a servizi già analogamente offerti da colleghi operatori funebri europei. Secondo questo Governo dovremmo cancellarle con un colpo di spugna perché nelle vecchie norme nazionali di questo benedetto paese non furono concepite 30 anni fa!!!
Come si fa a contestare a Regione Lombardia la possibilità di prevedere i “loculi areati” che, come afferma il Governo stesso all’interno dell’impugnativa, “offrirebbero consistenti vantaggi sul piano igienico-sanitario”… ma “purtroppo” irrealizzabili in quanto non futuristicamente previsti nel vecchio DPR 285 del lontano 1990, cioè 30 anni fa!!!
Questo Governo, inoltre, in opposizione ad una comune logica di semplificazione degli adempimenti, divenuta cavallo di battaglia di tutta la classe politica di turno, Lega compresa, ed in opposizione a DPR inerenti lo Stato Civile, arriva a contestare la competenza degli ufficiali di Stato Civile di comunicazione e richiesta al medico necroscopo di effettuazione della certificazione che successivamente produrrà le autorizzazioni di loro diretta competenza quali quelle di cremazione o dispersione delle ceneri.
Vero e proprio capolavoro dell’UCAS (Ufficio complicazione affari semplici)…
Poi pubblicamente diventa facile sparare, nei grandi consessi politici, contro la complessità della burocrazia italiana!!
Capitano! ormai tutti la chiamano con questo appellativo, queste tesi ed altre totalmente analoghe vengono sostenute dai suoi funzionari, e non solo da quelli del Ministero della Salute della Ministra Grillo, che una qualche resistenza verso le autonomie regionali potrebbe anche averla…
Ma allora qualche problema di coerenza tra la volontà di futura autonomia regionale e di attuale rigidità e controllo CI DEVE PUR ESSERE!!! Oppure, come succede troppo frequentemente, la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra.
Forse si tratta, nel quadro generale, di “piccole cose”… la funeraria italiana non conta grandi numeri come quelli di altri settori. Per noi, invece, si tratta di “grandi cose” perché rappresentano la vita di tante imprese e famiglie lombarde che Lei, Capitano, conosce molto bene.
Da oltre trent’anni il nostro settore attende una legge di riforma che adegui le necessità di una società in evoluzione. Una legge Nazionale presentata, peraltro, anche dalla Sua squadra, gli onorevoli Foscolo e Bellachioma, apprezzata e sostenuta da noi, che però immaginiamo purtroppo non ARRIVERÀ neanche questa volta a destinazione.
Questo, però Capitano, non deve essere motivo di disattenzione per le azioni di contrasto del Governo verso la legge della Lombardia perché, come sempre, “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
Da quando è stato modificato il Capo V della Costituzione Italiana le Regioni hanno supplito, con le loro leggi, alla totale assenza dei Governi passati nei confronti della nostra categoria, riuscendo a coprire un vuoto colpevole e dannoso per le famiglie che inevitabilmente vengono colpite da una cosa tragica come il lutto. Provate, possibilmente, a non neutralizzare questa azione meritoria che Regione Lombardia, e non è la sola, ha provato ad assolvere.
Poi, se prima di Natale, voleste farci un ulteriore regalo con la Legge Nazionale, vedendo arrivare la gallina oltre all’uovo non ci faremo trovare vegetariani…
Buon lavoro… speriamo
Caronte
Calabria: la Regione si arrende e abroga la legge regionale
Dopo l’impugnazione della legge regionale 22/2018, la Regione Calabria decide di non resistere davanti alla Corte Costituzionale e di abrogare la propria legge regionale sulla funeraria.
Vacanze finite, bisogna ripartire. E che ripartenza!!!
Certo “i problemi non finiscono mai...”, diceva un vecchio adagio. Si potrebbe anche dire “peggio di così...”.
Nonostante le avvisaglie e nonostante le velate assicurazioni di qualche amico circa una sempre annunciata “crisi di governo” pochi si aspettavano che nel bel mezzo di agosto il Paese si ritrovasse in mezzo al guado senza un governo e con l’incertezza di averne un altro in sostituzione.
La crisi sembra avviarsi a una sua conclusione, particolarmente incerta visti i trascorsi dei due nuovi contraenti, con problemi ancora più seri e complicati frutto dell’incertezza ed immobilismo conseguente alla crisi stessa ed alla diversità dei contraenti.
Forse quelli che predicavano che mai crisi è stata più incomprensibile avevano ed hanno ragione.
Ma così va il mondo e, come si dice, “di necessità… virtù”: questa è la realtà con cui fare i conti.
Sembra non si vada alle elezioni a meno di improvvise alzate di ingegno… ed indipendentemente dalle opinioni e desideri dei singoli.
Per il settore, quindi, non si tratta di ricominciare tutto da capo; i percorsi avviati possono proseguire e si può correggere e sistemare le questioni rimaste sospese.
Per sommi capitoli si tratta in primis di una necessaria revisione delle scelte centraliste fatte fino ad oggi, nonostante le sperticate affermazioni autonomiste dell’uomo forte del passato governo, sugli interventi regionali in materia funeraria a partire dalle norme della Lombardia. Sul tema la Regione Lombardia ha fatto passi avanti recependo alcune osservazioni fatte dal Governo e contenute nella nota impugnativa presso la Suprema Corte, ora sta al Governo, quello nuovo, riprendere il discorso e tornare indietro rispetto a richieste assurde come quella di abolire le “case funebri” o strutture del Commiato presenti nel paese da oltre 10 anni con ingenti investimenti da parte degli operatori.
Si tratta, poi, di riprendere il discorso, ormai lungo fino alla noia, sulla Legge di Riforma: la recente proposta Foscolo-Bellachioma, che ben pochi passi ha fatto nel Parlamento, non si discosta radicalmente dalla passata Proposta Gasparini del 2015. Si deve riprendere questo percorso, mettere insieme le due proposte ed altre presenti ed avviare rapidamente il confronto necessario per dare al Paese una norma adeguata alle necessità ed all’evoluzione della società civile dopo trenta anni dal vecchio DPR 285/90. Federcofit non sarà assente. Come abbiamo fatto per la revisione delle norme della Lombardia opereremo, insieme alle organizzazioni nazionali del settore, Feniof ed EFI, per offrire al Parlamento contributi ragionati e ragionevoli per ottenere un risultato molto importante per il Paese e per l’intero comparto senza oneri aggiuntivi per lo Stato Italiano.
Si tratta, infine, di riprendere un ulteriore e rinnovato sforzo organizzativo per dare una rappresentanza più forte e coesa di una categoria restia, per tradizione, ad ogni forma di aggregazione a tutela degli interessi generali e troppo spesso attenta al proprio status di singola impresa.
Dobbiamo rinnovare e rafforzare i gruppi dirigenti di alcune regioni, dobbiamo vedere se riusciamo ad insediarne di nuovi in due regioni tradizionalmente distanti da Federcofit. I guai del settore derivano anche, e pesantemente, dall’assenza di forza aggregante e rappresentatività forte: ognuno pensa di avere ragione e non è disponibile ad alcun compromesso, anche se onorevole. La divisione del settore è la prima causa della totale disattenzione della politica verso la Funeraria.
Abbiamo iniziato a sollecitare gli operatori di alcune regioni a farsi sentire e ad impegnarsi in Federcofit perché non solo noi, ma tutta la categoria ha bisogno dell’impegno e della partecipazione degli operatori nella consapevolezza che è urgente ottenere risultati concreti sia nelle Regioni, sia a livello nazionale.
I tempi stanno cambiando e la categoria si deve far sentire con maggiore decisione per ottenere risultati concreti: non è più tempo di damine, dobbiamo guardare in faccia la realtà e rafforzare il senso di appartenenza, quello vero e sostanziale, senza tanti “se” e tanti “ma”.
La categoria ha bisogno di un punto, certo e chiaro, di riferimento, Federcofit lo è e si candida e rafforzarne sempre di più la capacità di attrazione. Gli operatori che ne vogliano fare parte sanno cosa fare per giocare un ruolo trainante per il settore.
Continuerà la bella e grande avventura iniziata nel lontano 1999 e destinata a continuare anche per il futuro, tutti insieme e sempre più numerosi.