Importante risultato dell’azione di Federcofit-Abruzzo

Nelle settimane passate avevamo avuto un sinistro sentore: un nuovo appalto per il servizio mortuario pubblicato dalla ASL di Pescara per l’assunzione di due necrofori senza che si evidenziasse l’incompatibilità tra questo servizio e l’attività funebre.

Come si dice, o meglio come diceva il buon Socrate, “tanto tonò che piosse”: il risultato del bando ha visto la preminenza in graduatoria di addetti funebri che hanno, ovviamente, provveduto a dimettersi dalla propria ditta, ma certamente senza dismetterla.

Di fronte a questi atti immediata è stata la consapevolezza del rischio per tutte le imprese funebri operanti sul territorio ed i dirigenti della Federazione hanno messo in atto tempestivi interventi presso la Regione Abruzzo, nello specifico presso la Dottoressa Melena, Dirigente per il settore e profonda conoscitrice delle problematiche della funeraria, denunciando il crearsi di condizioni atte all’illegittimo procacciamento di servizi all’interno della struttura ospedaliera.

Ancora una volta la Dottoressa Stefania Melena non ha posto tempo in mezzo: il 3 agosto è stata inviata da parte della Regione una nota (Prot. N. RA/0221908/18) a tutti, compreso il Comando dei Carabinieri per la Sanità (i NAS di Pescara), dal significativo titolo: “Illecito accaparramento clientela da parte di imprese funebri” dove, dopo aver rilevato l’alto rischio di diffusione di tale grave fenomeno, si sollecitano le strutture competenti a vigilare e porre in essere ogni iniziativa atta a neutralizzare e combattere queste prassi evidenziando anche le pene che le norme regionali pongono in essere per tali abusi.

Evidentemente “a buon intenditor… poche parole”.

In questi giorni è partita una diffida al Direttore Generale della ASL di Pescara all’annullamento della Delibera in questione sottoscritta unitariamente dalle organizzazioni abruzzesi.

Le prossime settimane ci diranno quali sono stati gli esiti.

Certo non ci fermeremo stante il fatto che simili situazioni permangono ancora nella Regione come dimostrano le vicende del Teramano.

La battaglia di Federcofit non è contro nessuno in modo personale: tutti gli operatori bravi sono degni del massimo rispetto e della massima considerazione. Deve prevalere, però, un principio: il rispetto rigoroso delle regole e, nel caso, delle disposizioni di legge della Regione Abruzzo. Quindi nelle strutture sanitarie, pubbliche o private che siano, i servizi funerari, comprese le pratiche di “disbrigo”, non debbono essere gestite da “operatori funebri” chiunque essi siano. Su questo non solo non ci debbono essere dubbi, ma la nostra azione non si fermerà fino a che questi principi e queste norme non saranno rispettati.


Sardegna: primo confronto tra gli Associati sulla recente legge regionale

Martedì 4 settembre Federcofit ha riunito tutti i suoi associati. A Cagliari, per una prima valutazione della recente Legge Regionale sulla funeraria con la presenza anche del proponente, il Consigliere Comandini, con il quale da lunghi mesi abbiamo collaborato per la definizione della Legge stessa e dopo che nel passato recente e meno recente la Federazione ha organizzato Assemblee degli operatori per approfondire i temi della legge in discussione.

Il confronto che ne è scaturito è stato molto utile per approfondire una serie di aspetti delle nuove disposizioni al fine di fugare dubbi e chiarire le dinamiche ed i meccanismi messi in moto da queste nuove disposizioni.

Senza tema di smentita si può affermare che le disposizioni approvate dal Consiglio Regionale hanno il pregio, in primis, di tutelare gli operatori in esercizio imponendo a tutti gli aspiranti ad iniziare nuove attività funebri obblighi e doveri (i famosi o famigerati, secondo i punti di vista, requisiti) per evitare che l’attivazione di un’attività funebre costituisca una scelta poco ragionata e consapevole, inoltre il pregio di favorire le prospettive degli operatori del settore attraverso gli obblighi formativi, quindi la crescita professionale degli addetti, e la possibilità di allargare i propri servizi alle famiglie con dignità ben diverse dal passato, infine si deve sottolineare che le norme costituiscono un grande passo avanti nel garantire il rispetto per le famiglie colpite da un lutto obbligando gli operatori al rispetto delle normative e delle “regole”, tutti, nessuno escluso.

È evidente che, essendo Federcofit una Federazione di categoria seria e non un club, clubbino o clubbone di adepti, non pensiamo minimamente, come abbiamo detto, martedì, nell’Assemblea dei soci, entro la fine del mese organizzeremo due Assemblee, una a Cagliari ed una a Sassari, per il sud e per il nord dell’isola, aperta a tutti gli operatori, iscritti e non, con la presenza, anche in questi casi del Consigliere Comandini, per conoscere le norme, per come sono scritte e non per come qualcuno le legge o le suppone, approfondire i diversi aspetti più problematici e, perché no, suggerire i contenuti degli adempimenti che rimangono da completare, quali le disposizioni della Regione sui requisiti e sulla formazione o l’approntamento di una modulistica uniforme su tutto il territorio regionale.

Certo, come succede spesso, si sprecano le polemiche da parte di soggetti che si sentono esclusi, difficile capire da che cosa…, o che considerano questa legge frutto di due imprese che vogliono mangiarsi tutto o da parte di belle teste pensanti che pensano di avere particolari attributi.

Si tratta di polemiche perditempo e senza costrutto alcuno anche se tentano di avvicinare stupidamente Federcofit alle organizzazioni malavitose più pericolose d’Italia, camorra, mafia, … in una sorta di maldicenza che manifesta con grande evidenza la natura e la squallida miseria di chi le esprime.

Abbiamo ben altri problemi e non vogliamo sprecare le nostre energie in queste polemiche di cortile o per seguire coccobello o coccobrutto.

La dignità degli operatori funebri merita ben altro e, per quanto ci riguarda, come abbiamo fatto nel passato, continueremo a dare ospitalità a tutti gli operatori nel rispetto di ognuno e delle idee anche se diverse dalle nostre, senza offendere e senza utilizzare quel “venticello” di cui parla una nota romanza.

L’appuntamento è, quindi, per la fine del mese a Cagliari ed a Sassari. Subito dopo il Congresso Nazionale di Firenze del 15 Settembre p. v. gli operatori riceveranno precise indicazioni sulla data e sul luogo delle iniziative di Cagliari e Sassari.


Abruzzo: costante l’azione delle federazioni per la definizione di regole uguali per tutti

Dopo gli interventi, che abbiamo riportato, della Federazione per garantire parità di condizioni per la veglia funebre nelle Camere Mortuarie dell’ospedale di Pescara, Federcofit, in accordo anche con le altre Organizzazioni, ha rivolto l’attenzione anche ai comportamenti difformi tollerati nell’ospedale di Chieti. Anche in questa struttura si sta diffondendo una “libertà-abuso” nell’utilizzo degli spazi delle Camere mortuarie per la veglia funebre da parte degli operatori senza che la struttura sanitaria intervenga per fare rispettare regole certe ed uguali per tutti.

Si comprende che la voglia di essere “migliore” spinga gli operatori ad “esagerare” in addobbi ed ostentazione di modalità di presentazione, si debbono, però, richiamare due elementi: in primis l’ospedale è una struttura pubblica che non deve creare disparità tra le famiglie servite dalle varie imprese, in secondo luogo solo la definizione di regole certe ed uguali per tutti può ripristinare ordine e rispetto tra gli stessi impresari.

Le sollecitazioni esercitate non sono, come qualcuno può pensare, il frutto di “guerre tra i singoli operatori a causa di invidie”; le sollecitazioni al rispetto di regole definite e uguali per tutti sono la risultanza dell’impegno degli operatori e delle Associazioni per garantire, all’interno di una struttura pubblica, finanziata dai cittadini, parità di condizioni per tutte le famiglie colpite da un decesso e quell’ordine tanto più apprezzato quanto meno è il potere contrattuale delle famiglie, come si verifica in concomitanza di un decesso. Solo con il rigoroso rispetto delle “regole” si potrà garantire il massimo rispetto per tutti gli operatori e, soprattutto, per tutti i defunti.


regione Puglia

Curiosa e istruttiva sentenza del TAR Puglia su struttura per il commiato

Il TAR della Puglia ha pronunciato, in data 20 giugno 2018, una sentenza su una struttura per il commiato destinata a far parlare.

Il fatto: il Comune di Maglie a seguito degli atti specifici degli uffici competenti nega la possibilità di realizzare una casa del commiato, anche per la netta opposizione di un condomino proprietario dei locali al primo piano e del giardino dell’immobile interessato al progetto dell’operatore funebre.

La vicenda inizia nel lontano 2015, con la prima domanda dell’impresa funebre e si conclude, per ora almeno, nel giugno 2018.

Interessanti, oltre che di qualche curiosità, le motivazioni della Corte e doverosa qualche riflessione sul testo della legge regionale della Puglia (evidentemente si nota che Federcofit, a suo tempo, non è stata neppure interpellata nonostante le sollecitazioni). Ma andiamo con ordine.

L’operatore funebre contesta, a parere nostro con qualche ragione, la legittimità del diniego del comune e l’infondatezza della pur comprensibile opposizione del condomino proprietario del primo piano e del giardino su cui si affaccia la proprietà dell’impresario.

E veniamo alle motivazioni addotte dal TAR Puglia nel rigettare le richieste dell’operatore funebre. L’operatore funebre rileva che l’attività della Casa del commiato non necessita di modifiche al Prg relativamente alla destinazione d’uso (va detto, sottolineiamo noi, che i comuni richiedono il pagamento degli oneri di urbanizzazione come per le attività commerciali); la Corte respinge questa tesi adducendo che il “legislatore assimila questa attività al cimitero ed al crematorio” come si recita la L.R. 34/08: “pertanto, dice la Corte, atteso che l’attività richiesta … è un’attività funeraria da realizzarsi all’interno del centro abitato e non una semplice attività commerciale, correttamente il comune ha applicato l’art. 4, comma 3 –come modificato dall’art. 35 della L.R. 4/10 - della L.R. 34/08, in forza della quale ‘nei casi di reali necessità il comune può approvare, sentita l’ASL competente per territorio, la costruzione di nuovi cimiteri, l’ampliamento di quelli esistenti e la costruzione di crematori e di strutture per il commiato di cui all’art 17, a una distanza inferiore a duecento metri dai centri abitati …’”.

La sentenza motiva, poi, le ragioni del diniego per l’opposizione del condomino per concludere che il Comune si è mosso correttamente nel negare la possibilità di realizzare la struttura per il commiato.

Vedremo se l’impresario interessato accetterà il giudizio o proseguirà nella sua “battaglia” ricorrendo ai gradi superiori di giudizio.

Pur nel rigoroso rispetto della Sentenza ci preme fare due considerazioni.

In primis non è condivisibile separare nettamente la natura dell’attività di “commiato” dall’attività commerciale funebre: non solo nella generalità dei comuni italiani, relativamente agli oneri di urbanizzazione richiesti agli operatori che realizzano case funebri, si fa riferimento agli oneri per le attività commerciali (ne sanno qualcosa, in termini economici, i tanti operatori funebri che debbono mutare la destinazione d’uso di immobili da produzione a casa funebre), ma, soprattutto, le attività di commiato fanno parte integrante dell’attività funebre che da sempre, o meglio dall’inizio degli anni settanta, viene inquadrata generalmente nelle attività commerciali e governata, fino al 1996, dalla vecchia legge n. 426/’70 sul commercio.

Certo la modifica alle norme del settore apportata dalla L.R. n. 4/’10 o è frutto di una inqualificabile cattiveria o risponde ad una carenza concettuale grave: non vi è alcuna motivazione plausibile per ricondurre le strutture per il commiato ai cimiteri, crematori, … Se per l’esposizione delle salme o dei defunti di dovessero rispettare i 200 mt di rispetto come per i cimiteri e crematori, si dovrebbero spostare tutti gli ospedali italiani che gestiscono, obbligatoriamente, le camere mortuarie.

La seconda considerazione, a conclusione di queste righe, è che se non vengono modificate queste norme regionali il rinnovamento del settore nella Regione Puglia sarà cosa particolarmente ardua.

Il testo della sentenza può essere ricavato sul sito della Federazione www.federcofit.eu nella sezione Legislazione.


Sardegna: due incontri dopo la Legge 32

ASSEMBLEA
Operatori funebri

cosa succederà dopo la nuova
Legge Regionale N. 32”

Interverranno:

On. Giampietro Comandini Consigliere Regionale

Giovanni Caciolli - Vice Presidente Federcofit

Parliamone insieme

 Giovedì 27 settembre a Sassari 

ore 17,00 presso

 HOTEL CARLO FELICE

SS Carlo Felice n. 50

Venerdì 28 ottobre a Cagliari

ore 17,00 presso

 L’Unione Sarda

P.zza Unione Sarda

 

clic qui per leggere l'articolo pubblicato da Hermes Funeraria sulla Legge 32


Controlli, verifiche e fermi amministrativi a carri funebri in tutta Italia.

Sta sempre più spesso accadendo una situazione che definirla paradossale è veramente riduttivo.

A fronte di controlli da parte della Polizia Stradale o Carabinieri, all’atto dell’inserimento della targa del mezzo funebre nel data base di controllo collegato al Pubblico Registro Automobilistico e alla Motorizzazione Civile, anche direttamente sui mezzi di pattuglia, vi potrebbe facilmente venire notificato che state circolando con la revisione scaduta e pertanto essere elevata contravvenzione (da 159 a 639 euro).

Se si viene fermati in autostrada con la revisione scaduta, oltre alla multa prevista in questi casi vi è il fermo amministrativo del veicolo, che verrà restituito al conducente, proprietario o legittimo detentore, solo dopo la prenotazione della visita di revisione. In pratica, viene ritirato il libretto di circolazione e redatto dagli agenti un foglio che permette di arrivare al luogo dove si dovrà lasciare l’auto ferma finché non si effettua la revisione. Il libretto di circolazione verrà poi restituito seguendo l’iter descritto nella sezione successiva.

A nulla vale il fatto che, dal Vostro libretto di circolazione, risulti il contrario e le forze dell’ordine provvederanno ad elevarvi commisurata contravvenzione ed eventualmente a porre il vostro carro funebre in fermo amministrativo.

COSA È SUCCESSO???

Spieghiamolo: a causa di una massiva trascrizione all’interno della banca dati della motorizzazione tutti i carri funebri sono stati catalogati e inseriti come mezzi speciali (e fin qui tutto corretto e nulla di errato) come di fatto fa l’articolo 203, comma 2 lettera N del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, il quale così stabilisce che sono classificati, ai sensi dell'articolo 54, comma 2 del codice, come mezzi per uso speciale anche le autofunebri.

L’errore nasce dal fatto che non sono stati differenziati i mezzi con la portata complessiva superiore a 3500 kg, quindi anche TUTTI i carri funebri sono stati inquadrati nella banca dati in quella categoria di mezzi sottoposti alla revisione ANNUALE.

Quindi non importa che il vostro mezzo, magari con appena un anno di vita, non sia sottoposto a prima revisione che dopo 4 anni e successivamente ogni due: sarete inesorabilmente fermati e identificati come trasgressori e quindi multati e privati del mezzo.

COSA FARE??? 

Innanzitutto, consigliamo di portare a bordo del mezzo la comunicazione che alleghiamo e che GENEROSAMENTE offriamo a tutti (compresi quegli antipatici dei non soci), la quale spiega la motivazione e cita i richiami normativi sui quali fare appello.

In secondo luogo, provvederemo a fare una comunicazione a tutte le questure alle quali sottoporremo l’errore e chiederemo di “correggere il tiro”, in modo da non generare problemi durante l’esecuzione di un trasporto o lo spostamento dei mezzi funebri delle imprese.


Feder.Co.F.It insieme ai produttori: obiettivi comuni, successi garantiti

VII Congresso Nazionale
Feder.Co.F.It - 15 Settembre 2018

L’organizzazione del VII Congresso Nazionale Federcofit 2018 rappresenta un evento di primaria importanza durante il quale verranno diffuse e rese pubbliche le nuove linee politiche e guida della nostra Federazione.

Federcofit si sta già impegnando a diffondere l’invito di partecipazione a TUTTE le imprese funebri del territorio Italiano sia attraverso i suoi canali di informazione che per mezzo stampa del settore funerario. È nostro obiettivo primario quello di incentivare ed avvicinare il maggior numero possibile di operatori funebri nazionali.

LOCATION
Convitto della Calza Firenze - 15 settembre 2018
Orario expo: 9.00– 18.00 -
www.calza.it

 

ORARI

Allestimento degli stand: 14 settembre 2018 dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Esposizione: 15 settembre 2018 dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Disallestimento degli stand: 15 settembre 2018 dalle ore 18.00

LAYOUT e COSTI SPAZI ESPOSITIVI

 

PIANO -1 CONFERENCE HALL

 

Si terrà presso Lungarno e saremo ospiti della SOCIETA’ CANOTTIERI FIRENZE in una location assolutamente singolare e riservata a partire dalle ore 20.30 del giorno 15 stesso.

Essendo un luogo che verrà allestito a cena di gala appositamente per Noi, avremo a disposizione un numero di posti assolutamente ristretto.


Il grazie di Federcofit agli sponsor del VII Congresso

Tutta Federcofit vuole ringraziare i tanti Espositori che hanno contribuito alla realizzazione del VII Congresso.


La presenza degli Espositori ha offerto tante possibilità di informazione e di crescita per tutti, e la Federazione si impegnerà per far crescere questo rapporto e renderlo sempre più soddisfacente per tutti.
Lavoreremo perché le future iniziative possano aggiungere valore e premiare chi ci ha sostenuti in questo Congresso.
Ancora, grazie.


15 settembre 2018: VII Congresso Nazionale Feder.Co.F.It: non puoi mancare!

L’organizzazione del VII Congresso Nazionale Federcofit 2018 rappresenta un evento di importanza storica dal quale verranno diffuse e rese pubbliche  le nuove linee guida della nostra Federazione che per l’anno 2018 ci vedranno occupati su una miriade di fronti sia a livello Regionale che Nazionale.

Il nostro obiettivo primario sarà quello di incentivare ed avvicinare il maggior numero possibile di operatori funebri con lo scopo di spiegare a TUTTI che siamo

L’UNICA FEDERAZIONE DEL SETTORE CHE FA QUALCOSA

e che vorremmo condividere con TUTTI lo stato dei lavori nelle varie Regioni e presentare il progetto di riforma NAZIONALE del settore delle imprese funebri Italiane.

15 settembre 2018

a Firenze, al CONVITTO DELLA CALZA

In una location prestigiosa, storica e esclusiva nel cuore rinascimentale fiorentino nel mese di SETTEMBRE 2018 avremo l’opportunità di incontrare e far incontrare gli imprenditori del nostro settore e presentare a tutti i nostri obiettivi e risultati raggiunti sino ad oggi.

Non mancherà in questa splendida cornice l’ottima compagnia dei principali produttori del settore che affiancheranno l’evento con una showroom degnamente rappresentata.

È l’evento mondano immancabile che segue ogni nostro congresso e che vede presente tutta la rappresentanza sia produttiva, politica e imprenditoriale del panel funerario italiano. Si terrà presso LUNGARNO e saremo ospiti della

Sarà un evento assolutamente singolare, riservato ed esclusivo poiché la Società canottieri Firenze dedicherà a noi l’intera struttura per quella sera allestendola a cena di gala appositamente per Federcofit e dandoci la possibilità di cenare a pochi metri dalle opere artistiche più inestimabili del mondo contenute nel museo degli Uffizi proprio sopra le nostre teste.

Non ti rimane che segnarti in agenda l’immancabile l’evento.


Anche in Sardegna la legge sulla funeraria

Dopo lunghi anni di discussioni e confronti, dopo i vari interventi che hanno visto l’impegno di Federcofit presso la Commissione consiliare competente, oltre che nelle Assemblee della categoria promosse e dopo un ragionato e serrato confronto anche in Consiglio Regionale, il 25 luglio la Regione Sardegna entra nel novero delle Regioni che si sono dotate di una specifica legge per il settore funebre e cimiteriale: un plauso ai Consiglieri della Regione Sardegna.

Si tratta di oltre 50 articoli sui vari temi funebri e cimiteriali: la Regione Sardegna ha, quindi, optato per una legge più di dettaglio, come le altre regioni che hanno legiferato recentemente, senza dover ritornare nel Consiglio per la discussione di Regolamenti attuativi: gli atti conseguenti alla legge impegnano la Giunta ad emanare specifiche deliberazioni sui temi di competenza definiti dalla Legge varata e senza ulteriori discussioni consiliari.

Questa scelta fa sperare che l’effettiva applicazione delle nuove norme e l’attuazione delle positive innovazioni previste non debbano attendere tempi “storici” e complesse discussioni.

Ovviamente Federcofit sarà attenta ed impegnata a contribuire in tutti i modi possibili per accelerare gli atti necessari alla concreta attuazione della Legge.

Fin qui l’annuncio; con la pubblicazione del testo daremo agli operatori informazione dettagliata sui contenuti e tutti insieme attiveremo gli interventi più opportuni per la spedita applicazione delle norme aiutando anche le Amministrazioni Comunale alla corretta recezione delle disposizioni di legge.


LA FUNERARIA CAMPANA SENZA PACE

NUOVE INIZIATIVE CONTRO LE DELIBERE DELLA GIUNTA REGIONALE:
CHE SIA LA VOLTA BUONA PER CONVINCERE ANCHE I PIU’ TETRAGONI A CAMBIARE LA LEGGE?

Evidentemente anche gli aggiustamenti interpretativi della norma campana sulle attività funebri, definiti dalle diverse e successive Delibere della Giunta regionale alla fine del 2017 non si sono dimostrate idonee a placare la protesta degli operatori funebri se, come si legge, due organizzazioni che si occupano del settore, la CNA e la SIFA (la nuova Associazione che ha promosso anche la marcia dei carri funebri) annunciano nuove iniziative di protesta e la convocazione, a Caserta, di non meglio precisati “STATI GENERALI DEL SETTORE FUNEBRE CAMPANO” dal sapore vagamente risorgimentale.

Non ne siamo meravigliati: la legge regionale sulla funeraria della Campania, lo abbiamo detto fin dall’inizio in pubbliche iniziative e nelle comunicazioni fatte alle Istituzioni ed alle Autorità’, è nata male e, se non viene modificata, trova  e continuerà a trovare difficoltà, concretamente difficili da superare, nella sua applicazione.

Si può, come ha fatto la Regione ad opera dell’on. Alfieri, alleggerire gli oneri obbligatori per le attività funebri (i famosi quattro addetti necrofori a tempo pieno ….) introducendo la possibilità del part-time, ma, evidentemente, da una parte non basta e dall’altra, ben più seria, tale possibilità confligge con la rigorosa tutela delle famiglie e della loro libera scelta.

Pur dando la massima disponibilità alla partecipazione ad ogni momento di confronto, come è nostra consuetudine, e come abbiamo fatto anche nei confronti di Pino Carbone e di SIFA pur con posizioni diverse, e quindi alla partecipazione a questi STATI GENERALI DEL SETTORE FUNEBRE CAMPANO, ovviamente se invitati, siamo convinti che se non si affrontano con coerenza i nodi che hanno impedito, fino ad oggi, la generale e diffusa applicazione delle disposizioni campane sulla funeraria ci ritroveremo, periodicamente, punto e a capo.

Pensavamo che dopo le note posizioni e rilievi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dopo le iniziative assunte dai vari soggetti sociali, maturasse una volontà nuova ad affrontare questi problemi; avevamo avuto la sensazione che simili convinzioni maturassero anche nella componente sociale che più ha voluto e spinto l’attuale normativa, Feniof/Acitof, parlando con autorevoli esponenti di questa Associazione: evidentemente non avevamo ben compreso.

Oggi non è più possibile traccheggiare e rinviare ulteriormente la soluzione di questi problemi, soprattutto, da parte delle organizzazioni più responsabili e più rappresentative della realtà funebre Campana perché il risorgimento e la rinascita non passa dagli STATI GENERALI, ma dalla capacità di elaborare proposte giuste, corrette e di possibile applicazione.

Non solo; la realtà evidenzia anche il fatto che maturi sempre più la necessità di collocare la realtà della Campania nel contesto nazionale superando una visione limitata e ristretta al solo territorio regionale quasi che si possa, nel nostro paese continuare in una concezione di isole regionali separate ed autonome perché cosi non è, come dimostrano anche le vicende di questo tormentato territorio.

Non si tratta di minare lo spirito autonomistico; si tratta di registrare semplicemente la realtà e le dinamiche che in questa realtà si sviluppano.

Da tempo lo diciamo astenendoci da ogni forzatura ma convinti che prima si intraprende questo percorso e questo confronto, prima si risolveranno i problemi di impostazione generale che rendono la realtà campana unica su tutto il territorio nazionale sia per le soluzioni indicate dalle normative, sia per la loro generale mancata applicazione.

Abbiamo maturato ed elaborato ipotesi già presenti, in diversa misura, nelle singole regioni del paese ….; non pensiamo di imporre niente a nessuno ma le proponiamo come contributo alla soluzione dei problemi.

Attendiamo, soprattutto da Feniof, ma non solo, una risposta sempre pronti ad offrire le nostre idee e convinzione al confronto di tutti per trovare le migliori soluzioni, condivise, per l’intero settore.

Giovanni Caciolli
Segretario Nazionale Federcofit

 


DA FIRENZE FEDERCOFIT RIPRENDE IL SUO CAMMINO RINNOVATA E PIÙ FORTE

Il Congresso di Firenze si è chiuso con la meravigliosa e gioiosa cena sulle rive dell’Arno all’“ombra”, anche se con la luna, degli Uffizi e di Ponte Vecchio.

Dal Congresso di Firenze riparte una Federcofit più forte, più compatta e motivata proiettata a svolgere un ruolo centrale nel futuro della funeraria italiana.

A Firenze gli On. Sara Foscolo e Giuseppe Bellachioma, l’una di persona Beppe in collegamento telefonico, hanno presentato ed illustrato il nuovo Disegno di Legge “Disciplina delle attività funerarie, della cremazione e della conservazione o dispersione delle ceneri”, AC1143, primo testo presentato in Parlamento per riattivare e concludere, finalmente, il percorso ventennale della Riforma del settore funebre e cimiteriale.

Da Firenze, Federcofit riparte con una squadra rafforzata, arricchita di nuove presenze e compatta.

Non solo, e non voglio sottolinearlo più del necessario, la mia riconferma ed elezione a Presidente ha visto l’unanimità dei voti ma, e non mi stancherò mai di sottolinearlo, la Federazione riparte da Firenze con un nuovo Segretario, Riccardo Salvalaggio, che potrà mettere a frutto l’esperienza maturata con Caciolli e nuova energia e con un nuovo Vicepresidente, Giovanni Caciolli, che, dopo vent’anni di presenza alla guida della Federazione, potrà dare ancora un grande contributo di esperienza e di conoscenza, anche se con un ruolo, operativamente, meno impegnativo e pesante.

Certamente molti sono i problemi che ci stanno di fronte sul piano politico e su quello organizzativo nei diversi territori; il Congresso ci ha aiutato a definire una squadra capace di affrontarli e risolverli positivamente.

Il Congresso di Federcofit, ancora una volta, dopo Roma e Milano, e forse ancora di più, ha realizzato l’obiettivo di offrire alla categoria ed all’opinione pubblica un messaggio importante: la missione della funeraria nella società italiana deve essere sempre di più oggetto di attenzione e di cure da parte delle Istituzioni. Non si tratta di un problema interno ad un settore od ai soli addetti ai lavori: il decesso, la memoria, la cura dei defunti è, e deve essere sempre più, un tema di grande rilevanza sociale e, conseguentemente, di grande attenzione e cura anche da parte delle Istituzioni. La presentazione del nuovo DDL da parte degli On. Foscolo e Bellachioma, la presenza del Presidente della Giunta Regionale toscana, Dott. Eugenio Giani, dell’Assessore Regionale Dott.sa Stefania Saccardi, dell’Assessore del Comune di Firenze Dott.sa Sara Funaro sono la manifestazione concreta dell’attenzione da parte delle Istituzioni non solo per Federcofit, e di questo ne siamo particolarmente orgogliosi, ma anche e soprattutto, l’attenzione per i problemi della FUNERARIA ITALIANA nel suo complesso dimostrando che la nostra Federazione gioca un ruolo centrale e molto positivo per tutto il settore.

Usciamo dal Congresso con molta soddisfazione per la consapevolezza di una nostra crescita e per avere rafforzato i rapporti ed i legami con le componenti ed organizzazioni che operano nel settore: con gli amici di ANUSCA che ci hanno gratificato con la presenza di Graziano Pelizzaro e di Lorella Capezzali con i quali ci lega una lunga tradizione di collaborazione, con Assocofani il cui Presidente ha voluto offrire alla nostra riflessione il tema, importantissimo, della qualità dei prodotti e del made in Italy...

Mi è dispiaciuto molto che Feniof, nonostante i ripetuti inviti, abbia voluto disertare questo appuntamento che sarebbe potuto essere una ulteriore opportunità di condivisione e approfondimento su messaggi e contenuti per il nostro settore, tuttavia registriamo la presenza di Sefit per nome del dott. Riccardo Tugnoli e della segreteria di Efi con il dott. Carmelo Pezzino.

Infine, non possiamo, e non posso neppure sul piano strettamente personale, non esprimere un ringraziamento calorosissimo ai tanti espositori che presenziano alle nostre iniziative e che, anche in questo Congresso hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa.

Ci gratifica la loro presenza e garantiamo a tutti, lo assicuro anche come Presidente, che Federcofit darà immediatamente il via ad un momento di interna e profonda analisi per riuscire a garantire le future aspettative ed a rafforzare il legame che si è sviluppato in questa esperienza.

Abbiamo sempre avuto grande memoria di chi ci ha sostenuti e dopo questo evento non faremo eccezione riservando doverosa attenzione in occasione di futuri eventi condivisi.

È doverosa una collaborazione stretta con tutti loro perché i loro prodotti contribuiscono decisamente alla tenuta dei livelli qualitativi dei servizi offerti alle famiglie ed alla soddisfazione delle domande che si sviluppano nel settore.

A tutti gli operatori, anche a quelli che hanno erroneamente mancato l’appuntamento fiorentino, un abbraccio ed un augurio di buon lavoro dal Presidente

Cristian Vergani