VERSO L’INFINITO E OLTRE!!!

Le ceneri del defunto andranno nello spazio

Inghilterra: i due ex studenti dell'Università di Sheffield fondatori della Ascension flights (il nome della startup dice tutto) promettono di portare in quota i resti dell'amato per disperderli nella stratosfera con un pallone a elio.

Non hanno ancora iniziato l'attività ma hanno già reso popolare la loro idea presso il grande pubblico grazie al talent show Dragon's Den della Bbc. E sembrano avere tutte le carte in regola, compresi i permessi per il volo, che deve essere autorizzato dall’Autorità di aviazione civile inglese.
Un pallone gonfio di elio porta l'urna ad alta quota, circa 30 chilometri, da qui libera le ceneri che verranno trasportate attorno al globo dai venti della stratosfera. L'involucro quasi vuoto precipita a terra, dove viene raccolto e ciò che ne è rimasto all'interno viene restituito ai parenti.

Quando le particelle torneranno alla fine sulla Terra – è il promo suggestivo che si legge sul sito web della Ascension – attorno a esse si formeranno precipitazioni come gocce di pioggia e fiocchi di neve. Piccole quantità di sostanze nutrienti stimoleranno la crescita delle piante ovunque atterreranno. In questo modo i resti terreni del vostro amato diventeranno parte del ciclo che crea e mantiene la vita sul nostro pianeta. La cerimonia costa molto meno di un funerale (e di una sepoltura) tradizionali: 795 sterline, poco più di 880 euro, per la tariffa base che comprende solo lancio dal quartier generale nel South Yorkshire, in Inghilterra, e recupero. Il servizio “Memorial” prevede invece anche la registrazione di un video in HD e foto del lancio, dell'ascesa e della liberazione, sempre con base in Inghilterra.
Sembra che  l'interesse sia già tanto e  non solo in Gran Bretagna: “Finora abbiamo condotto solo dei voli di test ma per novembre abbiamo diverse prenotazioni – spiega a Repubblica Alex Keen, project manager di Ascension flights – e abbiamo ricevuto centinaia di richieste, soprattutto dal Regno Unito e gli Stati Uniti perché la copertura mediatica dei giornali finora è stata soprattutto in quei paesi. Comunque alcune persone da altri Paesi si sono messe in contatto con noi”.

E si torna ad  essere polvere di stelle


assessore Roberta Cocco

Comune di Milano: resoconto dell'incontro con l'Assessore Roberta Cocco

Abbiamo incontrato con molto piacere l’Assessore Cocco presso il Comune di Milano per confermare la nostra presenza e disponibilità e per continuare un precorso di collaborazione aperto nel corso del 2017.

Continuando le analisi già avanzate durante il nostro precedente incontro in merito ai servizi convenzionati più comunemente denominati “calmierati” abbiamo sottoposto un elenco di proposte e aggiustamenti in vista della vicina scadenza triennale del capitolato della convenzione e dei suio requisiti di partecipazione.

In BLU troverete le risposte o le considerazioni a seguito delle proposte avanzate da parte sia dell’Assessore che dei dirigente di settore Ing. Vigani.

Partiamo dal tema particolarmente sentito dei servizi convenzionati denominati di seguito “calmierati”. Pur condividendo l’intento sociale del Comune di Milano nell’istituzione dei servizi funebri convenzionati (con la delibera Giunta Comunale n.2227 del 14 Novembre 2014 con durata triennale) allo stato attuale delle cose ci troviamo ad avanzare a gran voce la richiesta di una attenta riconsiderazione nel merito.

  • Prima di tutto chiediamo che l’Amministrazione Comunale non intervenga direttamente nel mercato funerario (indipendentemente dal numero di servizi richiesti dalla cittadinanza).

Il Comune deve esercitare una funzione di regolamentazione e di controllo di questo mercato senza intervenire direttamente. La conseguenza di questo è che i cosiddetti “Servizi Calmierati” si pongano, sia per la loro composizione sia per gli utenti destinatari, al di fuori del normale mercato.

Proponiamo, quindi che siano destinati ad una fascia reddituale specifica (le famiglie al di sopra della soglia di povertà con redditi tra gli € 7000 e gli € 15.000 o similari parametri ISEE) ed assumano la definizione di “funerali sociali”.

Una simile scelta renderebbe questi servizi accettabili da parte della categoria ed eviterebbero vere e proprie offese al senso comune, quale il ricorso al servizio “calmierato” con destinazione al Cimitero Monumentale. Non si deve sottovalutare il fatto che la comunicazione del Comune di Milano rappresenta per i cittadini un elemento incontestabile ed universalmente valido: la tariffa comunicata dal Comune non è una normale comunicazione pubblicitaria al pari di quella di un qualsivoglia operatore; essa rappresenta “la verità”: i servizi funebri debbono costare quello che dice e scrive il Comune.

I motivi presentati sono stati compresi e saranno futuro oggetto di serie considerazioni da parte del gruppo di lavoro. E’ stata finalmente compresa la natura di tale richiesta e siamo riusciti a trasmettere il concetto di non voler destituire il servizio, ma bensì di porlo in considerazione come un ulteriore servizio rivolto esclusivamente a categorie economicamente deboli.

  • Assodato che per l’esecuzione di questi servizi funebri a tariffa concordata e definita all’Amministrazione (€ 1401) le imprese funebri aderenti e completamente “REGOLARI” a livello fiscale e contributivo, devono rinunciare totalmente ai loro utili, chiediamo in vista della prossima scadenza un adeguamento tariffario per poter eseguire in trasparenza un servizio regolare e rispettoso delle famiglie che ne facciano richiesta (si tenga presente che le valutazione dell’Agenzia delle Entrate relative all’introito per un servizio funebre vanno da € 2500 ad € 2900). Deve essere assolutamente evitato che gli operatori funebri milanesi, che per evidenti motivi non vogliono rinunciare ai cosiddetti servizi “calmierati” per non perdere preziosi rapporti con famiglie milanesi e per costruire il proprio futuro mercato, debbano ricorrere all’arte di arrangiarsi per rientrare nei costi sostenuti per tali servizi.

E’ stato fatto presente che il prezzo oltre che non essere corretto in considerazioni dei costi PURI di esecuzione, non è assolutamente congruo secondo gli studi di settore. Abbiamo inoltre richiesto la sua attualizzazione non solo con i parametri annuali ISTAT.

  • Richiediamo un maggior controllo amministrativo in merito alla soddisfazione documentale per la presentazione della certificazione ISO 9001/2008 con ultima data di consegna già abbondantemente trascorsa.

Ci vengono comunicati i dati delle imprese attualmente partecipanti all’appalto (58) che si sono ridotti di 30 unità rispetto all’inizio in quanto risultate inadempienti per trasmissione documentale al Comune o trovate, in fase di esecuzione del servizio, con mezzi assolutamente non congrui. Ci viene riferito che dall’inizio dell’anno sono stati verificati circa il 40% dei servizi (600 circa) in merito alla loro regolare esecuzione.

  • Rivalutazione del requisito assurdo del possesso e utilizzo di un mezzo funebre (non furgonato) del valore di acquisto non inferiore a € 120.000, Euro 5 e con non più di 4 anni di immatricolazione antecedente all’atto dell’adesione alla convenzione.

Abbiamo sottolineato di legare la scelta di utilizzo del mezzo NON ad una cifra economica ma alla sua classe di emissioni di inquinamento e di conseguenza senza porre ulteriori vincoli si riuscirà ugualmente ad ottenere una serie di mezzi che potranno eseguire dignitosamente i servizi senza interferire con valutazioni di rispetto ambientale

Problematiche cimiteriali:

  • Si richiede la revisione delle procedure per la consegna delle ceneri presso il crematorio di Lambrate.

Tutte le mattine, prima dell’apertura del cimitero, si crea una ridicola e paradossale rincorsa per accaparrarsi il posto in coda tra operatori funebri e cittadini.

Situazione inevitabile data l’esigenza di correre al cimitero di assegnazione per riuscire ad effettuare la tumulazione nella stessa mattinata visto che le ceneri possono essere tumulate in tutti i cimiteri esclusivamente dal martedì al venerdì sino alle ore 12.00.

Queste situazioni non sono affatto coerenti con in dovuto rispetto che tale pratica dovrebbe adottare soprattutto per l’utenza non “addetta ai lavori”.

Verranno creati sportelli differenziati per l’utenza e per gli operatori funebri.
Ci siamo resi disponibili al suggerimento di come poter aggirare le pratiche burocratiche da eseguire tramite software gestionali in back office.

  • Segnaliamo persistenti carenze a livello mezzi, quantità e tipologia di personale operante nelle strutture cimiteriali, per le tumulazioni sia di salme che ceneri con derivanti “code” dei famigliari che nei mesi invernali stazionano sotto le intemperie. Situazioni ovviamente derivanti anche da carenze strutturali, oltre che da scelte molto discutibili fatte nel passato (vedi le strutture a tumulo realizzate nel Cimitero Maggiore).
  • Potenziamento delle strutture amministrative in forza a quel cimitero al momento delle estumulazioni/esumazioni ordinarie in quanto sia gli operatori che il pubblico arrivano ad essere stipati ed ammassati in stanze con code di attesa che arrivano anche alle 3 ore per il cittadino.
  • Problematiche sulle inumazioni nel cimitero di Chiaravalle per i servizi funebri effettuati al terzo orario che vengono differiti al giorno seguente.

Abbiamo inoltre segnalato le problematiche di tumulazioni ceneri dal Martedì al Sabato e non in tutti i cimiteri cittadine.

Problematiche accesso area C bastioni:

  • L’ordinanza 91/2017 del 31/1/2017 contiene una restrizione di accesso all’area C dei seguenti mezzi:
    Euro 0 – Euro 1 – Euro 2 – Euro 3 – Euro 4 (senza FAP) ed entrerà in vigore dal 14 Ottobre prossimo
    costringendo chi non è dotato di mezzi funebri di categoria superiore a non poter accedere in alcun modo all’interno della suddetta area.

Questa ordinanza elenca una serie di categorie esenti dalla sua entrata in vigore e nello specifico a pag. 6 punto 3 vengono derogate anche le auto funebri con la specifica di possibile accesso nella fascia oraria dalle 8.00 alle 10.00 nei giorni feriali.

Ricordando che i servizi funebri sono svolti in tre fasce orarie per la città di Milano, non capiamo perché tali mezzi non siano stati considerati come altre categorie “speciali” a tutti gli effetti. Inoltre non vanno dimenticati i mezzi di accompagnamento per il personale necroforo o gli allestimenti delle camere ardenti.

Ci pare un’altra disattenta considerazione della categoria la quale per esecuzione del servizio funebre svolge in tutto e per tutto un servizio di interesse generale, di natura sanitaria ed indubbiamente sociale

La richiesta è stata respinta facendoci capire che con l’inizio del prossimo anno verrà emessa una nuova ordinanza che limiterà l’accesso all’Area C anche ai veicoli Euro 4 con Fap. Ci viene detto che l’intenzione è quella di inibire, per motivi ambientali, l’accesso all’area in modo sempre più vincolante. Non è stata presa in considerazione la segnalazione che i mezzi funebri appartengono alla categoria dei mezzi “speciali” e quindi dovrebbero, data la loro occasionalità di utilizzo, essere esentati come è stato fatto con altre categorie.

Concludendo, i rapporti tra il settore funerario e l’Amministrazione di Milano sono sempre stati, nelle ultime legislature, problematici, indipendentemente dalla maggioranza di governo, attraversando alti e bassi. Quasi sempre, con l’inizio del mandato amministrativo, si aprono speranze, poi, spesso, queste speranze si scontrano con scelte poco o per niente rispettose della “dignità” delle categorie del settore con scelte prevaricatrici dell’autonomia degli operatori.

Ci pare che, dalle ultime intese, ci sia una reciproca volontà di affrontare e snaturare croniche problematiche che non fanno altro che inasprire i rapporti tra gli imprenditori e l’amministrazione del territorio.

Inoltre nel prossimo articolo di Hermes troverete un’importante proposta che Federcofit ha avanzato sia alla parte politica che a quella tecnica per cercare di ridare attenzione e considerazione ai cimiteri milanesi e di creare una nuova forma di espressione del ricordo dei propri cari.


Sassari: salme e cadaveri spostate illecitamente

Una nota da HERMES Funeraria
Questo articolo è stato pubblicato in data 10/10/2017, e precede quindi la Legge Regionale della Sardegna (32/2018).
All’epoca della pubblicazione dell’articolo la Casa Funeraria San Pietro (sita in Sassari in Via delle Croci, 1) apparteneva a società diversa da quella che ne è attualmente proprietaria  – Agenzia Funebre Rossana S.r.l. – che quindi non ha nulla a che vedere con i contenuti qui esposti.

Federcofit è intervenuta, coinvolgendo la Procura della Repubblica di Sassari e le massime Autorità competenti per fare cessare una situazione illecita che auspichiamo tragga giustificazione dalla non conoscenza della attuale normativa in vigore nella regione Sardegna perché non vogliamo pensare all’instaurarsi di rapporti poco trasparenti.

All’att.ne ill.ma Procura della Repubblica di Sassari
e p.c. ill.mo Presidente della Regione Sardegna
e p.c. Assessore alla sanità Regione Sardegna
e p.c. ill.mo Sindaco di Sassari
e p.c. ASL 1 Sassari
e p.c. AOU Sassari Dott. Contu Via Coppino 26 (SS)

 
Oggetto: Segnalazione illecito spostamento salme/cadaveri Sassari.

La scrivente Federcofit Federazione Comparto Funerario Italiano avendo, come sempre, la finalità di tutelare nella massima misura la regolarità delle attività funebri per salvaguardare la corretta concorrenza tra imprese ed il rispetto dei diritti delle famiglie colpite da eventi luttuosi, sottopone all’attenzione dell’Ill.ma Procura di Sassari un dannoso susseguirsi di eventi che vedono coinvolti anche i destinatari della presente segnalazione-esposto.

Dalle informazioni in Nostro possesso risulterebbe che la struttura denominata Casa Funeraria San Pietro con sede in Sassari in Via delle Croci, sia stata autorizzata dal Comune di Sassari ad operare con lo scopo di accogliere al suo interno sia salme che cadaveri per la prosecuzione dell’osservazione e della veglia funebre su richiesta degli aventi titolo.

Inoltre veniamo a conoscenza che la Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari nella persona del Direttore sanitario Dott. Contu, indica ed autorizza il trasferimento delle salme decedute nella struttura da lui amministrata alla Casa funeraria su richiesta e compilazione di moduli internamente concepiti allo scopo di continuare la veglia funebre (vedi allegato 1).

Si tratta di palesi illeciti che trarrebbero giustificazione, come noi speriamo, dalla non conoscenza della attuale normativa in vigore nella regione Sardegna perché non vogliamo pensare all’instaurarsi di rapporti poco trasparenti tra la struttura sanitaria e l’attività funebre in questione.

In Sardegna vi è, purtroppo, una totale assenza di normative regionali per la disciplina in materia funeraria o necroscopica e per questo genere di questioni si deve fare riferimento al DPR 285 del 1990 (Regolamento di polizia mortuaria) che non contempla la possibilità di alcuna “casa funebre” adibita all’osservazione delle salma od alla veglia funebre privata.
Le Regioni che hanno deciso sinora di legiferare in questo senso (15 regioni su 20) hanno equiparato le caratteristiche costruttive ed impiantistiche delle case funerarie private con quelle delle camere mortuarie rifacendosi al D.P.R. 37 del 14 gennaio 1997, poiché se la salma deve proseguire il suo percorso di osservazione e/o esposizione ai parenti è ovvio che tale luogo deve possedere i medesimi requisiti della struttura sanitaria al fine di poter garantire la sicurezza e l’incolumità della salute.

Sembrerebbe che la struttura indicata dall’Azienda Sanitaria e dal Presidio ospedaliero, di cui all’allegato, non disponga dei requisiti previsti dal DPR n. 37 del 1997, citato, e cioè:

  • locale osservazione /sosta salme
  • camera ardente
  • locale preparazione personale
  • servizi igienici personale
  • servizi igienici parenti
  • sala per le onoranze al feretro
  • deposito materiale
  • temperatura interna ambientale 18 °C (sala presenza salme) 60% umidità e 15 ricambi ora aria
  • impianto di illuminazione di emergenza
  • impianto di videosorveglianza salme a distanza (manifestazioni di vita in periodo di osservazione)
  • ingressi e percorsi separati per l’utenza e il personale con percorsi salma differenti da quelli del pubblico.

Ferma restando la necessità di una attenta verifica sulla sussistenza dei requisiti prescritti dal DPR citato al fine di tutelare la salute pubblica, vogliamo richiamare la Sua attenzione anche su altri aspetti.

Prima di tutto la totale assenza, nelle indicazioni della struttura sanitaria, di ogni riferimento alla assoluta necessità di una specifica autorizzazione del Comune (Sindaco) per ogni trasporto, come prescrive esplicitamente il DPR 285/90 , Regolamento nazionale di polizia mortuaria: non si può accettare che ognuno, ancorché Direttore di un Presidio sanitario, si faccia le regole a suo piacimento; né può accettarsi la scusante di norme troppo vecchie per sancirne il superamento senza cadere in una anarchia incapace di tutelare i diritti delle famiglie, la tutela della salute pubblica e rapporti concorrenziali tra gli operatori corretti e rispettosi di regole comuni.

Laddove è stata normata la possibilità di trasportare le salme da un luogo all’altro le Regioni si sono dotate di modulistiche specifiche, emanate e riconosciute a livello Regionale, con procedure rigide e vincoli ben precisi.

In secondo luogo, ed aggravante a quanto sottolineato, è inaccettabile che una struttura sanitaria, su semplice richiesta di un operatore, si presti a promuovere una struttura imprenditoriale a svantaggio di tutti gli altri operatori del settore.

Non vogliamo pensare a forme di cointeresse, sicuramente le proteste di tutta la categoria denotano che l’informazione veicolata dalla struttura sanitaria non è considerata una asettica informazione (ancorché problematica nella sua applicazione) ma una sorta di orientamento alle famiglie dei defunti atta ad indirizzare questo mercato in una ben determinata direzione. Per ben più lievi note in altre Regioni sono state censurate disposizioni di strutture sanitarie.

Senza invocare i noti pareri dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alla netta separazione tra attività sanitarie ed attività funebri, ognuno deve svolgere bene la propria mission senza invadere altri campi in un settore così sensibile come quello funerario.

Non è concepibile che, in totale assenza di regole certe, si possano creare situazioni che coinvolgono direttamente le famiglie le quali si ritrovano inconsapevolmente coinvolte in situazioni pericolose e nel mezzo di rapporti non chiari rimanendo in balia della libera fantasia interpretativa di un imprenditore privato.

La Federazione chiede all’Istituzione un immediato intervento da parte della Procura della Repubblica affinché venga immediatamente interrotto questo illecito comportamento e che vi sia ripristinata la condizione di regolarità sul proprio territorio di competenza.

Restiamo a Vostra completa disposizione per qualsiasi chiarimento in merito, cogliendo l’occasione per augurare un buon lavoro.


Ci siamo: a giorni si decideranno le prospettive della Funeraria lombarda

Mi scuserete se ancora una volta parlo dell’iter delle modifiche dalla Legge Regionale Lombarda sulla Sanità che contiene, ovviamente, anche le norme sulla funeraria regionale.
Non è un chiodo fisso, ne parliamo ancora una volta perché l’iter della modifica legislativa della norma più rilevante della attuale legislatura regionale si sta concludendo e la soluzione cui approderà la più importante regione italiana per numero di abitanti e per la realtà del settore, potrà rappresentare un punto rilevante di riferimento per l’intero paese.
Queste sono le ragioni che ci hanno impegnato ad una costante ricerca di “unità” da parte delle organizzazioni e ci hanno portato, come abbiamo sottolineato nel passato, ad impegnarci anche in
trattative, apparse a molti, estenuanti.
E’ vero, purtroppo: non abbiamo ottenuto il risultato sperato. Dopo tante discussioni, dopo avere accettato ipotesi, non proprio in linea con le nostre convinzioni, da parte soprattutto del rappresentante di EFI, il buon Andrea Cerato ci ha scritto, come sapete, che l’ipotesi conclusiva di tutta la discussione, a cui aveva partecipato anche lui, “è incompatibile con i principi di EFI”; in soldoni: o dimostri di avere direttamente assunti quattro necrofori o diventi agente delle imprese più grandi e perdi la tua autonomia (la Proposta Vaccari, per intendersi).
Di fronte alla logica sbagliate del “prendere o lasciare” la Federazione ha ripreso il suo cammino per non perdere l’opportunità di fare importanti passi avanti, in Lombardia, per correggere ed adeguare le norme all’evoluzione della realtà funeraria regionale.
Abbiamo presentato le nostre proposte, sulla falsariga dell’ipotesi nazionale presentato al Congresso di Milano, il Disegno di legge Gasparini, con le modifiche dettate dalla obbligatoria constatazione dei poteri e competenze regionali, per evitare che le nuove disposizioni sanitarie regionali contenessero, invariato, il testo originario delle disposizioni funerarie varato nel lontano 2004.
Nei prossimi giorni si aprirà il confronto in Commissione Sanità per approdare, poi, in Aula per la definitiva approvazione.
Siamo, quindi, alla fase definitiva e decisiva.
L’abbiamo detto, e lo confermiamo, la nostra è una proposta aperta che già ha rinunciato ad alcune nostre convinzioni e che può essere passibile di altre modifiche ragionevoli e rispettose di una filosofia aperta e pluralista, priva di quegli schematismi che hanno, fino ad oggi, impedito ogni ipotesi di accordo a vantaggio dell’intero sistema funerario, notoriamente complesso e complicato ma da rispettare e trattare con la dovuta accortezza se vogliamo avviarlo verso un rafforzamento ed una maggiore capacità operativa ed imprenditoriale.
Anche in questa vicenda, come tradizione di Federcofit, ci siamo mossi ricercando, a differenza di altri, il massimo possibile ci convergenza e di coinvolgimento prima di presentare formalmente le nostre proposte; lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la “politica” può ascoltarci e rispondere alle nostre istanze solo se rappresentiamo una unità di fondo del settore, come dimostrano gli ultimi 20 anni, a partire dalle proposte di modifica del vecchio Regolamento nazionale di Polizia mortuaria risalenti al 1999. Questa è la ragione fondamentale della immobilità delle disposizioni normative dal DPR 290/1990, appunto del lontano 1990 .
Noi ci siamo, Federcofit c’è, nella massima disponibilità al confronto ed ad un serio e positivo compromesso; vedremo gli altri …
Il Presidente Cristian Vergani

 

 

 

 

immagine: egfa72 su Wikimedia Commons


CONCORRENZA SLEALE (direte voi...)

Anni e anni e anni di duro lavoro, corsi di specializzazioni e poi… chi sceglieranno tra voi e LEI ????

La “Regina del porno”, sembra famosa in tutto il mondo, la bella Lucia Lapiedra, pepatissima bionda di origini spagnole , come riportato dal Daily Star, ha deciso improvvisamente di non frequentare più i set a luci rosse e di cambiare per sempre vita, a partire proprio dalla professione.

Quello che probabilmente non riuscireste mai a immaginare è però quale sarà la nuova occupazione di Lucia, diventerà una tanatoesteta specializzata quindi nel preparare al meglio i corpi di persone defunte in vista del loro ultimo viaggio.

La Lapiedra ha già frequentato un corso con oltre 100 sessioni pratiche per imparare al meglio i trucchi del mestiere, convintissima della sua scelta.


Ma scrivi come parli...! Senza pensare di volare alto senza le ali…

Grande è l’attivismo dei nostri amici Feniof in Abruzzo e, soprattutto, tanti ed influenti sono gli interlocutori coinvolti nelle richieste sindacali.
Abbiamo visto, per puro caso, una interessante nota del luglio scorso inviata dal Presidente di Feniof Abruzzo, Campobassi, indirizzata ad un parterre di Autorità di grande prestigio, quattro Prefetti, ben otto Onorevoli e, perché non ci si deve far mancare nulla, anche il Dipartimento sanità della Regione, con un titolo particolarmente significativo: “Inottemperanza a quanto previsto dal comma 7 dell’art. 35 della Legge Regionale 10 agosto 2012, n. 41”.
Di fronte a un parterre così significativo e di rango, la nota si muove con lo stile e un linguaggio adeguato, non solo aulico e adeguatamente ricercato nelle singole formulazione, ma anche ricco di citazioni latine, sparse a manciate nell’incedere dei periodi.
Apre il cuore la lettura di simile prosa a dimostrazione che nel settore la “cultura” si difende autorevolmente a smentita di vecchi e logori luoghi comuni.
Poi, ahimè, anche il nostro inciampa in una pietra, neppure troppo nascosta, che fa cadere tutto il castello ben costruito: uno strano “Rec sic stanti bus” fa naufragare miseramente la prosa impegnativa della nota.
Da vecchie reminiscenze latine abbiamo cercato di capire come potessero stare insieme un rec con uno stantibus, poi ci siamo arresi concludendo che siamo di fronte ad uno strafalcione che ha confuso il noto “sic stantibus rebus” o “rebus sic stantibus” con una vecchia pratica gestita, allora, dalle Camere di Commercio, cioè l’esame R.E.C.
Un consiglio da amico: ma scrivi come parli…
Caronte


TANEXPO 2018 guarda ai mercati esteri

Sempre maggiore è l’attenzione per il mercato internazionale. Intanto torna Necropolis-Tanexpo World Russia, dal 25 al 27 ottobre a Mosca
Dopo la pausa estiva, riprende il tour promozionale di Tanexpo tra le più importanti manifestazioni del settore funerario al mondo. Dopo Funermostra in Spagna, Necroexpo in Polonia e NFE in Inghilterra a giugno, è stata la volta di Funexpo in Argentina, Forum BEFA in Austria ed ExpoFuneraria in Portogallo. I prossimi giorni vedranno invece impegnato lo staff di Tanexpo nella promozione dell’edizione 2018 a Mosca per Necroexpo, a Boston (USA) in occasione della Convention Annuale di NFDA e infine a novembre a Parigi per Funéraire Paris.
Continua così la fase di preparazione alla prossima edizione di Tanexpo, l’Esposizione Internazionale di Arte Funeraria e Cimiteriale, che si terrà a Bologna dal 5 al 7 aprile 2018. La manifestazione che riunisce le più importanti realtà del settore funerario italiane e internazionali si è resa infatti protagonista di un’attività di promozione che la rende unica tra le altre grandi fiere al mondo: TANEXPO ha la capacità di partecipare a tutti i principali eventi internazionali, conquistando così una visibilità mondiale.
Nella strategia di cogliere l’attenzione del mercato internazionale e di sostenere il prodotto italiano all’estero, si inscrive anche il progetto Tanexpo World e in particolare Necropolis – Tanexpo World Russia, che si terrà dal 25 al 27 ottobre 2017 a Mosca e che ha l’intento di affermare la produzione di qualità su nuovi e fertili mercati. All’interno di Tanexpo World Russia esporranno le aziende: BSZ Technical Ceramics che presenterà l’ampia gamma di porcellane bianche la cui qualità è apprezzata in tutto il mondo e la modenese Ciroldi spa che, dopo essersi affacciata sui mercati latino-americani con la partecipazione a Miami Funer, si presenterà all’Europa orientale con le soluzioni per la cremazione e l’incenerimento.
Per Necropolis si tratta di una edizione molto importante: si celebrano infatti i 25 anni della manifestazione che saranno festeggiati nel corso dell’evento con specifici momenti dedicati tra cui un divertente quiz “25 anni di Necropolis” aperto a tutti i visitatori, che testerà la loro conoscenza della storia dell’evento. Gli espositori saranno poi coinvolti in altre attività di intrattenimento come l’elezione di Mister e Miss Necropolis, chiamati a dimostrare abilità artistiche e ottima conoscenza del mercato funerario russo. Momenti ludici si accompagneranno ad attività di formazione: il Novosibirsk Funeral Service Training Center organizzerà infatti corsi di aggiornamento per impresari, cerimonieri e tanatoprattori.
Anche a Tanexpo 2018 saranno molte le attività collaterali alla sezione espositiva, ma una in particolare è quella di maggior spicco: si sta lavorando alla creazione di un programma di conferenze di livello internazionale su temi di attualità per il settore, quali il marketing funerario, la fidelizzazione del cliente, la successione generazionale, la valorizzazione dei cimiteri e le conseguenze sul mercato della crescita della cremazione. La presenza di relatori internazionali permetterà di fornire un ampio spettro di prospettive e di riportare le diverse esperienze provenienti dai Paesi esteri, con l’obiettivo di accrescere le proprie competenze. Nella sezione Education si terranno dunque una serie di workshop formativi sui maggiori temi di attualità del settore funerario internazionale, divisi in sessioni mattutine e pomeridiane. Ma Tanexpo è soprattutto esposizione di articoli funerari e cimiteriali e trova nella proposta delle novità produttive il suo maggiore aspetto di interesse. Sono già molte le aziende che hanno confermato la loro presenza al Salone: sul sito ufficiale della manifestazione www.tanexpo.com è infatti disponibile il catalogo espositori 2018. Ad oggi la risposta del mondo produttivo è davvero ottima: oltre centotrenta gli espositori a più di sei mesi dall’inizio dell’evento. Dagli arredamenti per onoranze funebri e funeral home, alle autofunebri, dai servizi di rimpatrio salme a quelli di assicurazioni, dalle urne cinerarie alle imbottiture; sono rappresentati tutti i comparti del settore funerario e si registra già una forte componente di aziende provenienti dall’estero. Tutti questi elementi promettono una nuova grande edizione di Tanexpo, non ci resta che attendere fino al 5 aprile per l’inaugurazione del Salone del funerario più importante al mondo. Appuntamento a Bologna!


https://commons.wikimedia.org/wiki/File:718GrossetoMunicipio.JPG

Nuovo crematorio a Grosseto: l’aggiudicazione definitiva al gruppo Altair

Con la determinazione dirigenziale del 18/07 u.s. il Comune di Grosseto ha provveduto all’aggiudicazione definitiva della gara promossa per l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e gestione di un nuovo crematorio nel cimitero di Sterpeto.
Dopo aver esercitato il diritto di prelazione previsto dalla normativa sarà il costituendo RTI formato da Altair srl, Edilver srl e Schena Arte Marmo srl a dare vita al progetto per la nuova struttura
attesa da anni a Grosseto.
Il progetto risultato vincitore prevede la realizzazione di una struttura con una linea di cremazione per un investimento complessivo che sfiora i 3 milioni di euro.
28 anni di concessione, l’applicazione di tariffe scontata rispetto ai limiti ministeriali ed un canone annuo al Comune proporzionale al fatturato generato dalle attività di gestione del nuovo impianto sono le principali caratteristiche dell’operazione di partner iato pubblico privato avviata alcuni anni addietro proprio dal Gruppo Altair.
Il nuovo impianto di Grosseto si inserirà in un contesto territoriale che vede la presenza, nella Regione Toscana, degli impianti di Arezzo (628 cremazioni nel 2016), Bagno a Ripoli (179), Firenze(2127), Livorno (4719), Massa (474), Pisa (698), Pistoia (1245) e Siena (305); sono 10376 le cremazioni effettuate negli impianti toscani nel 2016 con una lieve flessione rispetto all’anno precedente (-121).
“Speriamo di giungere alla sottoscrizione del contratto entro la fine dell’anno – affermano dal Gruppo Altair, leader in Italia nel settore delle cremazioni con 14 impianti gestiti – in modo da poter avviare il servizio presumibilmente nei primi mesi del 2019.”


Giappone: aumenta il numero dei morti

ll Giappone deve rispondere al forte aumento di mortalità per vecchiaia.
Ogni anno, recentemente, in Giappone si registrano 20 mila decessi in più rispetto all’anno precedente, e la potenzialità dei crematori è limitata.
Quelli che chiamano gli “alberghi per cadaveri”, le case funerarie italiane, oltre a garantire la ritualità dell’addio svolgono anche la funzione di luogo di deposito temporaneo di cadaveri in attesa della cremazione perché l’invecchiamento della popolazione e il costo delle cure di fine vita rendono le sepolture tradizionali troppo costose

Quindi si stanno diffondendo altre modalità per onorare i morti, per esempio alcune famiglie conservano le ceneri dei loro parenti in piccole statue, che si trovano in casse di vetro protette all’interno di templi designati e le ceneri rimangono nelle statue per alcuni decenni, finché il personale li deposita sotto l’edificio per fare spazio ad altri resti.


Incontro di Foligno del 21/9: i resoconti

Chi non avesse potuto partecipare all'incontro di Foligno, può rivedere su Facebook il video della riunione facendo clic sull'immagine:

Tuttoggi.info ha dedicato un interessante articolo all'incontro, che potrete leggere facendo clic sull'immagine:


ROMA camere mortuarie nuovamente alla ribalta degli scandali

clic sull'immagine per l'articolo su Roma Today

Inaspettatamente, alla fine di Giugno (chissà perché sempre nell’estate…) ASL ROMA1 emette il bando per la gestione delle Camere Mortuarie di due importanti strutture sanitarie: Santo Spirito e San Filippo Neri.
Inaspettate perché dopo i reiterati scandali sul racket dei funerali negli ospedali di cui tutti portano vivo il ricordo e ben rappresentate dalla stampa, dai servizi giornalistici (Report della Gabbanelli …) e dalle interruzioni del servizio ad opera di qualche esagitato del settore, pensavamo di non dover ritornare sopra l’argomento.
Infatti fu presentata una Proposta di Legge firmata dal Presidente Zingaretti, non da un Consigliere qualsiasi (con l’ipotesi della reinternalizzazione dei servizi Camere Mortuarie) e si sono susseguite reiterate promesse in pubbliche assemblee da parte delle massime autorità regionali, a partire dal Presidente del consiglio Regionale, tese ad assicurare il varo della legge regionale con la soluzione dei servizi mortuari ospedalieri entro la legislatura.
Tutto si è sciolto come neve al sole e si riprende la vecchia strada degli appalti con una aggravante tutta romana e laziale: l’ormai famosa Sentenza del Consiglio di Stato che vieta, in assenza di una disposizione di legge, l’esclusione degli operatori funebri dalla partecipazione a queste gare indipendentemente dai pareri reiterati dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alla costituzione di posizioni dominanti da censurare.
La Sentenza è del 2012, 5 anni orsono!! La Sentenza esplicitava in termini sufficientemente chiari che l’esclusione dalla partecipazione agli appalti per la gestione delle Camere Mortuarie ospedaliere da parte delle attività funebri, giustamente richiesta dall’autorità Garante, presuppone una disposizione legislativa e non può essere supportata da “mero atto amministrativo”.
Gli scandali, che con matematica certezza si reitereranno a Roma e nel Lazio sono figli di questa situazione di cui le Istituzioni, a partire dalla Regione, portano la responsabilità.
Sono anni, questa è la seconda legislatura che le Federazioni nazionali del settore chiedono un intervento, cioè una legge, come hanno fatto la stragrande maggioranza delle Regioni Italiane (ne mancano solo 5 all’appello ed una di queste è la Regione Lazio) e tutti, le forze politiche di maggioranza e di minoranza, l’hanno promessa …., senza risultati concreti.
Né vale la scusa che nel settore non c’è accordo: le due Federazioni Nazionali più rappresentative, che siedono dietro questo tavolo, in questa Conferenza Stampa, sono la dimostrazione che la categoria esprime questa coerente e concreta volontà; se si aspetta che tutti tutti tutti siano d’accordo in questo bel paese non si farà mai niente.
La gravità dell’appalto bandito da ASL ROMA1 sta nel fatto che la possibile partecipazione degli operatori funebri determinerà la vittoria certa, per evidenti motivi, di una di queste attività: sono, infatti, le uniche che possono scendere nelle richieste economiche perché potranno rifarsi con una posizione dominante e privilegiata nella “vendita” dei servizi funebri: qualcuno ci guadagnerà ma la categoria sarà di nuovo tacciata, di fronte all’opinione pubblica, come l’artefice dell’odioso racket del caro estinto.
TUTTO QUESTO PERCHE’ IN CINQUE ANNI, DALLA SENTENZA AD OGGI, LE ISTITUZIONI COMPETENTI NON HANNO TROVATO IL TEMPO PER DEFINIRE E VARARE UNA LEGGE ADEGUATA ALLE NECESSITA’ E NONOSTANTE LA PRESENZA DI ANALOGHE LEGGI REGIONALI PRESENTI IN TUTTE LE REGIONI PIU’SIGNIFICATIVE.
Non siamo stati fermi.
Nel luglio scorso abbiamo pubblicato a pagamento una lettera aperta sul giornale di maggiore diffusione a Roma, il MESSAGGERO, per sollecitare la Regione ed il suo Presidente Zingaretti ad assumere provvedimenti idonei ed opportuni alla soluzione di questo problema.
Le due Federazione si sono incontrate, successivamente, giovedì 27 luglio u.s., con il Capo dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente, dott. Baldanza per sottolineare la gravità della situazione ed avanzare anche concrete proposte utili alla sospensione dell’appalto senza la conseguenza di pesanti oneri finanziari per le strutture sanitarie interessate.
Nonostante le assicurazioni di attenzione e valutazione, nonostante la promessa di una risposta entro 10/15 giorni, nessun segnale fino ad oggi.
Intanto i termini per la presentazione delle domande di partecipazione all’appalto sono scaduti e tutto procede speditamente verso l’affidamento del servizio.
Abbiamo sollecitato il dott. Baldanza ricercando reiteratamente la possibilità di un contatto telefonico senza successo e quindi ci troviamo costretti a dare la più precisa informazione possibile al fine di rendere consapevole l’opinione pubblica su come stanno effettivamente le cose.
La organizzazioni più serie, e quelle più rappresentative, non si spendono per fare spettacoli e show più o meno scandalistici, fuori e dentro gli ospedali, hanno, però a cuore la difesa di un’immagine della categoria già molto compromessa…
Cosa chiediamo: prima di tutto una legge od un stralcio che metta fine alla possibilità per gli operatori funebri di gestire servizi adiacenti alle pompe funebri (Camere mortuarie ospedaliere, cimiteri, obitori, trasporti sanitari …) e determini, come propone la Proposta di Legge “Zingaretti”, la reinternalizzazione del servizio mortuario ospedaliero.
Immediatamente chiediamo la sospensione dell’appalto in oggetto ed in sua alternativa altre soluzioni sulle quali il settore è pronto a farsi carico anche dei costi relativi a specifici servizi offerti, come abbiamo già ipotizzato nei vari rapporti con le Autorità istituzionali, ultimo il Capo di Gabinetto del Presidente dott. Baldanza.
COSA FAREMO? Da subito sollecitiamo la categoria, la cui gran parte opera con correttezza, a vigilare: si tratta di una mobilitazione capace di attivare un controllo costante sulla evoluzione di questi affidamenti per rendere edotta la pubblica opinione.
Si tratterà, inoltre, di mettere in atto tutte le azioni sia giuridico-formali sia di altra natura, proprie di ogni categoria, per impedire il deterioramento della situazione che interessa il settore contro affidamenti di servizio da parte delle istituzioni sanitarie contrari ai criteri più volte sottolineati dall’Autorità Garante.
Ci auguriamo che la Regione utilizzi proficuamente il tempo residuo della legislatura per dare una soluzione, anche se parziale e limitata alla gestione delle Camere Mortuarie ospedaliere, ai problemi del settore.
Se questa aspettativa sarà disattesa si deve sapere che non potremo stare alla finestra: dopo gli sforzi fatti per sviluppare comportamenti virtuosi, dopo averci messo la faccia e fatto sforzi che coinvolgono anche l’immagine e la serietà professionale di tante imprese, non possiamo in nessun modo accettare che le Istituzioni diventino, di fatto ed indipendentemente dalla loro volontà, il più importante sostegno all’evasione ed alla elusione delle norme e dei comportamenti corretti.