Onoranze funebri abruzzesi in rivolta

Il tema delle onoranze funebri è particolarmente delicato poiché le persone si rivolgono alle agenzie in momenti dolorosi e di grande fragilità: per garantire i diritti dei cittadini ed evitare abusi e improvvisazioni oggi ci vediamo costretti ad indire una manifestazione di vibrata partecipazione per portare alla pubblica conoscenza che in Abruzzo esistono strutture sanitarie e Comuni che hanno affidato la gestione delle proprie camere mortuarie o dei propri cimiteri ad operatori funebri che possono anche approfittare di queste posizioni per incrementare il loro lavoro.
In pratica si è messo sulla stessa barca un lupo, un agnello ed un cavolfiore.
Non è affatto difficile pensare che chi gestisce una camera mortuaria o un cimitero possa essere tentato di “suggerire” una impresa a discapito del rispetto della sacra libertà di un cittadino di potersi rivolgere a chi pare a lui.

Abbiamo richiesto ED OTTENUTO da parte dell’Assessorato alla Sanità abruzzese l’inequivocabile parere che chi esegue ”solamente”i trasporti funebri è da considerarsi in tutto e per tutto come una regolare impresa funebre, e quindi incompatibile come gestore di camere mortuarie e cimiteri.
Cosa da allora è cambiato? Nulla di nulla.

Nonostante questo chiarimento le Amministrazioni continuano a mantenere questi servizi in mano a soggetti ritenuti, a ragione dalla Regione incompatibili con la gestione di questi servizi.
Non ci rimane che uscire dal nostro guscio di riservatezza e portare la cosa sotto gli occhi di tutti cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e generare un sollecito intervento da parte delle istituzioni per cercare di fermare questa torbida situazione e ridare trasparenza e correttezza a quelle famiglie che vivono una situazione tragica come quella del lutto.


Federcofit Umbria: convegno su nuove normative funerarie giovedì 21/9 a Foligno

http://tuttoggi.info/federcofit-umbria-convegno-sulle-nuove-normative-funerarie-giovedi-foligno/416462/

Federcofit ha organizzato per giovedì 21 settembre 2017 alle 16 presso la Sala Rossa di Palazzo Trinci a Foligno un convegno sulle nuove disposizioni in materia funeraria a cui tutti gli operatori del settore si dovranno attenere.


Firenze: approvati lavori al cimitero di Rifredi

Il Comune di Firenze vuole sistemare il cimitero comunale di Rifredi nel Quartiere 5, con la costruzione del parcheggio tra via delle Tre Pietre, una nuova struttura cimiteriale con 500 nuovi ossarini e un’area adibita al deposito temporaneo dei rifiuti cimiteriali. Il tutto su una superficie di circa 1.800 metri quadrati e una spesa complessiva di circa 350.000 euro.
I lavori partiranno nel primo trimestre del 2018, visto che la GM ha appena approvato il progetto esecutivo.
“Si tratta di un intervento importante che si inserisce nell’ambito del più ampio progetto di ampliamento e riqualificazione dei cimiteri della periferia cittadina, che sono una delle nostre priorità – ha spiegato l’assessore Funaro – A dimostrazione del nostro impegno nei cimiteri periferici ci sono i lavori, attualmente in corso, per l’installazione di 7 telecamere nel cimitero di Peretola, la cui attivazione è prevista primi settembre”.

Funerali.org

 

immagina: I. Sailko


ABRUZZO: Esprimiamo il nostro parere in Commissione Consigliare

 

Alla fine del mese di Luglio, esattamente Giovedì 27 luglio, si è tenuta presso il Consiglio Regionale dell’Abruzzo, all’Aquila, una Audizione in merito a tre proposte di modifica della Legge Regionale abruzzese sulla Funeraria, due delle quali proponevano la reintroduzione dell’obbligo della disponibilità diretta del carro funebre da parte delle imprese abruzzesi (alla stessa stregua della norma friulana) ed una proponeva la definizione per legge regionale delle regole contrattuali all’interno delle società fornitrici di prestazioni.

Federcofit e Feniof hanno partecipato all’audizione ed hanno formulato i propri pareri in merito alle proposte presentate. Federcofit illustrando la propria posizione ha teso a sottolineare che le considerazioni vertevano sulle proposte avanzate dai Consiglieri Regionali Mariano, Pettinari e Bracco e non su un giudizio generale sulla Legge Regionale con ipotesi Federcofit di modifica della stessa, a differenza di Feniof che ha incentrato il proprio intervento su un giudizio in merito alla legge e sulla necessità di modifiche complessive. Ci siamo quindi attenuti ai temi in discussione presso la Commissione ben sapendo che le ipotesi di Riforma nazionale per il settore, da noi elaborate e presentate nell’ultimo Congresso, a Milano nel giugno 2015 rappresentano un punto di arrivo ben più maturo rispetto alle norme abruzzesi attuali. Quando ci sarà l’occasione di una riflessione organica e complessiva sulle disposizioni regionali abruzzesi non mancheremo di formulare valutazioni complessive puntuali e proposte in merito ai vari temi normativi.

 

 

Alla c.a. della QUINTA COMMISSIONE CONSIGLIARE

Oggetto:motivazioni a sostegno delle modifiche e integrazioni alla Legge Regionale Abruzzo  n.41-  2012 “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria” presentate dai Consiglieri Mariani e Pettinari.

Scopo della presente nota sintetica è quello di evidenziare le motivazioni a sostegno della richiesta di introdurre le modifiche all’attuale Legge Regionale dell’Abruzzo circa la disponibilità continuativa di almeno un’auto funebre di proprietà o in leasing e della relativa autorimessa.

Preso atto della possibilità già esercitata da tempo in Regione Abruzzo di eseguire il trasporto funebre disgiungendo il servizio di “spallata” o movimentazione feretro (uomini) e quello del trasporto a mezzo di carro funebre, ci pare utile sottolineare l’importanza della sottoscrizione di un regolare contratto sottoscritto tra l’impresa funebre e la società che fornirà il personale per l’esecuzione di tale trasporto.

Mentre l’utilizzo del personale per la “spallata” rientra nella regolare applicazione di contratto genuino di appalto, le cui regole sono definite da norme nazionali confortate da una ricca giurisprudenza, l’utilizzo di un carro funebre, non di disponibilità diretta dell’operatore funebre incaricato dalla famiglia purtroppo, allo stato attuale delle cose, genera non pochi problemi che contrastano con diverse disposizioni e normative Nazionali.

Non entriamo, quindi, nel merito delle regole che governano gli specifici rapporti di lavoro dei singoli né su quelle inerenti le possibili relazioni tra imprese nell’esecuzione di specifici servizi (contratto genuini, ecc.) perché dettagliatamente definite da normative nazionali e perché esulano dalle competenze delle Regioni. Certamente, a fronte di disposizioni Nazionali nuove sia per le attività funebri, sia per le relazioni contrattuali e per le forme di lavoro, come stiamo assistendo anche in queste settimane, si dovranno adottare le opportune misure organizzative.

Infatti le imprese sprovviste di tale mezzo (che riteniamo dotazione base minima per effettuare questa attività) , in assenza di Centri Servizio o Consorzi (particolarmente rari nella Regione), debbono ricorrere al “noleggio” con o senza conducente da parte di altra impresa la quale, rarissimamente è provvista di apposita autorizzazione commerciale prevista per le società di Noleggio (codice ATECO 49.32). L’alternativa per non incorrere in una palese autodenuncia di esercizio abusivo di professione attraverso la fatturazione tra imprese, è quella di esercitare tale attività completamente in elusione fiscale.

Inoltre è da considerare la problematica della mancata copertura assicurativa sia a livello privato, legata alla conduzione di un mezzo aziendale da personale NON dipendente di quella azienda, sia a livelli INAIL in quanto se il dipendente dell’impresa si dovesse infortunare durante l’utilizzo di un bene non intestato alla società per la quale lavora si creerebbe un serio motivo di contenzioso.

 

 

Riteniamo, quindi, che la titolarità diretta di un carro funebre si configuri come la base per l’esercizio di questa attività al pari della macchina per il caffè per un pubblico esercizio. Un impresario funebre per essere definito tale non deve fondare la sua attività su un telefono ed una sede arrangiata, ma deve disporre di una adeguata sede e delle conseguenti dotazioni base che lo mettano in condizione di soddisfare le esigenze delle famiglie che a Lui si rivolgono.

L’introduzione di tale dotazione per un’impresa funebre non ci sembra essere elemento di grave pregiudizio per l’imprenditoria minore, preoccupazione sottolineata dall’Autorità Garante, in quanto può essere soddisfatta non da investimenti particolarmente significativi ma da un capitale di rischio particolarmente modesto stante il fatto che automezzi regolarmente idonei a queste necessità sono acquisibili con cifre modeste (€ 15000/20000) che non contrastano assolutamente con la possibilità e libertà di attivare imprese nel settore. La finalità delle introduzioni proposte non deve essere ovviamente quella di contrastare o limitare la libertà di impresa, quanto piuttosto quella di salvaguardare il carattere di servizio di interesse generale sottostante il servizio funebre che ha, come tutti possono ben comprendere, connotati di natura igienici sanitaria evidenti e contrastanti con la logica della “scommessa imprenditoriale”: le Istituzioni hanno il dovere di salvaguardare pienamente i livelli di correttezza e di qualità di servizi di tutela della salute pubblica. Non si tratta di far cessare nessuno ma pi adeguare i servizi di tutti ai livelli qualitativi necessari ed essenziali.

La regione Abruzzo ha, quindi, piena facoltà di introdurre la disponibilità continuativa di almeno un’auto funebre di proprietà o in leasing per le imprese funebri in quanto tale modifica non contrasterebbe nessuna normativa a livello Nazionale né in ambito commerciale o inerente al lavoro.

Concludendo: la “reintroduzione” di questa dotazione per le imprese funebri ci pare che sia da considerare una necessaria conseguenza che va nella direzione della serietà professionale, del corretto rischio d’impresa e insegua quella necessaria professionalizzazione in un settore che troppo spesso è causa di imbarazzo per avvenimenti generati da malafede o imperizia.

Federcofit si rende naturalmente a completa Vostra disposizione per ogni ulteriore confronto ed approfondimento cogliendo l’occasione per auspicare a tutti un buon lavoro.

 

Giovanni Caciolli
Segretario Nazionale Federcofit


Nella partita milanese tra Federcofit ed Efi in vigore un temporaneo fair play

Durante la nostra convocazione in via Larga è stata consolidata la chiara intenzione dell’assessore di creare un continuo e costante rapporto con la categoria imprenditoriale attraverso lo strumento della nostra Federazione allargando anche la possibilità di convocare anche tutti gli altri rappresentanti degli operatori (Feniof e Efi indipendentemente dalla loro reale rappresentatività sulla piazza milanese) per creare insieme tavoli tecnici con appuntamenti costanti.

Contestualmente Efi nella persona del suo rappresentante milanese Andrea Cerato alla riunione istituita nella sede Federcofit per comunicare agli operatori interessati cosa ci si era detto in Comune ci ha fatto sapere che da lì a qualche giorno sarebbe stata ricevuta dall’Assessore ai servizi cimiteriali Roberta Cocco.

Nell’appassionato tentativo di non voler sempre fare la figura degli eterni litigarelli agli occhi delle istituzioni, abbiamo da subito reciprocamente cercato una linea comune che potesse non farci apparire discordi e lontani almeno per quanto riguarda i concreti tentativi di risoluzione di problemi operativi di tutti i giorni e indipendentemente dalle linee di orientamento politico che vedono diametralmente opposte le due Federazioni.

A quanto pare e con nostro temporaneo stupore, il rappresentante pro tempore Efi ha dato un parere positivo alla “quasi” totalità dei concetti espressi indicando la fattibilità di una convergenza parallela.

Ci riteniamo completamente soddisfatti dei risultati attualmente ottenuti sia sul fronte istituzionale che su quello collaborativo.

Il fatto di essere riusciti a mettere in una stanza un certo numero di “bravi ragazzi” senza che ci si scannasse dal primo momento già di per sé rappresenta una buona predisposizione a voler cercare una soluzione prima ancora di voler creare di proposito innumerevoli problemi.

Sarà forse l’avvicinarsi del Santo Natale?

Rimane il fatto che un regalo lo vorremmo VERAMENTE ed sarebbe quello di riuscire a “regolamentare” l’utilizzo sino ad ora improprio dei servizi funebri convenzionati denominati volgarmente calmierati che sino ad ora ha fatto più danni che la grandine stravolgendo il delicato mercato milanese ed instaurando nel pensiero del comune cittadino il concetto che il prezzo “equo” per un funerale sia di Euro 1401,00 e che ogni euro in più vada ad ingrassare le pance degli operatori funebri meneghini.

Inoltre cavalcando l’effetto Werther si sono generati una serie di serpi in seno che con politiche imprenditoriali aggressivamente suicide e spregiudicate hanno condotto il mercato vicino ad una linea di isterismo totale.


Milano: corsi per Necroforo, Addetto al trasporto, Direttore tecnico

[conclusi: vai su FORMAZIONE per i corsi più recenti]

CORSO PER OPERATORE NECROFORO
CORSO PER ADDETTO AL TRASPORTO
CORSO PER DIRETTORE TECNICO
A MILANO

Il 19  settembre iniziano i tre corsi presso la nostra sede in viale Certosa 147.

Iscrivetevi quanto prima per poter essere inseriti nelle diverse aule.

Per informazioni e iscrizioni, telefonate in Segreteria al n. 0233403992

Vi ricordiamo che, secondo il Decreto Dirigenziale n. 1331/2012, è necessario avere dei precisi REQUISITI per l’accesso ai corsi :

  • 18 anni compiuti
  • per gli stranieri buona conoscenza della lingua italiana orale e scritta, da verificare attraverso un test di ingresso
  • per Operatore Funebre e per Addetto al Trasporto Cadavere : diploma di scuola secondaria di I grado (ovvero licenza media)
  • per Direttore Tecnico/Addetto alla Trattazione Affari: diploma di scuola secondaria di II grado o qualifica almeno triennale, anche del sistema di Istruzione e Formazione Professionale

Le ORE di formazione  sono:

Operatore Funebre:     24 ore

Addetto al Trasporto:  36 ore

Direttore Tecnico:        60 ore

Il partecipante dovrà superare una PROVA DI VERIFICA FINALE

  • è ammesso alla prova di verifica solo chi ha frequentato almeno il 90% delle ore di formazione previste
  • verrà rilasciato “l’attestato di competenza “della Regione Lombardia solo al superamento della verifica finale


Falsifica documentazione per aprire impresa funebre nel bergamasco

La Polizia locale del comune di Romano di Lombardia (in provincia di Bergamo) ha scoperto e sanzionato I.C., 25 anni, di Palermo, reo di aver fornito una falsa documentazione che attestava i requisiti necessari per aprire un’agenzia di pompe funebri in città.
Tutto ha avuto inizio con la presentazione della domanda all’ufficio del commercio del Comune, che dopo le prime pratiche ha passato alla Polizia locale il disbrigo dei controlli approfonditi.
Tra questi anche la verifica della competenza di direttore tecnico dell’esercizio, che I.C. avrebbe svolto, essendo in possesso di un diploma che attestava la frequentazione di un corso di formazione siglato da Federcofit, risultato completamente falso a seguito dei controlli effettuati dalla Federazione su segnalazione del Comune. Il soggetto trasgressore è stato denunciato per falsificazione e uso di falsa documentazione e la Federazione ha presentato formale diffida dall’utilizzo truffaldino della attestazione in oggetto.

 

Funerali.org

 

immagine: Panoramio upload bot


NUOVO CREMATORIO A CIVITAVECCHIA: APERTURA IMMINENTE

un'immagine dell'interno  del tempio crematorio di Civitavecchia
un'immagine dell'interno del tempio crematorio di Civitavecchia

E’ ormai ultimato il nuovo tempio crematorio di Civitavecchia: edificato all’interno del cimitero di via Marcianese Claudia il nuovo impianto sarà operativo indicativamente dal mese di ottobre.

La società Tempio Crematorio Civitavecchia srl, affidataria della concessione per progettazione, realizzazione e gestione economico-funzionale della nuova struttura appartiene al Gruppo Altair, leader in Italia nel settore.

Si tratta di una struttura all’avanguardia dotata di due linee di cremazione della Facultatieve Technologies, di sala del commiato e di tutti i servizi utili all’accoglienza della famiglia.

All’esterno è presente anche un’area per la dispersione delle ceneri.

Articolato su due livelli per una superficie complessiva di circa 2.400 metri quadri, il crematorio avrà un accesso dedicato e garantirà la restituzione delle ceneri in 24 ore: “il nuovo impianto di Civitavecchia – dicono dal quartier generale di Altair –rappresenta per noi un fiore all’occhiello e mira a soddisfare la sempre maggiore richiesta di cremazioni del Lazio; fornire un servizio di qualità e ridurre i tempi di attesa nel rispetto delle famiglie e dell’ambiente è la nostra mission.”

Il Tempio Crematorio di Civitavecchia andrà quindi ad integrare l’offerta della Regione Lazio che oggi può contare sui crematori di Roma e Viterbo che non sono in grado di soddisfare il fabbisogno annuale della popolazione.

“Un investimento che supera i 2,5 milioni di euro e che garantirà un canone annuo al Comune significativo – spiegano i responsabili del Gruppo -, ma anche l’adozione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera ed una serie di scelte costruttive che mirano a garantire il massimo rispetto dell’ambiente circostante”.

Anche il crematorio di Civitavecchia potrà offrire i nuovi servizi che il Gruppo Altair sta organizzando a partire dal trasporto di salme e resti mortali; vi terremo informati sulla data di avvio delle attività.

Per informazioni michele.marinello@gruppoaltair.it


Polemiche ferragostane

Dopo un riposo estivo, più o meno meritato, rientrando nel mondo della tecnologia dopo una breve assenza sperduto sulle montagne vedo che anche questo ferragosto ci ha garantito la tradizionale piccola polemica estiva che ha visto protagonisti l’Amministratore della San Siro di Milano, Andrea Cerato ed il nostro Segretario Aggiunto Riccardo Salvalaggio.

La polemica trae origine da una sollecitazione di Federcofit alle Organizzazioni operanti in Lombardia, dopo ben 4/5 mesi di discussioni e valutazioni, dopo varie limature dei testi proposti sia da Federcofit, sia da Feniof nello sforzo di recepire le istanze presentate da Cerato, anche in rappresentanza di EFI, a dare una risposta per poter presentare, senza porre tempo in mezzo, una proposta condivisa di adeguamento delle disposizioni regionali alla Regione Lombardia.

Evidentemente i 4/5 mesi di discussione non sono stati sufficienti, nonostante le promesse ed assicurazioni…, e, quindi, il rappresentante della S. Siro e di EFI motiva l’assenza di risposta per la necessità di discutere negli organi dirigenti la materia, come dire… “campa cavallo che l’erba cresce …”.

Nell’esporre questa motivazione il rappresentante di EFI Andrea Cerato sottolinea due affermazioni che meritano una riflessione ed una risposta.

Scrive Cerato…“Tengo inoltre a precisare che, quanto regolato dall’art. 74 della bozza di Legge Regionale, (dove si definiscono i requisiti necessari sia per le imprese funebri, sia per i Centri servizio/Consorzi) così come è stato scritto, è incompatibile con i principi di EFI.

Peraltro, con sommo stupore, rilevo che Federcofit Abruzzo propone un disegno di Legge in netto contrasto con quanto parrebbe fare Federcofit in Lombardia: evidentemente è proprio vero che esistono due Italie, ma pare esistano anche due Federcofit!

Senza soffermarsi su una scherzosa querelle sull’epiteto “ragazzi” usato da Salvalaggio nella risposta conviene, intanto, chiarire che Federcofit Abruzzo non ha presentato alcuna proposta di legge negli ultimi anni, e dopo il varo della Legge regionale nel 2012.  Dopo il varo della Legge si sono avute, è vero, modifiche relative ai requisiti previsti dalla norma, proposte da Consiglieri con, ovviamente, valutazioni anche diverse da parte delle Organizzazioni.

Nelle settimane passate la Commissione Sanità della Regione ha ripreso l’esame dell’articolato della legge su richiesta di tre consiglieri (Mariano, Pettinari e Bracco) che avevano presentato proposte di modifica sulla materia dei requisiti. Federcofit, come altre organizzazioni, ha partecipato, dopo formale richiesta, ad una audizione consiliare esprimendo le proprie valutazioni sulle proposte giacenti in Commissione Regionale il cui testo è a disposizione di tutti sulla rivista della Federazione Hermes Funeraria. Al confronto in Commissione Regionale non ha partecipato EFI per proprio disinteresse o disattenzione, …, niente di strano; sarebbe, però, corretto ed utile informarsi correttamente senza fidarsi del sentito dire, per non rischiare di fare la figura dei quaquaraquà. Fino ad oggi, per il futuro si vedrà, non esistono varie Federcofit; ne esiste una articolata e presente in tutto il territorio nazionale attenta ad adattare la propria proposta nazionale, frutto del confronto interno e continuo, anche alle peculiarità delle varie regioni ma ancorata a principi ben chiari, costanti e coerenti con la propria visione nazionale; pronti, sempre ed in qualsiasi luogo, a discutere e misurarsi con chiunque.

Più significativa, invece, è la motivazione del diniego ad un possibile assenso da parte degli organi dirigenti a causa dell’incompatibilità con i principi di EFI della formulazione proposta e lungamente discussa contenuta nell’art 74.

Nella storia mondiale tante e dolorosissime sono le tragedie provocate dalla incompatibilità con i propri principi, dalle leggi razziali, alle guerre, ad ogni regime dittatoriale di qualsiasi colore dipinto.

Una cosa è adeguarsi ai principi riconosciuti dal consesso mondiale e dalle sue rappresentanze, ONU e giù scendendo, cosa ben diversa è adeguarsi ai principi di una organizzazione, la Eccellenza Funeraria Italiana (EFI) di ben 13 associati…, anche Andrea Cerato ne converrà.

Allora, se, come anche Cerato afferma, sarebbe molto positivo ed utile definire una proposta “unitaria”, è necessario rinunciare, come abbiamo fatto, sia come Federcofit che come Feniof, a qualcosa anche dei propri principi.

La proposta formulata, compromesso delle varie posizioni, rappresenta un enorme passo avanti, rispetto alla situazione attuale, verso il controllo ed il governo dell’intero sistema funerario nel rispetto della libertà degli utenti, della corretta concorrenza imprenditoriale e dell’incentivazione ad aggregazioni e rafforzamento dell’imprenditoria funebre; se la cose rimarranno come sono, con le negative conseguenze da tutti denunciate, a causa della divisione del settore, ognuno potrà valutare e giudicare di chi sono le responsabilità, a meno che i gloriosi “GRANDI”, gli Eccellenti, a parole vogliano i cambiamenti ma nella sostanza sguazzino bene in questa realtà.

Caronte


Cosa resterà?

La profonda differenza nel mercato del lavoro tra pubblico e privato si sta sempre più assottigliando giungendo ad una reciproca convergenza su gli obiettivi da conseguire.

Mi spiego meglio, ora il mercato del pubblico impiego (quello efficiente) sta sempre più orientandosi verso la meritocrazia e l’individuazione di un traguardo da ottenere in modo condiviso tra pubblici dipendenti passando attraverso analisi di efficienza delle varie risorse umane.

Sembrava impossibile ma anche nel “posto fisso” si stanno apportando seppur lente, ma profonde modifiche che a lungo termine renderanno più efficiente anche il pachiderma pubblico.

Certo che ci vorranno circa un milione di anni per sanare situazioni borderline, ma comunque brevi accenni positivi si debbono oggettivamente ammettere già da oggi.

Non sto parlando della politica e di tutte le sue pittoresche variazioni di colore e carattere ma del lavoro vero e proprio.

Per assurdo nel privato invece la situazione stagna e il mercato del lavoro non avendo avuto sostanziali e radicali soluzioni se non pezze malriuscite, ha portato ad una stratificazione di “nuovi contratti” che non hanno certo giovato al mercato stesso.

Anzi il proliferare della precarietà a creato intere flotte di risorse che non hanno niente da perdere o da guadagnare a fare quello che fanno quasi tutti i giorni.

Come sempre il settore funebre non fa eccezione, anzi direi che ha quasi sempre fatto da elemento guida nei confronti della più radicata precarietà e improvvisazione.

Se dovessimo scattare una foto del nostro settore OGGI noteremmo una profonda spaccatura che divide nettamente in due la nostra categoria senza alcuna zona grigia nel mezzo.

Da una parte troviamo sempre i soliti azzeccagarbugli che infilando la testa sotto la sabbia e cercando di non farsi notare cercano quotidianamente di zigzagare tra il lecito e l’illecito basando la propria attività su l’arte dell’improvvisazione e congiuntivi sbagliati, dando una pessima rappresentazione di sé e circondandosi di altrettante persone improbabili.

Dall’altra un gruppo di imprenditori che cercano di distinguersi in modo affannato dai loro colleghi investendo energie, tempo e denaro, in professionalizzazione e crescita di se stessi, della propria struttura e dei propri collaboratori.

Mi hanno sempre spiegato che per fare una cosa bene e la stessa cosa male ci si impiega lo stesso tempo, purtroppo questo concetto viene difficilmente recepito dalla categoria la quale è più incline alla cura del proprio orticello piuttosto che di cercare di avere una visione globale e di considerare la crescita professionale come una possibilità di miglioramento e non come una inevitabile rottura di palle.

Cercherò di fare una divinazione del futuro senza voler fare inutili voli pindarici, ma cercando di mantenere il più possibile piedi e sguardo atterra.

Agenzie di viaggio, agenzie assicurative, broker finanziari, commercio virtuale, portali di confronto prezzi, grande e media distribuzione e persino gli irreprensibili istituti bancari hanno dovuto inevitabilmente piegare le ginocchia al passo generazionale e affrontare con differenti soluzioni le pressanti richieste di aggiornamento alla velocità delle seconde generazioni che NON intendono assolutamente proseguire nella stessa direzione dei loro genitori.

L’imprenditore funebre avveduto non può pensare che lascierà a suo figlio le chiavi della bottega se non fa aggiornare la propria discendenza cedendo il passo alle nuove tecnologie informatiche, di comunicazione, di marketing o ad un buon acquisto di un vocabolario di Italiano.

La trasmissione dell’arte è indispensabile, ma NON E’ PIU’ SUFFICIENTE se non si vuole creare una generazione molle e incapace di affrontare un settore che sta già evolvendo e orientandosi verso un comportamento commerciale paragonabile ne più ne meno ad altri settori merceologici.

Ognuno è libero di fare quello che gli pare dei propri averi e sostanze compreso quello di buttarle dalla finestra o di consegnarle al proprio concorrente. FATE VOBIS.

JRoger


Cassino: richiedenti asilo impiegati in lavori manutentivi al cimitero

Come previsto in un recente protocollo d’intesa, sottoscritto alcuni giorni or sono tra il Comune di Cassino e la cooperativa Ethica che gestisce il Progetto a Cassino, diversi richiedenti asilo sono stati impiegati in lavori di manutenzione presso il cimitero comunale di Cassino, in zona San Bartolomeo.
Al cimitero era presente nel primo giorno di lavori anche l’assessore alle Politiche Sociali di Cassino, che si intrattenuto con i giovani extracomunitari portando loro anche una piccola colazione.
A rotazione trimestrale, 6 ragazzi stranieri interverranno su alcuni luoghi sensibili della città, in primis la Villa comunale, il cimitero e le scuole, con lavori di giardinaggio o tinteggiatura, per contribuire al decoro cittadino.

“Oggi è un giorno speciale – ha commentato l’assessore – iniziamo ufficialmente un percorso che porterà questi ragazzi a contribuire al miglioramento della nostra città. Uno dei tanti step verso un processo di integrazione di alto profilo. Questa è l’accoglienza programmata (non quella straordinaria), quella che rispetta alti standard qualitativi e fonda il suo progetto sull’accoglienza sostenibile, sulla quale questa amministrazione ha deciso di puntare. Le persone accolte, con queste circostanze, possono più facilmente essere parte della comunità. Stiamo facendo insieme un altro piccolo sforzo per abbattere i muri del pregiudizio e costruire una comunità che dell’accoglienza, dell’integrazione e del rispetto reciproco la sua vera identità, Cassino è questa!”. Bravi!

 

Funerali.org

 

immagine: pietro scerrato


LA BARA SBAGLIA AEREO!!!

Quando prendi un aereo la prima cosa che pensi è “speriamo che arrivi anche la mia valigia !” ma questa all’ufficio valigie smarrite non si era ancora sentita.
A sparire non è stata  una valigia,ma una bara, con un uomo  morto durante una vacanza in Sardegna, imbarcata all’aeroporto di Cagliari ed  attesa a Bruxelles dai parenti.

Il volo ha fatto scalo a Roma e a  Fiumicino la bara  è stata scambiata con un’altra e così è stata caricata su un altro aereo  diretto a Parigi. A Bruxelles arriva così la  bara sbagliata e per i parenti. comincia l’avventura!

La famiglia ha inviato in Francia un carro funebre ma una volta arrivato si è scoperto che la salma era stata nuovamente imbarcata, senza avvisare , su un volo diretto a Roma e poi Bruxelles, dove finalmente  il cadavere ha finito di correre…