Buone ferie estive e futuri programmi
Nell’augurare ai nostri lettori e associati buone ferie, ricapitoliamo le attività che in questi mesi hanno contraddistinto il nostro lavoro.
Il 2022 è stato attraversato da una grande ansia di riforma che contemporaneamente ha richiesto il nostro intervento in più regioni.
Nel Lazio abbiamo contribuito con incontri e osservazioni via via sempre più specifiche alla redazione di una proposta di legge – quanto mai necessaria – che è stata depositata in estate dalla maggioranza consigliare. La nostra agguerrita rappresentanza regionale ha saputo tessere buoni rapporti coi vertici locali di istituzioni e partecipate e si è ottenuto l’importante risultato di una delibera che annulla il diritto fisso per le cremazioni fuori Roma.
In Lombardia si è giunti finalmente alla pubblicazione del nuovo regolamento attuativo. Rispetto al primo testo licenziato va osservato che molti degli emendamenti che sono stati recepiti nella versione finale si devono proprio all’insistenza e alla chiarezza con cui Federcofit ha sottolineato i processi di lavoro delle imprese funebri. Rimangono un paio di nodi da sciogliere – uno relativo ai criteri per individuare i requisiti dei centri servizi, l’altro sull’urgenza di scrivere un nuovo disciplinare della formazione – che certamente ci vedranno ancora all’opera per assicurare condizioni di lavoro ottimali e stimolanti per una sana concorrenza imprenditoriale.
Anche altre regioni hanno interessato i nostri lavori: è il caso del Molise, dove sono state approvate modifiche a dir poco insensate che scombussolano definizioni fondamentali quali feretro, casa funeraria, sala del commiato; è il caso del Piemonte, dove nel comune di Mappano contestiamo l’applicazione di un diritto fisso sul transito dei feretri che vanno in cremazione sul proprio territorio comunale; è il caso della Sardegna dove in un distretto ASL alcuni funzionari richiedono alle imprese l’applicazione di una procedura non dovuta in quanto non sostenuta da alcun elemento di legge, scrivendo ai Sindaci addirittura di diffidare le imprese che non si adeguano. In tutti questi casi abbiamo dato pubblica notizia del nostro lavoro tramite comunicati stampa ripresi da testate sia regionali che nazionali (le uscite sono consultabili sul nostro sito nella sezione News).
In Liguria siamo alle battute conclusive per quanto riguarda la redazione del regolamento attuativo, e stiamo sollecitando e collaborando coi funzionari per pervenire a un testo che funzioni.
In Toscana si tengono rapporti stretti per questioni tecniche legate ai materiali dei cofani e ai loculi areati.
Occhi puntati infine sulla Campania, dove vige una legge che riteniamo debba essere riformata.
La nostra partecipazione a Tanexpo ci ha permesso di consolidare i rapporti con gli stakeholder di settore e di approfondire le novità, tra cui la nascita di una nuova Federazione, la digitalizzazione, l’approccio ecosostenibile, ma soprattutto l’ingresso sul mercato italiano di un nuovo gruppo a partecipazione estera dalle spalle finanziariamente molto larghe, i cui progetti potrebbero essere destinati a cambiare il volto della funeraria italiana.
Federcofit, in un mondo che evolve, evidenzia le sue qualità non solo sindacali e di educato networker, ma anche di partner d’impresa. In estate abbiamo dedicato alle aziende facenti parte del nostro Consiglio Nazionale (titolari e collaboratori) un ciclo di webinar di cultura d’impresa sui temi del marketing digitale, della comunicazione istituzionale, della concorrenza sleale. E proprio da queste attività ripartiremo dopo la pausa estiva. Un nuovo ciclo di webinar infatti attende i nostri associati, questa volta sui temi dei rapporti con gli Ufficiali di Stato Civile. del benessere organizzativo, della cerimonia nelle strutture per il commiato.
L’obiettivo è quello di diffondere gradualmente i principi della cultura manageriale, del posizionamento d’impresa, della soddisfazione del cliente. Si tratta di momenti fortemente interattivi, che si giovano dei racconti delle imprese, di casi esemplari e di prospettive di lavoro.
A settembre è assicurata la nostra presenza a Memoria in uno stand dedicato e coglieremo l’occasione per confrontarci con i player della funeraria così come per scambiare opinioni e rafforzare i rapporti con i nostri sponsor storici.
Siamo inoltre al lavoro per realizzare degli eventi regionali d’impatto, in cui approfondire temi allo scopo di arricchire di stimoli e di informazioni la platea. In base all’andamento dell’attività legislative nelle varie regioni ci auguriamo di poter essere presenti con eventi pubblici in Lazio, in Liguria, in Abruzzo-Molise e sicuramente in più di una location in Lombardia, dove esponenti del direttivo lombardo organizzeranno incontri interprovinciali per illustrare e discutere i temi principali e le novità apportate dal nuovo regolamento regionale.
Ricordiamo infine la raccolta fondi per la popolazione ucraina. Il buon cuore dei nostri associati ci ha permesso di compiere una donazione liberale significativa all’Associazione Culturale Europea Italia-Ucraina Maidan, inaugurando quella che potrebbe divenire una buona abitudine di Federcofit: distinguerci nel campo della responsabilità sociale.
Dalla Presidenza e dalla Segreteria vi giungano gli auguri per una meritata pausa estiva, per ritrovarvi tutti carichi ad affrontare l’ultimo quadrimestre dell’anno con la giusta tensione.
Gli uffici della Federazione saranno chiusi da lunedì 8 agosto e riapriranno lunedì 29 agosto.
Il Segretario Nazionale
Piero Chiappano
Funerali: Federcofit denuncia imposizioni inaccettabili della ASSL Cagliari
Critiche per la diffida del comune di San Vito all’impresa funebre “L’ESODO”
“Gli operatori funebri che operano nel territorio cagliaritano sono fatti oggetto di ormai inaccettabili imposizioni da parte del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ATS nel Dipartimento di Prevenzione Zona Sud”. E’ quanto denuncia Federcofit, la Federazione del comparto funerario italiano, in una lettera indirizzata al comune di San Vito in merito alla diffida inviata all’impresa funebre L’Esodo, che ha sede nello stesso piccolo comune della provincia del Sud Sardegna. La ASSL Cagliari–Carbonia–Sanluri, in particolare nelle persone dei dirigenti Antonio Frailis e Franco Cabras, ha infatti sollecitato i comuni della zona ad imporre il rispetto di norme inedite relative ai funerali che non sono presenti in nessun’altra parte d’Italia. “I dirigenti in questione”, spiega Federcofit nella missiva a firma del segretario nazionale Piero Chiappano, “pretendono, senza che le disposizioni di legge ne facciano alcuna menzione, che gli operatori funebri trasmettano preventivamente al loro ufficio calendari ed orari delle varie operazioni di trattamento ed incassamento della persona defunta prima della chiusura del feretro: operazioni che dipendono, nella loro cadenza, da molteplici fattori anche emotivi delle famiglie dolenti”.
La lettera aperta di Federcofit è stata inviata anche a diverse autorità locali, tra cui il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Christian Solinas, l’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna, Mario Nieddu, il commissario straordinario dell’ATS Sardegna, Massimo Tamussi, il direttore del Dipartimento Prevenzione Zona Sud Sardegna, Angelo Biggio, e anche alla Procura della Repubblica di Cagliari. “La diffida formalizzata nei confronti dell’impresa funebre L’Esodo”, scrive Federcofit al comune di San Vito, “non solo, come anche voi stessi riconoscete, non trova alcuna giustificazione nelle disposizioni di legge della Sardegna, ma affida all’impresa funebre un compito improprio che non può essere assolto dalla stessa per gli evidenti e comprensibili rapporti con la famiglia dolente, per le formali operazioni funerarie autorizzate dalle competenti istituzioni alle quali l’impresa funebre si deve attenere”. Federcofit chiede quindi che “tali diffide, minacciate ed invocate dai suddetti addetti della ASSL di Cagliari, cessino evitando ogni possibile intervento formale, a difesa della onorabilità, professionalità e credibilità delle imprese funebri ed a salvaguardia di un corretto e sereno lavoro in momenti particolarmente delicati e difficili come quelli di un decesso”.
“E’ davvero incredibile che due singoli funzionari di un’unica ASSL stabiliscano norme che non hanno riscontro in nessuna altra parte d’Italia, né negli altri distretti ASL della Sardegna, e si accaniscano contro le imprese dei servizi funebri nel cagliaritano sollecitando i comuni ad emettere diffide come quella inviata a L’Esodo, che è assolutamente illegittima e causa di un evidente aggravio della procedura”, ha commentato il presidente di Federcofit Sardegna, Ernesto Leonori. “Le autorità pubbliche, soprattutto quelle del settore sanitario, dovrebbero invece spendere le loro energie per provvedere ad effettuare controlli puntuali e periodici circa il rispetto da parte di tutte le imprese funebri di quanto previsto dalla normativa regionale vigente. La nostra federazione ha sempre fornito ampia collaborazione per aumentare la professionalità nel nostro settore e per fornire il migliore servizio possibile alle famiglie dolenti e alla collettività”.
La funeraria cambia: ne parla Giovanni Caciolli
A chiusura di questo nostro brevissimo giro di incontri, abbiamo incontrato Giovanni Caciolli, tra i fondatori di Federcofit, a lungo Segretario Nazionale e ora componente della presidenza della Federazione, che ha affrontato sia gli aspetti del cambiamento del mercato, sia quelli del cambiamento normativo.
https://youtu.be/2gvqI3rEzbE
Federcofit e Feniof: soddisfazione per abolizione tariffa cremazioni a Roma
Federcofit e Feniof, le Federazioni nazionali più rappresentative del settore funebre, esprimono un sentito ringraziamento nei confronti delle istituzioni romane per gli importanti risultati a cui si sta pervenendo. L’Assessora Sabrina Alfonsi si è fatta promotrice di una delibera, approvata all’unanimità dall’Assemblea capitolina, che ha soppresso la tariffa relativa alle cremazioni che avvengono fuori impianto Flaminio.
Un gesto nobile e giusto, accolto con favore dalla città e dagli operatori, che consegue l’obiettivo di favorire le famiglie dolenti e nel contempo semplificare le procedure di cremazione, pratica conseguente al servizio funebre sempre più richiesta dai cittadini.
Unitamente all’Assessora Alfonsi vogliamo ringraziare il Dott. Vitaliano De Salazar, Direttore dei Servizi Cimiteriali di AMA S.p.A., per il dialogo con noi intessuto in questi mesi, a dimostrazione del fatto che il confronto costante costituisce il miglior vettore di soluzioni.
Federcofit e Feniof constatano con soddisfazione la volontà delle Istituzioni romane di alimentare il rapporto con le imprese funebri per recepire analisi ed esigenze che hanno lo scopo di migliorare i processi di lavoro, snellire la burocrazia, ottimizzare le risorse a disposizione, agendo in un quadro normativo sempre più chiaro e funzionale per tutti.
Le Federazioni del comparto funebre auspicano dunque che tale rapporto trovi una dimensione temporale periodica per procedere in forma congiunta alla soluzione di tutte le questioni in campo e concorrere al decoro del settore con conseguente beneficio dell’utenza toccata da eventi luttuosi.
Il Segretario Nazionale Federcofit
Piero Chiappano
Il Segretario Nazionale Feniof
Alessandro Bosi
La funeraria cambia: ne parla Piero Chiappano
In questo secondo appuntamento dedicato alla Funeraria che cambia, abbiamo incontrato, sempre durante Tanexpo 2022, il segretario Nazionale della nostra Federazione, Piero Chiappano, per approfondire attraverso quali approcci e attività Federcofit affianca gli imprenditori del Comparto in questo viaggio verso il cambiamento.
https://youtu.be/KVdJZKJZQuE
La funeraria cambia: ne parla Cristian Vergani
In occasione di Tanexpo 2022, abbiamo incontrato i leader di Federcofit, per parlare della funeraria di domani e del ruolo della Federazione del Comparto Funerario Italiano; protagonista di questo primo incontro è il Presidente Nazionale di Federcofit Cristian Vergani.
https://youtu.be/2Y2VJy52Y_Q
La funeraria cambia: interviste sul ruolo di Federcofit
Federcofit a TANEXPO 2022: le riflessioni del Segretario Nazionale di Federcofit, Piero Chiappano
TANEXPO 2022
Federcofit parteciperà a TANEXPO 2022 a Bologna (22-24 giugno) con uno stand nel padiglione 30. Un open space che ha lo scopo di accogliere con cordialità associati e ospiti, in cui convivialità e professionalità viaggiano a braccetto. Tutti i giorni allieteremo le visite allo stand con degli “aperi-pranzi” regionali abbondantemente innaffiati di prosecco. Cibo e bevande sono gentilmente offerti dalle imprese e dai nostri partner. Service Global Fashion, Giesse risarcimento sinistri, Cas-per annunci funebri sono sempre al nostro fianco e a quello dei nostri associati più lungimiranti. Arriviamo in fiera forti di un’intensa attività svolta sui testi di legge, dal regolamento regionale della Lombardia alla proposta di legge per il Lazio, ma anche con una buona dose di successo ottenuta nel dirimere questioni locali. E anche forti di una visibilità guadagnata esponendosi su piazze delicate e complesse come quella di Roma, dove, al netto delle intemperanze giornalistiche che da noi non dipendono, Federcofit ha sempre teso la mano alle Istituzioni per facilitare il rapporto coi dolenti.
Gli argomenti su cui confrontarci allo stand di certo non mancano. Nuove prospettive, scenari che cambiano, standard di qualità che si spostano dal prodotto al servizio, e dal servizio all’esperienza. Cosa significa oggi fare Federazione? Quali le priorità? Come leggere il mercato nelle sue articolazioni – business, clienti, istituzioni – e come essere utili alle imprese che necessitano di riaffermare la loro identità e di ancorarsi ai capisaldi della loro storia per trovare lo slancio verso il futuro? Vi è un fatto indubitabile: l’atteggiamento “non parlo, non vedo, non sento” è quanto di più inopportuno si possa immaginare. Non ci si ripara dal vento, lo si attraversa, per uscirne più forti e convinti di prima. Proprio in quest’ottica Federcofit si dà il compito di aiutare le imprese a crescere, di favorire dialogo e networking, promuovendo le coordinate normative adatte affinché ognuno possa sviluppare i propri talenti.
C’è un cambio di prospettiva da coltivare e riguarda l’idea che il mercato si misuri solo sul numero dei decessi: oggi l’impresa con una vision si spinge verso i servizi digitali, le case funebri, le cerimonie fino, se possibile, all’indotto cremazionista. E Federcofit vuole esserci. Non vuole subire gli standard creati da qualcun altro, ma contribuire a costruirli, definirli, svilupparli, favorendo contesti di concorrenza leale e virtuosa, come una bussola nell’incertezza. Per questo può essere profittevole una visita allo stand. Per allargare orizzonti e per trovare dei punti di contatto sulle attività di consulenza e formazione che Federcofit può offrire.
La fiera offrirà il destro per fare il punto sull’innovazione e sui business collaterali che offrono spunti anche accesi e critici di discussione. Si pensi ai comparatori online e ai franchising. Ma anche alla ricerca su materiali e tecniche, al confronto con la responsabilità sociale delle tematiche green e degli aumenti dei costi delle materie prime.
Un mercato che accelera, insomma, una fotografia in movimento che non si osserva stando fermi, all’alba di un probabile punto di non ritorno che ridefinirà competenze e obiettivi dei soggetti in gioco. Per tutte queste ragioni è importante partecipare a TANEXPO 2022, partecipazione che Federcofit coronerà con la cena di gala che terrà per associati e sponsor la sera di giovedì 23.
Piero Chiappano
Roma, orrore al cimitero di Prima Porta
È “Il Messaggero” a raccontare per primo in maniera ampia l’ennesimo scandalo dei cimiteri romani: alcuni degli imputati avrebbero messo in scena lo stesso copione il 22 e il 30 gennaio 2020, prima chiedendo 300 euro a un familiare di un defunto e poi 50 a un altro. Tutto il sistema è stato smascherato dalle immagini delle telecamere piazzate dai carabinieri del nucleo radiomobile nel cimitero Flaminio che, nascoste tra i vasi di fiori dei loculi, hanno ripreso lo scempio: i dipendenti dell'Ama, con tanto di divisa arancione, si disponevano intorno alla salma e iniziavano ad accanirsi su quest'ultima per fare a pezzi le ossa.
Il cadavere veniva sezionato e tagliato con un coltello, i resti buttati nell'ossario comune. Il tutto per un solo obiettivo: arrotondare lo stipendio.
Il procedimento penale davanti al Tribunale monocratico di Roma riguarda 13 dipendenti Ama e tre impiegati di tre diverse agenzie funebri, per i reati di vilipendio di cadavere e truffa in concorso. La prossima udienza, in cui si inizieranno a sentire i primi testimoni, è fissata a ottobre.
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Funeraria, lavoro usurante: un progetto di legge
Federcofit ha iniziato diverso tempo fa a promuovere una riflessione, non solo all’interno, ma anche nel Comparto Funerario e con la politica sulla natura e sul peso del lavoro di chi è impegnato nelle Onoranze Funebri.
Con una evidenza ancora maggiore in questi ultimi anni, diversi aspetti del nostro lavoro sono particolarmente pesanti, possono essere rischiosi e nel lungo termine sicuramente usuranti. Per questo motivo la Federazione accoglie con interesse questa prima proposta per considerare il lavoro in particolare nei cimiteri come usurante. La legislatura, come si sa, è oramai avviata verso la conclusione, ma è importante che questo seme sia stato gettato e che la discussione si allarghi il più possibile, per portare auspicabilmente a migliori condizioni generali per chi lavora nel nostro Comparto.
Il lavoro nei cimiteri va considerato mestiere usurante
Grandi evoluzioni e trasformazioni nella funeraria italiana negli ultimi 2/3 anni: capitale finanziario e francesi alla conquista dell’Italia
In questi ultimi 2/3 anni la funeraria italiana è stata ed è interessata da profonde trasformazioni. Dopo gli anni dell’ingresso nel panorama italiano di Pompes funebres generales de Paris (PFG), oltre un decennio addietro, confluite poi nel capitale americano e, successivamente, causa le conseguenze della prima crisi finanziaria mondiale, ritiratesi, qualcuno dice, con la coda tra le gambe, oggi si ripresenta un ingresso massiccio del capitale francese nel nostro paese.
Infatti, dopo la nascita di HOFI e la sua tumultuosa crescita tramite l’acquisizione di numerose attività funebri, in queste settimane si è annunciato e realizzato l’ingresso nel nostro paese del secondo polo funerario francese, FUNECAP, gruppo franco-belga con un fatturato dichiarato di 350 mln di Euro, cifre stratosferiche per la realtà funeraria italiana. Il Gruppo francese ha acquisito, comprato, il più significativo operatore nella cremazione, ALTAIR, gestore di numerosi impianti di cremazione nel nostro paese.
Certo, se entrambi. HOFI E FUNECAP, manifestano il rinnovato interesse del capitale finanziario o di grandi gruppi per la funeraria italiana, esse non debbono essere considerate alla medesima stregua, salvo la possibilità, sempre possibile, che HOFI non costituisca una sorta di avamposto della più forte e quotata FUNECAP.
Al di là delle dimensioni assolutamente lontane tra loro, una con fatturato dichiarato di 40 mln, l’altra di ben 350 mln, è la loro storia che sembrerebbe esprimere profonde diversità.
HOPI nasce e si sviluppa in Italia esprimendo un impegno, vedremo nel futuro se lungimirante o no, per creare anche nel nostro paese un soggetto economico forte e resistente alle sfide della globalizzazione: un fenomeno endogeno, diciamo, figlio della cultura e tradizione, prevalentemente funebre, italiana, indipendentemente dal giudizio che ognuno può esprimere.
FUNECAP da alcuni decenni nasce e rappresenta realtà e tradizioni diverse, il mondo francese che, forse, costituisce la punta più avanzata della funeraria europea. Presente con rilevanza in tutti i settori della funeraria francese, funebre con numerose case funebri, cimiteriale con la presenza di numerosi impianti di cremazione e gestione di importanti strutture cimiteriali, assicurativo con previdenza funeraria e via andando. E’ questo mondo complesso, articolato e presente su tutto il territorio d’oltralpe che, con il sopporto copioso ed interessato del capitale finanziario (si parla di centinaia di mln di € disponibili da parte di fondi di investimento) sbarca in Italia con volontà e disegni molto ambiziosi.
Come nella prima edizione da parte di P.F.G. de Paris, anche in questo caso l’Italia è considerata “terra di conquista”?
La prima considerazione ed il fondato timore è questo.
FUNECAP ITALIA SPA, con capitale sociale di quasi 7 mln di €, anche se sottoscritto in minimissima parte, se così si può dire, (solo € 50.000,00 dai dati camerali) compra il 100% di Altair funeral Srl (cap. soc. € 4.000.000,00) ed avvia la sua avventura italiana affermando a chiare note di voler rappresentare il primo soggetto dell’imprenditoria funeraria, quindi funebre e cimiteriale, europeo: obiettivo molto chiaro ed ambizioso.
A differenza di altri paesi europei avanzati, il sistema funebre italiano non brilla per forza e consolidata capacità interna: non solo è caratterizzato da una eccessiva polverizzazione ed “individualismo” aziendale (le uniche aggregazioni sviluppate sono rappresentate dai Centri servizi presenti in alcune regioni e quasi esclusivamente nelle grandi città) ma anche da una legislazione vecchia, superata e politicamente disattenta ai problemi del fine vita e del trattamento dei defunti e dei cadaveri (le disposizioni nazionali sono rappresentate dal DPR 285/90 vecchio di oltre 30 anni …).
Purtroppo anche quei percorsi virtuosi che negli anni ’70 del secolo passato portarono ad importanti aggregazioni aziendali (OFISA di Firenze, Generale di Genova per citare le più significative) si sono fermati ad una funzione di difesa dell’esistente senza lo sviluppo che la funeraria ha registrato in altri paesi e particolarmente in Francia ed oltreoceano.
Difficile dire se sarà, come si dice, una passeggiata o se, come è successo nel passato, qualcuno dovrà ritornare a casa propria con le pive nel sacco.
Sicuramente non sfuggono le diversità, rispetto al passato, che, tra le altre cose, impongono anche alle Federazioni più serie e responsabili del settore riflessioni e comportamenti adeguati alle prospettive oggi prevedibili.
Non si parla più dei due settori della funeraria, il funebre ed il cimiteriale, tra loro separati e distinti: in entrambi i casi, HOFI e FUNECAP, si guarda in modo onnicomprensivo al settore, adeguandosi alle disposizioni di legge con le incompatibilità previste dalle disposizioni di legge regionali, ma con una marcata unità direzionale e strategica, addirittura per FUNECAP si parte proprio dal cimiteriale, i forni crematori, per penetrare e crescere nell’intero comparto. Non solo, a nessuno può sfuggire la diversità dell’approccio a queste attività da quando, grazie alle leggi regionali, anche in Italia si stanno affermando le nuove strutture di servizio rappresentate dalle “Case Funerarie”: l’attività funebre ha mutato profondamente le proprie peculiarità riducendo drasticamente il peso delle relazioni nell’esercizio di questa attività a vantaggio della qualità oggettiva dei servizi proposti ed offerti alle famiglie; il ruolo dello storico titolare non è più l’unico elemento di forza per garantire il successo dell’impresa.
Gli elementi sottolineati pongono anche alle Federazioni più responsabili del settore nuove domande e nuovi impegni: rappresentare e tutelare gli interessi degli operatori del settore significa in primo luogo, ed ora ancora di più, rafforzare il tessuto imprenditoriale delle imprese funebri italiane dai vari punti di vista: normativo, organizzativo e strutturale.
Sono nuovi impegni per le Federazioni che non sono chiamate direttamente in causa come imprese ma chiamate ad indicare percorsi e nuove relazioni imprenditoriali utili ad una equa e corretta competizione.
CARONTE
TANEXPO 2022: dal 22 al 24 giugno la kermesse bolognese
Tra pochi giorni si svolgerà una delle più importanti kermesse europee sulla funeraria: Bologna sarà per tre giorni il crocevia della funeraria europea e non solo.
Dopo l’edizione dello scorso anno, l’edizione della ripartenza dopo un lungo tempo di pandemia e di blocco sostanziale della mobilità, con l’edizione di quest’anno si spera di riprendere il percorso normale per un settore particolarmente significativo.
Spiace registrare la sostanziale indifferenza generale alle preoccupazioni e sollecitazioni delle più responsabili organizzazioni del settore rispetto allo stress ed alle oggettive difficoltà determinate agli operatori dalle due manifestazioni fieristiche della Funeraria italiana, ma così è e dobbiamo farcene una ragione.
Tanexpo si presenta, come sua tradizione, come la vetrina italiana più significativa del settore con la presenza di circa 200 espositori che spaziano su tutti gli aspetti della funeraria, da quelli più significativi e centrali, quali la costruzione di cofani e le autotrasformazioni, alle vere e proprie “curiosità”.
La fanno da padroni, come è naturale che sia, le presentazioni di prodotti accessori e di servizi di supporto alle attività del settore con decine di espositori. Non stupisce, guardando alle scelte delle pratiche funerarie fatte negli ultimi dieci anni dai cittadini italiani, la presenza numerosa di produttori di “urne”.
Certo alcune riflessioni si impongono perché il trend delle presenze dei vari settori esprime percorsi ed orientamenti del mercato funerario e sottolinea problematiche presenti nel settore.
Su circa 200 espositori una cinquantina sono espositori stranieri: il mercato italiano rappresenta, sempre di più, uno sbocco appetibile.
La presenza di espositori impegnati nei settori cimiteriali, non solo nella cremazione, ma anche nelle operazioni e produzioni cimiteriali, cresce positivamente contribuendo a fare di questo aspetto, i servizi cimiteriali in senso lato, un tema di generale e maggiore attenzione.
Due ultime sottolineature: da un lato emerge una sorta di festival delle Organizzazioni/Federazioni del settore, se ne contano ben 8, a dimostrazione della segmentazione e frazionamento della rappresentanza e tutela del comparto: chissà se anche questo non possa spiegare l’assenza di una seria legge di riforma dopo oltre 20 anni dalla presentazione della prima proposta di legge da parte dell’allora Ministro Sirchia.
In secondo luogo balza alla luce con grande evidenza la sottorappresentazione della produzione di cofani: è, la produzione di cofani, un tradizionale fiore all’”occhiello” della funeraria italiana nel mondo, che a Bologna non è sufficientemente rappresentata, con l’aggravante di costituire il fulcro, ovvio e naturale, di una manifestazione fieristica del settore.
Quest’anno l’interesse a visitare Tanexpo è accresciuto anche per le novità che da pochi anni interessano la funeraria italiana: l’ingresso nel settore del capitale finanziario con due gruppi rilevanti che annunciano una crescita progressiva sul mercato italiano a partire dalle regioni del Nord: HOFI, che dall’acquisto della S. Siro sta progressivamente espandendo la propria presenza con altri operatori noti e meno noti, e, recentissima, la fusione tra ALTAIR, il più rilevante operatore italiano nella cremazione, e FUNECAP, il secondo gruppo francese del settore che vanta e dichiara un volume di affari pari a 350 Mln di €, con la costituzione di ALTAIR-FUNECAP ITALIA, società vocata a radicarsi in Italia, con progressive acquisizioni a partire dal Nord del paese.
Entrambi le realtà sono presenti a Tanexpo per presentare le proprie realtà e soddisfare le richieste e curiosità sicuramente crescenti da parte di numerosi operatori.
Federcofit è, come sua tradizione da sempre, presente a Bologna con uno stand nel padiglione 30, corsia A/1-5, con la presenza dei propri dirigenti, a partire dal Presidente Vergani, per soddisfare ogni richiesta ed informazione e con un programma ricco di iniziative e, riprendendo una propria tradizione, anche di piacevoli e gradevoli prodotti gastronomici regionali.
Caronte
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